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"Si può sapere che guardi? Ti stavo parlandoo." Bea scuote una mano davanti al mio viso perso nel vuoto.

Non proprio nel vuoto, sull'immagine di Reb e Max che si mangiano la faccia a vicenda. Sono fermi avvinghiati da una decina di minuti e la cosa comincia a stancarmi.

Non hanno un minimo ti tatto, di riguardo nei miei confronti. Non pensano che potrebbe ferirmi vederli in quel modo.

Vederli insieme mi fa strano. Ovviamente anch'io da quando ci siamo lasciati sono stata con Genn, ma lui proprio con Reb doveva provarci? La persona che odio più di tutte?

"No scusa, stavo pensando. Che stavi dicendo?"

Alza gli occhi al cielo.

"Che mi dispiace che domani tu non venga in gita con noi!" Esclama seccata dalla mia poca attenzione e ha perfettamente ragione.

"Colpa di quella stronza."

Indico Reb con una smorfia e lei si gira all'istante facendomi il terzo dito e riprendendo a baciare Max con più passione per farmi un dispetto. Forse non ha capito che non mi importa. Non provo più niente per lui, solo odio. Non capisco come abbia potuto provare anche un minimo di interesse per lui e viceversa dato che ora sta con una persona che è l'opposto di me.

"La pagherà primo o poi, te lo prometto." Dice seria Bea con una strana luce negli occhi.

Si riferisce anche a Tommaso, al tradimento. Forse persino al breve periodo in cui era interessata a Max. Quel ragazzo inganna parecchio. La rabbia per certe cose non passa mai completamente. In questo periodo l'ho capito.

Riuscirò mai a perdonare Genn? È ancora troppo presto per dirlo, ma credo proprio di no.

La campanella interrompe i pensieri e io e Bea ci avviamo automaticamente verso la classe. Mar si siederà accanto a me, non mi interessa di Reb e tutti gli altri. Non voglio Genn vicino.

Purtroppo la trovo già al suo posto in fondo e non ho intenzione di pregarla.

Bea è con Giò, non voglio separarle.

"Alex!" Chiamo. "Aleex!"

La mia unica alternativa.

Si alza dal suo posto e viene a sedersi accanto a me per vedere cosa ho da dirgli.

"Mi fai un favore?" Chiedo dolce e col tono basso.

"Certo." Sorride gentile.

So perché è così con me. Cerca di assecondarmi visto il periodo che sto passando, prova pietà per me. È una cosa che odio, ma non posso mica arrabbiarmi perché è gentile.

Dopo il litigio avevo scordato questo suo lato.

"Potresti restare qui?" Indico la sedia su cui è seduto. "Non voglio che Genn..sai.." Balbetto.

"Ho afferrato." Mi blocca con un altro dei suoi sorrisoni. "Tranquilla, non mi muoverò da qui per nessun motivo."

"Grazie." Sussurro.

L'arrivo di una chioma bionda traballante attira la mia attenzione. Ha i libri in posizione precaria l'uno sull'altro, su un braccio solo. Lo zaino semiaperto, la bocca che affanna per la corsa e un'aria spaesata.

Non dovrei guardarlo così a lungo.

Il suo sguardo cade subito su di me e spero con tutte le mie forze che non voglia parlarmi adesso, vista la situazione.

Gonna be like everyone else?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora