•Capitolo quattro•

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Dal capitolo precedente..

Samantha: Wendy!
Wendy: che c'è?
Samantha: ma sei pallidissima!
Wendy: Sami sto bene, tranquilla
Samantha: sicura?
Wendy: si tranquilla, dai andiamo a scuola sennò arriviamo tardi

Frequento la seconda media, l'anno scolastico sta per concludersi quindi i professori ci riempiono sempre di verifiche e interrogazioni

Professore: buongiorno

Per educazione ci alziamo tutti in piedi e salutiamo il professore. Lui ha una faccia molto severa, sguardo sempre arrabbiato, capelli lunghi e neri, occhiali giganti e abbigliamento molto elegante

Professore: seduti

Quando pronuncia quella parola a me viene sempre da ridere perché sembra il giudice di Forum e noi alunni sembriamo il pubblico

Professore: oggi interrogo! ho deciso di non farvi fare la verifica
Classe: noooooo

Mi alzo dalla sedia senza chiedere il permesso e..

Wendy: mi scusi ma lei non può fare così
Professore: Ginami interrogata
Wendy: no io non vengo!
Professore: Ginami non faccia storie
Wendy: no, io pretendo la verifica
Professore: più facile da copiare Ginami?
Wendy: la smetta di chiamarmi per cognome!
Professore: mi dia il diario
Wendy: mi metta la nota musicale, è più adatta al suo mestiere visto che lei insegna musica
Professore: mi prende in giro Ginami?
Wendy: si prof
Professore: mi dia il diario
Wendy: se lo scordi
Professore: Ginami devo mandarla a casa?
Wendy: mi fa solo un piacere, mi sono rotta il cazzo di questa scuola di merda!

Il professore si alza dalla sedia e mi porta in presidenza, chiama mia zia che arriva nell'arco di dieci minuti. Firmo il registro di classe per l'uscita anticipata e poi me ne vado a casa. Sono stata sospesa per una settimana, io sono molti felice ma mia zia come al solito mi fa il cazziatone

Antonia: signorina stai alzando un po' troppo la cresta eh
Wendy: devo mettere meno gel?
Antonia: non prendermi per il culo
Wendy: a bhe pesante come sei non ci riuscirei nemmeno
Antonia: da domani non esci più, intesi?
Wendy: ma chi cazzo sei per darmi ordini?
Antonia: tua zia, io ti voglio bene e cerco di darti il meglio ma tu sei diventata una maleducata!
Wendy: era meglio stare con Lilli, lei almeno è più simpatica, tu invece sei una brutta vecchia di merda con le rughe!! ma ti sei vista? sembri una poveraccia

Sbam!

Mi tira uno dei suoi soliti ceffoni, solo quello sa fare

Wendy: io ti denuncio! sei una stronza, non fai altro che picchiarmi!

Vado m in camera mia e mi ci chiudo dentro. Dopo qualche ora viene mia zia a bussarmi per dirmi che è pronto il pranzo ma io non vado a mangiare, mi si è chiuso lo stomaco; sono stufa, stufa di avere una vita del cavolo, sento la mancanza dei miei genitori. Mi avvicino alla mensola dove c'erano le foto di mamma e papà, le prendo in mano, le guardo per un po' però dopo le lancio sul letto e mi butto a terra in lacrime. Sono disperata, voglio i miei genitori! Poco dopo mi addormento sdraiata a terra ma improvvisamente vengo svegliata dal mio cellulare, lo afferro e leggo sul display il nome di Samantha

Wendy: pronto?
Samantha: ehi tesoro stai bene?
Wendy: per niente

Scoppio a piangere

Samantha: ehi che hai?
Wendy: voglio i miei genitori, mi sono stufata di stare con mia zia, ogni volta che litighiamo l'unica cosa che sa fare è schiaffeggiarmi
Samantha: mi dispiace cucciola ma se posso fare qualcosa per te dimmelo, io ci sono e ci sarò sempre
Wendy: no no non puoi fare nulla, sono solo triste e ho voglia di stare sola scusami
Samantha: mi dispiace, ti tolgo il disturbo allora
Wendy: scusami tu
Samantha: comunque stasera vieni a Naro con me e mia mamma? tanto sono pochi minuti in macchina
Wendy: sono in punizione
Samantha: ah ok.. mi dispiace
Wendy: vado
Samantha: ciao Wendy!

Attacco e spengo il telefono, mi metto al computer e chatto un po' con Melissa, la mia cara amica d'infanzia. Parliamo a lungo però poi spengo il computer perché lei doveva andare e io non sapendo cosa fare accendo lo stereo e metto un CD con musica da discoteca a tutto volume. Mi rimetto sul letto a pensare alla vita di merda che sto trascorrendo. Dopo nemmeno un minuto mi alzo di scatto iniziando a mettere sottosopra la mia stanza. Sono diventata una bestia! Prendo a calci l'armadio per sfogare la rabbia; mia zia sentendo tutto quel baccano viene a bussarmi ma io rifiuto di aprirgli perché voglio stare sola. Questa storia si ripete per una settimana finché non rientro a scuola e prendo la decisione di comportarmi meglio altrimenti rischio la bocciatura. Sto male, soffro silenziosamente e Samantha se ne è resa conto però lei cerca sempre di farmi sorridere standomi accanto ma il dolore che ho dentro non va via.
Passa così un mese, la scuola finisce e io sono riuscita ad essere promossa però non ero felice; continuo a litigare con mia zia, alla notte esco di nascosto e vado a prostituirmi per non pensare a niente. Siccome è estate, Samantha è partita per le vacanze estive ed io sono rimasta sola. Alla sera vado nelle discoteche a ballare e ad ubriacarmi, iniziando poi a frequentare un gruppetto di ragazzi che fanno uso di droghe e fumo, allora lasciandomi coinvolgere finisco in una brutta strada. A casa non ci torno quasi mai, mia zia ormai ha preso l'abitudine però poi un giorno decido di tornare a casa per lavarmi visto che puzzo in una maniera tremenda. Entro da quella porta che sono le tre e mezza del mattino; mia zia stava dormendo ma a causa del rumore della porta si sveglia di soprassalto

Antonia: Wendy!

Si avvicina a me con le lacrime agli occhi, è sollevata nel vedermi ma poi si accorge che qualcosa non va

Antonia: o mio dio ma puzzi di alcool e sigaretta.. hai fumato?

Ho lo sguardo rivolto a terra ma poi appena la guardo negli occhi..

Antonia: Wendy ma ma.. cos'hai fatto!?
Wendy: mi drogo!

Continua nel prossimo capitolo
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Eri solo da incontrare ma tu ci sei sempre statoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora