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Scendo le scale in punta di piedi, tenendo le scarpe in una mano e la borsa nell'altra.

In questo modo eviterò di svegliare mamma e papà che, stanchi per il lavoro, si sono addormentati presto, subito dopo il TG.

Abbiamo passato una serata tranquilla, scherzando sul divano, come i vecchi tempi. A un certo punto l'ansia si è impossessata di me e mi sono chiusa nella mia stanza.

La strada è fredda e deserta, le luci del vicinato sono spente. Si sentono solo i miei passi sull'asfalto e il battito del mio cuore.

Svolto l'angolo e mi appare l'auto di Bea. Abbassa il finestrino.

"Ho parcheggiato qui come mi avevi detto, ora puoi spiegarmi che sta succedendo?" dice confusa e assonnata.

Giò è al cellulare, seduta comodamente con i piedi sul cruscotto.

"Ti prego, non farmi domande. Giuro che ti spiegherò tutto dopo"

Bea scuote la testa. "Se mi accorgo che è qualcosa di illegale o pericoloso o dannoso per te o per noi ti riporto indietro subito"

Sapevo che mi avrebbe fatto delle raccomandazioni. È sempre stata quella responsabile.

"Grazie" le sorrido prima di andare a sedermi dietro.

Le do indicazioni su come arrivare nel posto lontano a cui ho appuntamento con Ric.

Ogni tratto di strada che percorriamo Bea mi rimprovera e mi chiede di non fare stupidaggini.

Ci aiutiamo sempre a vicenda, sappiamo quando è meglio non fare troppe domande.

Il ritrovo, mi ricordo ancora una volta, è alle 11. Dovrei incontrare Ric.

Ric. La stessa persona che chissà cosa voleva farmi pochi giorni fa.

Devo essere davvero idiota, ma non fa niente. Basta bugie, basta dubbi.

E se fosse una trappola?

"Ma cosa devi farci qui, Ali? Non c'è nessuno" dice Giò stropicciandosi gli occhi.

Non posso credere che abbia sonno alle 11!

"Niente di che" mi limito a dire.

Se dicessi la verità Bea mi porterebbe dritta a casa.

Forse avrebbe ragione.

Davanti a noi appare un edificio basso e tozzo, con le serrande abbassate, silenzioso. Sembrerebbe un bar.

Ovviamente a quest'ora è chiuso.

Confronto l'indirizzo con il cartello all'inizio della strada e combacia.

È possibile?

"Voi restate qui, tornerò tra pochi minuti"

Apro lo sportello.

"Cosa? E dove vai? Qui è tutto buio, non c'è nessuno" interviene Bea.

"Sta' tranquilla, non ci vorrà molto. Non ho paura" mento.

Mi sento terribilmente in colpa. Le sto nascondendo troppe cose in questo periodo.

"Ali, se non torni nel giro di un quarto d'ora vengo a cercarti" mi avverte.

Giò osserva la scena con gli occhi sgranati.

"Va bene, ora devo andare però. Non stare in ansia per me, andrà tutto bene" la rassicuro tirandole una pacca leggera sulla spalla.

Gonna be like everyone else?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora