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Oggi ho preceduto la sveglia, cosa che non mi era mai capitata. Sento un forte bruciore alla pancia, segno di ansia, e visto che non riesco a prendere sonno, mi alzo per fare una doccia.

Sono le sei e mezza.

Mi vesto normalmente, un paio di jeans e un maglione. In fondo, mia madre pensa che debba andare a scuola. Di sottofondo faccio partire 'Last Part', non posso credere che stasera la ascolterò in diretta, cantata dagli Urban.

Prendo lo zainetto che mi ero preparata giorni fa e scendo di sotto, dove mia madre ha lasciato un panino sul tavolo ed è pronta per uscire. Se solo sapesse...

"Ciao Alice, io sto uscendo ma tornerò per pranzo." Dice mettendosi il cappotto. "Vuoi che ti compri qualcosa?"

Mi viene da ridere.

"No tranquilla, mi arrangio con un tramezzino." Cerco di recitare bene per prevenire.

Quando esce, controllo il telefono e mi ritrovo molti messaggi dai miei amici, che vogliono sapere come sto, se ci ho ripensato. Assolutamente no.

Prendo il panino dal tavolo e lo divoro per l'ansia nel tragitto per fermata del bus. La stazione si trova in periferia, quindi il viaggio durerà un paio d'ore. In fondo sono stanca, quindi passo il tempo dormendo, cullata dalla voce dolce di Genn.

Quando l'autobus frena bruscamente mi sveglio, un po' stordita, e affacciandomi dal finestrino, vedo i miei amici che mi fanno segno di scendere. Mi precipito fuori gridando e li abbraccio, sono elettrizzata.

"Lo sapevo che saresti venuta!" Dice Max tirandomi un pugno leggero sulla spalla.

"Avevi dubbi?" Lo sfido cercando di guardarlo negli occhi intensi, forse troppo. Sono iniettati di sangue, le palpebre gonfie e scure. Ha delle occhiaie più profonde di quelle di ieri. Che gli succede?

Noto che Giò sta guardando l'orario più volte, ma non ne vedo il motivo visto che il treno è alle 11. È più ansiosa di me a quanto pare.

"Ragazzi, dovremmo muoverci, il treno è fra venti minuti." Dice sollevando il suo zaino. Ale, vedendola in difficoltà, va subito ad aiutarla. Spero che capisca quanto Giò sia meravigliosa prima che si illuda troppo.

Il tempo di trovare il binario giusto e far convalidare i biglietti, sono quasi le undici. Sul treno io sono seduta di fianco a Bea e Giò, mentre i ragazzi sono in un altro vagone. Così almeno possiamo parlare in pace.

Passiamo la prima mezz'ora a commentare gli snap di Genn, dove inquadra lui che prova per il concerto di stasera, strimpellando qualche nota alla chitarra. Il cuore inizia a battere forte.

"Non sarebbe ora di prepararci?" Dice Bea, anche se mancano più di due ore.

Alzo le spalle e la seguo verso i bagni del nostro vagone, che spero siano igienici. Per prima cosa mi cambio, indossando l'outfit che avevo concordato il giorno prima con le mie amiche. Giò ha un vestito nero attillato e degli stivaletti col tacco, Bea una gonna corta nera, di pelle, con un top bianco sopra e le converse alte. È davvero splendida.

Mi trucco e strucco almeno cinque volte, perché Bea non è mai soddisfatta del make up che mi ha fatto. Non voglio esagerare, solo che non riesce a capirlo.

"Così va bene?" Dico infastidita. "Forse è troppo semplice, ma con un po' di eye-liner andrà meglio" allunga la mano verso il mio occhio.

Gonna be like everyone else?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora