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"Ecco la mia secchioncella!" l'ironia di mia madre mi dà i nervi.

"Ali! Bravissima, sapevo che ce l'avresti fatta!" si aggiunge mio padre che stranamente non è al lavoro.

Per caso ha pensato di stare a casa per me? Per un semplice 8? Sappiamo entrambi che in realtà quell'8 mi avvicina alla promozione.

"Grazie.." sussurro con poco entusiasmo.

Mi guardano sospettosi.

"Che faccino, c'è qualcosa che non va?"

Tutto non va. La scuola, Genn, la gita.

"No, sono solo stanca. Ho studiato molto in questo periodo e ho i nervi a pezzi" mento.

"Allora vieni a tavola, ti ho preparato pollo e patate, il tuo piatto preferito ricordi? Visto che all'ultima cena, insomma..."

"Basta cara" la interrompe papà con dolcezza.

Non penso più ciò che ho detto stamattina. Non devono sposarsi, non si amano. Si lasceranno ancora e io dovrò soffrire di nuovo.

"Allora, sei emozionata per la gita?" chiede mio padre per trovare un argomento di cui parlare.

Cosa peggiore non poteva dire, il solo pensiero mi imbestialisce e allo stesso tempo mi dà l'impulso di buttarmi in una serie di pianti.

Ora che racconto? Se dicessi la verità si arrabbierebbero, li conosco.

"In realtà non mi va di andarci" dico indifferente.

Come se fosse una cosa normale voler saltare l'ultima gita della propria vita in un posto come Londra, naturale non andarci.

"Perché no?! Starai coi tuoi compagni, dopo prenderete tutti strade diverse e.." comincia mamma.

Come se non ci avessi già pensato al futuro, alla separazione da Giò e Bea e... Tutti gli altri.

"Cara, dai.." la interrompe di nuovo papà.

Menomale che ogni tanto interviene.

"È successo qualcosa a scuola?" chiede ancora.

Le tappo la bocca giuro.

"No niente, ma non voglio andarci. Basta ora"

Mio padre le lancia uno sguardo di ammonimento che lei per fortuna coglie.

"Be', il matrimonio è vicino come sai" dice allora la mamma.

Dobbiamo per forza parlare di qualcosa? Tutti gli argomenti che tira in ballo mi infastidiscono

"Ci sposiamo il 10 giugno per l'esattezza, è un problema per te?" chiede papà.

Scuoto la testa e tengo lo sguardo fisso sul piatto, cercando di ingerire tutto più in fretta che posso.

Voglio solo andare in camera mia e piangere fino a soffocare.

"Stavo pensando, perché non inviti anche i tuoi amici, Ali?"

"Okay" rispondo.

"E poi, mi piacerebbe molto che gli Urban Strangers suonassero durante il ricevimento! Sarebbe fantastico"

Questo è troppo.

Ho litigato con entrambi e penso che mi odino e viceversa.

"Mamma, sono pieni di impegni loro..Non hanno tempo per queste cose"

"Sicura? Tu proponilo e fammi sapere, altrimenti contatterò un DJ"

Finalmente il mio piatto è vuoto.

Gonna be like everyone else?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora