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"Alice! Scendi un attimo!"

Sollevo il viso dal cuscino su cui mi stavo addormentando dato che da quando sono tornata non sono riuscita a chiudere occhio.

"Cosa c'è?" è proprio necessario alzarmi dal letto a quest'ora della mattina?

La sua non risposta mi convince che devo per forza muovermi per scoprire cosa voglia, è una tattica che funziona sempre.
Sistemo nello specchio vicino alla porta i miei capelli scompigliati e tolgo qualche residuo di mascara che si è accumulato sulle occhiaie. Sembro un personaggio di the Walking Dead.

"Dimmi mamm..."

Smetto di parlare quando la sorprendo in salone con un vestito bianco lungo fino ai piedi, semplice, senza troppe balze, un velo trasparente che le copre il viso e un mazzo di rose rosse che tiene in entrambe le mani, posato in grembo. Mi sorride aspettando una mia reazione.

"Wow" riesco a dire solamente.

Solo allora noto una donna seduta accanto al tavolo, abbastanza anziana. Deve essere la sarta.

"Sono felice che ti piaccia!" dice raggiante e molla i fiori per venire ad abbracciarmi.

Ora in confronto a lei sono un mostro. È davvero bella.

"Lei è Diana, mi ha aiutato con la scelta del vestito" mi indica la donna "Diana, lei è mia figlia Alice, nonché damigella!"

Diana si alza per stringermi la mano.

"Molto piacere Alice" sorride e gli zigomi messi in evidenza dal suo chignon si alzano al massimo.

"Piacere mio" mi sforzo di essere carina ma mi sento a disagio conciata in questo modo. Se avessi saputo che c'erano degli ospiti, mi sarei perlomeno pettinata.

"Tranquilla, troveremo un bel vestito anche per te" Diana mi dà qualche colpetto sulla spalla.

"Sii! Sarai bellissima!" batte le mani mia madre emozionata e mi osserva dalla testa ai piedi forse immaginandomi addosso un possibile vestito.

Okay okay stiamo correndo  un po' troppo, fermiamo quest'arcobaleno vomitevole.

"Oh ho già scelto il vestito in realtà" mento "È nero e semplice, mi ci sento perfettamente a mio agio" sorrido per convincerle.

Diana e mia madre mi guardano pietrificate, come se avessi appena bestemmiato o rotto qualcosa.

"Non puoi indossare un vesito nero ad un matrimonio, sopratutto se sei una delle damigelle!" ride Diana per sdrammatizzare la critica.

"A proposito, Giò e Bea devono venire per fare le prove del vestito. Abbiamo pensato al rosa per le damigelle!"

Sento una fitta allo stomaco e alla testa.

"In realtà non vengono più" mi concentro su un vaso per evitare il suo sguardo.

"Cosa??" chiede mia madre sbalordita "Avete forse litigato?"

Col cavolo che le dico la verità!

"No mamma, hanno solo un impegno"

"E non possono rimandarlo?" si intromette Diana e già penso che sia troppo invadente.

"No, non possono" rispondo leggermente acida e lei la smette di fare domande.

Direi che mi sono arresa abbastanza facilmente all'idea di starle simpatica.

"Ah, neanche Alex può venire" mi ricordo e ho un'altra fitta alla pancia. "Ha lo stesso impegno" giustifico per evitare altre domande che non fanno altro che farmi stare male.

Gonna be like everyone else?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora