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"Quindi mi stai dicendo che il Preside ha cambiato idea senza nessun motivo?" Chiede ancora mia madre sospettosa.

Ormai stiamo ripetendo le stesse parole da un'ora quasi ma proprio non vuole credermi. Siamo in questa cucina con Giò e Bea che mi supportano e cercano di convincerla, ma lei sembra farlo apposta a non capire.

"Sì mamma sì! Ho ricevuto questa e-mail e l'ho letta. Nient'altro." Dico esausta però con una punta di emozione.

Non ho capito niente di questa storia ma sono stramaledettamente felice! Certo sono anche molto curiosa di sapere cosa sia successo e di come Mar ne fosse a conoscenza, di questo mi occuperò domani.

"Fammela leggere." sentenzia e perfino Bea e Giò sbuffano dal ripiano della cucina.

"L'hai letta dodici volte. Dodici mamma."
Ormai conosco quella mail a memoria, compreso l'orario in cui è stata inviata e il numero di caratteri.

Lei fa girare lo sguardo rapidamente su di me, poi su Bea e infine su Giò, come se stesse meditando.

"Sicura che provenisse proprio dalla scuola?"

A questo punto mi butto a terra ai limiti delle forze, trascinando il cellulare con me.

"Ali ma che fai? Alzati da terra!" mi sgrida mia madre con delle risate in sottofondo.

"Non finché non la smetterai con le tue domande e mi lascerai partecipare alla gita!" ribatto disperata con le mani gelate contro il marmo.

"Mi farai diventare pazza..." dice mia mamma tra i denti col piede che va su e giù davanti al mio viso.

"Per favoree." Sento dire a Giò.

Ci scambiamo un'occhiata complice che lei coglie al volo. Sfodera uno dei suoi sorrisi migliori, quelli per incantare la gente perché sono troppo dolci per rifiutare.
Giò sta in quella posizione con le mani giunte davanti a sé come se pregasse.

Mia madre scuote la testa ma sembra divertita. Buon segno?

"Parlerò col Preside però, okay?" dice diffidente.

"Sarebbe un sì?!" mi alzo in piedi di scatto quasi urlando.

"Potrebbe.." il suo tono è basso per non lasciarmi questa soddisfazione, in fondo però le fa piacere che mi diverta, sopratutto sapendo quanto tenevo a questa gita.

Le salto al collo insieme a Bea e Giò che non la smettono di urlare e di questo passo diventeremo tutti sordi.

"Calma, calma" ci ammonisce mia madre con un gesto della mano "Se la vicina si lamenta niente gita." Scherza.

"Grazie, grazie, graziee!" sghignazzo senza riuscire a fermarmi.

Sento l'adrenalina alle stelle. È incredibile quanto rapidamente le cose possano cambiare. Chi l'avrebbe mai detto?

"Sbaglio o abbiamo delle valigie da preparare?" ammicca Bea indicando il piano di sopra.

In effetti è tutto completamente inaspettato, per cui devo decidere cosa mettere in valigia, trovare il passaporto, organizzare il resto. Abbiamo poche ore prima che faccia buio, ma siamo una squadra e possiamo farcela.

Ci segreghiamo in camera mia consapevoli del fatto che sarà difficile uscirne vive.

Non so perché ma Bea e Giò si sono alleate per farmi portare dei vestiti che normalmente non indosso neanche alle feste per quanto ritengo volgari. Non so neanche perché li ho comprati.

"Giò, con questo mi arrestano..." le faccio notare indicando la scollatura che arriva quasi fino alla pancia.

"Credo che 'arrestare' non sia il termine più appropriato" si intromette Bea.

Gonna be like everyone else?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora