58. Ladri

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Ad un tratto entró Jae Bum nella sala e ci fermammo con la coreografia.
JB: "Scusate...sono stato convocato dal capo per parlare meglio di questa faccenda, essendo il leader io..."disse per poi bloccarsi e non continuare più il discorso.
Junior: "Dopo non avremo più la possibilità di essere un gruppo vero?"disse con voce tremante e stringendo i pugni.
Jae sospirò e guardó verso il pavimento.
Io: "Ya!! Non deprimetevi! So che per voi tutto questo è importante, ma non credo che il capo sia tanto stupido da licenziare talenti come i vostri!"dissi convinta, ricevendo tutti gli occhi puntanti addosso.
Grey: "Hope ha ragione! Se credete nei vostri sogni ce la farete...Non sarà qualcosa o qualcuno ad intralciare il vostro cammino!"disse poggiando una mano sulla mia spalla, come per far capire che appoggiava il mio pensiero.
Ci furono dei secondi di silenzio.
Alexa: "Aish...Dai ricominciamo da capo! Il comeback è-"
Tutti: "Sempre più vicino"ripetemmo a cantilena per poi scoppiare a ridere.
Continuammo le coreografie senza stancarci mai.
C'era forza e tanta volontà nei nostri movimenti.
Nel tardo pomeriggio i ragazzi andarono in sala registrazioni per controllare alcuni effetti audio delle loro canzoni mentre noi coreografe tornammo a casa per preparare la cena.
Tra di noi si era creato un grande lavoro di squadra.
Io: "Aish...Come mi mancherá questo caos in casa quando il comeback sarà finito..."sospirai raccogliendo da terra una maglia di J-Hope, chiedendomi come ci fosse mai finita in quel luogo.
Alexa: "Questa è stata una delle nostre grandi esperienze insieme...Prendila solo come una tappa in più della nostra vita...Tutto prima o poi finisce, rimane però il ricordo..."disse dandomi una pacca sulla spalla.
Grey: "Si...Si...Avete ragione...Adesso lasciatemi riposare..."disse sprofondando nel divano e buttandosi un cuscino in faccia in modo tale da sentirsi isolata dal resto.
Alexa: "Aish...Fortuna che sono io quella che dorme sempre eh?"disse rivolgendosi a me, per poi scoppiare e in una delle sue risate.
Continuammo a cucinare sino a quando sentimmo qualcuno cercare di voler aprire la nostra porta con forza, smanettando più volte la maniglia di questa.
Non credemmo fossero i ragazzi, avendo loro le chiavi dell'appartamento.
Anche Grey si sveglió a causa del tanto trambusto.
Ci avvicinammo lentamente alla porta la quale sembrava sull'orlo di crollare.
E così fece.
Davanti ai nostri occhi vi erano tre uomini incappucciati e volto coperto e la paura saliva lentamente per le nostre vene.
Eravamo lí,immobili, senza sapere come agire.
Sapevamo soltanto che quegli uomini a noi dicono sicuri erano entrati con fare spavaldo nella nostra casa, minacciandoci di non fiatare mentre loro prendevano ogni piccola cosa che a loro sembrava di valore.
Gli seguimmo con lo sguardo per tutta la casa, cercando di chiamare i ragazzi.
Alexa andó lentamente in cucina, senza essere vista, e mandó un messaggio ai ragazzi.
Poi li vedemmo uscire dalla nostra camera: avevano in mano le mie punte, l'orologio d'oro di Alexa e la collana di perle della madre di Grey, ricordo che ella aveva voluto portare sin lí, in Corea.
Grey: "Any!!! Quella no!"disse per poi scoppiare in lacrime.
Soltanto noi sapevamo quanto valeva quella collana per lei.
Io: "Lasciate immediatamente quelle cose. Cosa ve ne fate voi delle punte?!"dissi incrociando le braccia.
Un uomo incappucciato mi si avvicinó con un ghigno, alzandomi il volto con due dita sotto il mio mento e caricando la sua pistola.
Uomo: "Avevo detto di non fiatare..."disse sottovoce.
Jungkook: "Non la toccare."urló arrabbiato mentre si dirigeva verso il ladro davanti a me.
Scorsi sulla soglia della porta gli altri ragazzi che si dirigevano velocemente verso gli altri due ladri.
Mi avvicinai alle mie amiche e strinsi loro le mani.
Approfittammo del momento in cui tutti erano concentrati sul picchiarsi per prendere i sacchi dei ladri e portarli in camera.
Erano tre contro tredici, fortunatamente non ce la fecero.
Chiamammo la polizia e,quando i furono portati via,tirammo un sospiro di sollievo.
Alexa sprofondó nelle braccia di Jin, mentre Grey non la smetteva di bagnare la maglia di Jackson.
Io, invece, ero seduta sul pavimento, con la schiena appoggiata alla porta guardando un punto fisso.
Anche questo era passato...

Tre fangirl,tra sogni e realtàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora