•Capitolo novanta•

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Nel capitolo precedente..

Mi limito solo a guardarlo negli occhi per poi dargli le spalle a andarmene via per sempre da quella casa. Quando arriviamo in Svizzera, Antonia ci porta subito nella cella dove è rinchiuso nostro padre

Wendy: Antonia? sicura che non mi farà del male?
Antonia: sono più che sicura
Mariagrazia: ma quanto dobbiamo camminare ancora? questo corridoio è infinito!

Ci fermiamo davanti ad una porta e avanti ad essa c'è un guardiano messo sugli attenti con uno sguardo molto serio

Antonia: scusi, dovremmo entrare, il signor Meier deve incontrare le sue figlie
X: prego

Il tizio dopo averci guardate apre la porta e rimane sul ciglio a controllare tutto quello che accade. C'è un uomo seduto sul letto, quell'uomo è nostro padre e solo a guardarlo mi viene da vomitare. Io, mia sorella e Antonia ci avviciniamo a lui

Antonia: Nils, ecco, loro sono le tue figlie.. Mariagrazia e Wendy

Lo dice indicandoci. Io e mia sorella lo guardiamo, io sono terrorizzata e tremo, lui ci guarda con sguardo arrabbiato e poco promettente

Nils: voi siete le mie figlie?
Mariagrazia: si

Io invece annuisco perché non riesco a parlare

Nils: caspita

Ci accarezza e quando lo fa mi irrigidisco

Nils: non avere paura.. ehm
Antonia: Wendy!
Wendy: t tu m mi fai s schifo! hai u ucciso m mia m madre

Mi guarda e sospira

Nils: lo so ma non devi aver paura di me
Wendy: o ok

Dopo tre ore passate con lui capisco che è una brava persona. Rimaniamo in Svizzera per due settimane poi mia sorella ritorna a Naro perché deve andare ai Caraibi insieme ai genitori di Gabriele. Io invece decido di intrattenermi ancora un po quindi nel frattempo che Antonia riporta mia sorella in Sicilia, io vado in cella da papà

Wendy: dovrei incontrare mio padre

Dico alla guardia

X: ok, le do un'oretta a disposizione

Il tizio apre la porta e io entro, mi avvicino a mio padre e lo saluto

Wendy: ciao papà
Nils: come stai?
Wendy: benino dai.. però sono contenta di averti conosciuto
Nils: io anche ma Mariagrazia?
Wendy: è ritornata a casa perché deve partire con in suo ragazzo
Nils: ahh e tu? non hai il ragazzo?
Wendy: n no ma non mi va di parlarne
Nils: siediti

Mi fa cenno di sedermi accanto a lui e così faccio

Nils: dai dimmi, ti piace qualcuno?
Wendy: si

Abbasso lo sguardo

Nils: e come si chiama?
Wendy: si chiama Piero ma io e lui non facciamo altro che litigare
Nils: ahh l'amore non è bello se non è litigarello

Gli parlo di Piero per quarantacinque minuti e non solo, gli parlo anche della mia vita

Nils: da qualcuno hai preso allora
Wendy: mi stai dando della prostituta?
Nils: si, tu sei uguale a tua madre e mi fai solo schifo! io non ti voglio come figlia quindi tu e l'altra troia della tua sorella sparite dalla mia vita
Wendy: ma n non puoi dirmi questo
Nils: ah allora non hai capito?

Mi afferra per il collo stringendo la presa

Nils: devi morire come quella puttana di tua madre

Ride mentre mi sta strangolando, i battiti cardiaci li sento sempre di meno. Cerco di liberarmi da lui ma..

Continua nel prossimo capitolo

Eri solo da incontrare ma tu ci sei sempre statoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora