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"Permessoo" dice sottovoce Bea.

Fa il suo ingresso in pigiama con un sacchetto in mano. Non so cosa contenga. Possibile che sia tanto bella anche con un pigiama a pois rosso? Io assomiglio a un sacco di patate.

"Che hai lì?" la saluto con un bacio e indico il suo sacchetto.

Lei lo scuote allegramente vicino la testa.

"Cose primarie tipo patatine, birre, caramelle..Capisci? Non so perché ma sono affamata da quando siamo arrivati qui. Sarà l'aria di Londra"

Non posso credere che Bea, da sempre fissata con la linea, ora abbia portato un sacco pieno di schifezze. Di certo qualche chilo in più le starebbe bene e le arrotonderebbe i tratti del viso. Il suo punto forte credo siano le labbra. Sono enormi e bellissime. Le mie invece più sottili e comuni, devo spesso ingrandirle col rossetto ed è difficile farlo senza sembrare un clown.

"Poggia tutto lì" rido e le indico la scrivania.

Solo allora Bea nota Mar seduta ancora sul letto. Ha le gambe incrociate e si è rifatta la treccia forse per essere più ordinata. Percepisco la sua ansia di non piacere a Bea. Io ho smesso tanto tempo fa di preoccuparmi di piacere agli altri.

Lancio un'occhiata a Bea. Non può e non deve comportarsi male con lei. Al cinema è stato difficile farla stare buona quando era palese l'ostilità che provava. Ora sono in ansia anch'io.

"Ciao Bea" saluta Mar cordiale pur rimanendo in quella posizione rigida.

Ha fatto la cosa giusta. Bea non avrebbe mai preso l'iniziativa.

"Ehi" ricambia la bionda mentre fruga nel suo sacchetto.

Se fossi vicino a lei le tirerei qualcosa addosso per la rabbia. Ha fatto trasparire che stesse facendo uno sforzo. Non può passare a trattarla male tutta la serata, tantomeno può convincere gli altri a farlo. Qui bisogna intervenire.

"Bea, mi accompagni in bagno?"

Mi rendo conto subito che è una scusa che si poteva migliorare. Bea si gira confusa.

"Che schifo! Non puoi andarci sola?"

Mar osserva tutto in silenzio e fa scorrere lo sguardo tra noi due.

"Mi serve una mano..." sto dicendo cose che non hanno senso "Con il lavandino! Il lavandino non funziona bene" cerco di rendere più credibile la menzogna.

"Prima ho usato il bagno e funzionava" si intromette Mar e Bea è ancora più sconvolta.

Dovevo pensarci due volte prima di parlare a vanvera.

"No, non il nostro lavandino, quello di Giò! Sì, mi aveva chiesto di passare da lei prima delle dieci per aiutarla. Mi accompagni un attimo?" giuro che se non capisce che questo è un modo per dirle 'ti devo parlare' la trascino in bagno senza aggiungere niente.

Bea fa una smorfia.

"D'accordo. Ma muoviamoci che fra poco arrivano gli altri"

"Tranquilla, sarà giusto un secondo. Mar torniamo subito" rassereno anche lei.

Mi chiedo se resti in quella posizione anche dopo che ce ne saremmo andate. In realtà mi fermo giusto dopo aver chiuso la porta della camera.

Gonna be like everyone else?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora