53. Music...

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Tornai a casa eliminando le lacrime che erano scese durante il tragitto.
Era pronta la cena e io mi sedetti a mangiare, non rispondendo alle stupide domande che mi facevano.
Suonó il campanello e Junior andó ad aprire.
Entrarono JB e Suzy con un sorriso a 32 denti.
Vedevo che le loro mani non erano piú intrecciate, ma non mi dava piú sollievo dato che sapevo che quel legame c'era comunque stato.
Il fatto che quella ragazza fosse entrata in casa nostra mandó su tutte le furie Alexa, la quale cercó di trattenersi e di scatenare la sua rabbia sulla povera tovaglia, ritrovata tutta arricciata a causa sua e delle sue strette.
Youngjae diventó un po' rosso dato che in passato l'aveva considerata il suo tipo ideale.
Scossi la testa pensando a quanto fosse ridicolo.
Salutarono tutti, ma io fui l'unica a mantenere la testa fissa sul piatto che avevo davanti piuttosto che incrociare i loro sguardi.
Giocai per tutto il tempo con il cibo che avevo davanti, dovendo sentire tutti i loro discorsi, tra i quali quello di Mark e della sua partenza, dove il ragazzo alzava più volte il tono della voce.
Ad un certo punto JB e Suzy iniziarono a parlare in un modo strano, quasi più intimo.
Mi innervosí molto quella scena.
Così portai dietro la sedia, facendo rumore e richiamando l'attenzione di tutti, e mi alzai.
Io: "Scusate, io non ho piú fame."
E mi diressi verso la mia camera, senza voltarmi per vedere quelli sguardi che sentivo scivolare sulla mia schiena.
Mi sedetti sul letto, presi un cuscino, lo misi sulle mie gambe e vi appoggiai i gomiti sopra, con la testa sul palmo delle mani.
Fissavo la maniglia della porta, sperando che un nuovo Jae Bum la aprisse e mi dicesse che quello era solo un incubo.
Intanto, i momenti dolci con lui attraversavano la mia mente e io non potevo far altro che lasciarli andare.
Infondo era la sua vita, la sua stupida vita piena di impegni e di maschere.
Credevo davvero che con quei gesti avesse dimostrato di provare qualcosa, ma mi ero soltanto illusa.
Il bacio di Tae mi passó come un lampo e poi iniziai a pensare intensamente a Jungkook.
Forse era lui a cui importava davvero qualcosa di me, e non potevo negare che anche lui era qualcosa di speciale per me.
Tutto quello che ha fatto per me, quella canzone, quel bacio...
Ha subito di tutto, tra cui i pugni di JB...
Eppure lui ha avuto il coraggio di starmi accanto, rischiando la sua vita, i suoi sentimenti.
Avevo deciso che da quel giorno sarei stata piú vicina a Kookie, donando quel calore che lui donava a me.
Mentre con V non sapevo come comportarmi, come iniziare un discorso, come chiedere scusa...
In quel momento sembrava tutto cosí difficile e impossibile, cosí decisi di mettere le cuffiette.
Era da tanto che non le mettevo quando avevo certe incertezze.
La musica aveva il potere di mandarmi dalla parte della ragione.
Appoggiai la testa e la schiena al muro, ascoltando le canzoni che capitavano...
Casualmente ascoltai "Butterfly"(BTS),"Lost stars"(Cover by Jungkook),"Paper Hearts"(Cover by Jungkook) e "I love you" (Cover by Jin), eppure misi la riproduzione casuale...
Chiusi gli occhi, lasciando completamente andare la mia anima assieme a quelle note perfette che volavano nella mia mente.
Quelle melodie perfette sapevano come trasportarmi in un altro mondo, dove eravamo solo noi.
Nel pensare ció una lacrima rigó la mia guancia destra, proprio quando era ripartita "Paper Heart" per l'ennesima volta e la porta della mia stanza si aprí: Jungkook era lí.
Aprii lentamente gli occhi e altre lacrime scesero.
La musica era molto alta e con gli auricolari dell'I-Phone molte volte le persone all'esterno riuscivano a sentire tutto.
Kook mi sorrise lentamente, si avvicinó, si sedette e mi abbracció, fermando la musica dal mio telefono e continuandola con la sua voce.
Amavo la sua voce.

Tre fangirl,tra sogni e realtàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora