•Capitolo ottantotto•

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Nel capitolo precedente..

Piero: no mamma, io non mi siedo vicino a una che si fa le pere di nascosto
Wendy: Piero ma che cazzo dici? no questa è troppo!

Apro la portiera, scendo dalla macchina e tiro un ceffone a Piero. Ormai ha l'abbonamento gratis

Piero: sei cretina?
Wendy: tuuu sei cretino che non mi credi
Eleonora: Wendy io e te dobbiamo parlare, ora salite e sedetevi vicino e se non lo fate vi tiro le orecchie a tutti e due

Entro in macchina sbuffando, Piero appena si siede gira la faccia dalla parte del finestrino e guarda la strada senza mai staccare lo sguardo. Dopo dieci minuti di macchina arriviamo in chiesa, gli invitati sono già tutti seduti. Mia sorella va a sedersi accanto al suo ragazzo e lo saluta stampandogli un bacio mentre io vado davanti. Giro lo sguardo e vedo Eleonora che obbliga il figlio a sedersi accanto a me. Ci lanciamo un'occhiata fulminante ma poi giro lo sguardo verso l'altare e non ci guardiamo più. La cerimonia inizia, parte il sottofondo musicale dell'Ave Maria, ci giriamo tutti quanti perché dal portone principale entra Sara accompagnata da suo padre; la guardiamo finché non raggiunge Francesco. Lui la guarda sorridendo, sono felici e molto emozionati, lo si capisce dai loro sguardi. Si giurano amore eterno e nel momento delle firme mi avvicino alla madonnina per accendere un cero

Wendy: madonnina mia, fai in modo che a Piero cresca il cervello e che capisca che io ho mantenuto la sua promessa
X: Wendy!

Mi giro di scatto per lo spavento

Wendy: P Piero
Piero: ma allora è vero
Wendy: tu non mi credi mai..
Piero: mi dispiace, davvero!

Lo guardo male e mi allontano. Esco dalla chiesa seguita da lui, aspettiamo gli sposi e non appena escono anche loro gli lanciamo il riso insieme al resto delle persone invitate. Gli sposi salgono a bordo della nuova 5OO bianca, addobbata con dei nastri bianchi. Finita la cerimonia raggiungiamo il ristorante seguendo la macchina degli sposi, Gaetano e tutti gli altri che ci seguono si divertono a suonare i clackson. Una volta arrivati al ristorante iniziamo con l'aperitivo; prendo un crodino e me ne verso un po nel bicchiere, vicino a me c'è qualcuno che si sta servendo da bere, giro lo sguardo e vedo Piero. Dentro di me il  vuoto totale; sono rimasta delusa della sua mancanza di fiducia nei miei confronti

Piero: senti, io..
Wendy: non ho voglia di parlarti adesso

Rispondo interrompendolo

Piero: ti prego, ascoltami
Wendy: va bene..
Piero: non volevo dubitare di te
Wendy: invece hai dubitato e questo significa che non hai fiducia in me
Piero: in quel momento che ho visto quel tizio infilarsi la siringa in tasca ho subito pensato male
Wendy: voleva bucarmi ma io ho pensato a te e ho rifiutato! ti avevo fatto una promessa no? bhe ecco, io le promesse quando le faccio le mantengo
Piero: scusami
Wendy: se vuoi che io accetti le tue scuse allora vai a spiegare tutto ai tuoi e digli la verità perché mi hai fatto fare una gran figuraccia
Piero: vado subito

Piero si gira e va vicino ai suoi genitori a raccontargli tutto e dopo torna da me

Wendy: allora?
Piero: gli ho detto che mi sono inventato tutto
Wendy: ma allora sei un coglione!
Piero: perché?
Wendy: perché ho detto che dovevi dirgli la verità e non un altra bugia

Piero abbassa lo sguardo, io mi sposto da lui con il bicchiere in mano però dopo mi fermo, giro la testa e noto che è ancora li a fissarmi. Sospiro, prendo una decisione quindi mi riavvicino a lui e..

Continua nel prossimo capitolo

Eri solo da incontrare ma tu ci sei sempre statoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora