Capitolo 25

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-spazio autrice-
se siete facilmente impressionabili non leggete questo capitolo, o comunque la prima parte. Vi amo, baci.

Kate's pov
Il pomeriggio passó decisamente in fretta, ed in poco tempo mi ritrovai da sola in camera con Cameron.
Mi stavo cambiando rivolta verso l'armadio mentre lui era steso sul letto, e sapevo benissimo che mi stava osservando attentamente. Feci scivolare anche la maglia per terra e rimasi in intimo. L'aria in quella stanza era diventata strana ed una sensazione di calore improvviso si impossessó di me non appena le sue mani si posarono sui miei finachi. Inizió a baciarmi il collo e scese sino alla spalla, lasciando una scia di baci umidi.
Mi fece indietreggiare fino a farmi sedere a cavalcioni su di lui sopra il letto. Mi guardó come per chiedermi se potesse continuare. Ero pronta? Volevo davvero farlo?
Da lì ci furono alcuni secondi di dubbi, ma poi decisi che era la persona giusta, che lo amavo davvero, e che infondo stavamo insieme da quasi 4 mesi. Dovevo dirglielo peró che non avevo mai avuto rapporti prima d'ora, dovevo confessargli che avevo tenuto la mia dignità per una persona che se la meritava davvero, per una persona che mi amava davvero.
Mi abbassai fino alle sue labbra e lo baciai, facendogli capire che il mio era un sì. La presa sui miei fianchi aumentó e lo sentii sorridere durante il bacio.
Ci staccammo e appena mi allontanai di poco iniziai a sfilargli la maglia lentamente ed il suo fisico pian piano si vedeva sempre di più. Una volta sfilata la maglia iniziai a giocare con i lacci dei pantaloni, indecisa sul da farsi. Alla fine optai per levarli, così avvicinai le mani all'elastico dei pantaloni e li faci scorrere verso il basso, per poi gettarli a terra vicino ai miei vestiti.
Rimasi a fissare il suo fisico finchè con uno scatto lui non invertì le posizioni facendomi fine sotto il suo corpo.
Si avvicinó alle mie labbra ed inizió un bacio piuttosto casto, portando contemporaneamente un braccio dietro la mia schiena che si avvicinava al gancetto del mio reggiseno, aprendolo e facendolo scivolare via mentre si staccava dal bacio gemendo.
Si alzó con il busto ed inizió ad osservare il mio corpo, e gemetti quando con le mani andó ad afferrare i miei seni stringendoli leggermente.
Lasció un seno e prese a fare piccoli cerci immaginari appena sotto all'ombelico facendomi gemere incontrollatamente, per poi tornare a posizionare la mano sul seno. Passó le dita sulla pancia facendomi venire una moltitudine di brividi, fino ad arrivare all'orlo delle mie mutandine, lo prese tra le dita e, dopo avermi guardato negli occhi, lo tiró giù facendo finire l'indumento per terra.
Misi le mani sui suoi fianchi e scesi giù fino al bordo dei boxer bianchi, arrossendo fortemente prima di tirarglieli giù facendogli emettere mugolii di piacere. Non avevamo ancora parlato da quando eravamo venuti in camera, ma ora avrei dovuto rompere il silenzio. «C-cam» sussurrai nel buio «dimmi piccola» rispose «q-quando dissi che non ero v-vergine m-mentivo..avevo c-conseravato questo m-momento per una persona speciale e c-che mi ama d-davvero» dissi a bassa voce «b-beh, tu sei quello g-giusto» aggiunsi diminuendo il volume della voce.
Cameron's pov
Furono un colpo al cuore quelle parole, certo, il lato positivo c'era, ma quelli negativi erano ancora di più.
Nessuno l'aveva mai toccata, e questo era un bene. Ma lei mi riteneva la persona giusta a cui donare la sua purezza, e non credevo di meritarlo davvero.
Le sorrisi, non sapendo come comportarmi. Non doveva avere un brutto ricordo di quest'esperienza, e lo promisi a lei e a me stesso.
Presi a sfiorarle l'interno coscia con delicatezza riempiendola di pelle d'oca mentre aveva dei piccoli fremiti, e non potei non pensare a quanto fosse bella così, sotto di me. La guardai negli occhi e, pian piano, infilai un dito dentro di lei, facendola gemere, ma questa volta dal dolore. Aspettai che si abituasse e iniziai a muovere il dito, poi aggiunsi lentamente il secondo iniziando a sforbiciare per prepararla. La vidi stringere gli occhi dal dolore e potevo leggere il suo pensiero capendo che la domanda che la stava tormentando interiormente era solo una «Kate, piccola, inizialmente farà davvero male, non voglio mentirti, ma il piacere che verrà dopo sarà immenso» le sussurrai all'orecchio lasciandole un dolce bacio al di sotto di esso.
Uscii da lei con le dita e mi alzai dal letto per prendere dal portafoglio il preservativo, per poi ritornare sul materasso. Mi posizionai tra le sue gambe e la guardai come per chiederle se volesse mettermelo lei e la vidi annuire; ruppi la confezione con i denti lo misi nelle sue piccole mani, che lo srotolarono sulla mia erezione.
Tutto avevo pensato, ma mai di fare così con una ragazza, di fare tutto con calma invece di una cosa da dieci minuti.
Entrai dento di lei lentamente, per non farle troppo male, vidi le lacrime uscire dai suoi occhi per il dolore e mi sentii talmente male a quella visione che pensai di rinunciare, di buttare tutto all'aria, i soldi, il falso amore, Nash e le sue cazzate, ma anche me ed il mio orgoglio, che purtroppo ebbe la meglio. Aspettai che si riprendesse ed iniziai a muovermi piano, poi sempre più veloce. Sentirla gemere è qualcosa di insostenibile, ti porta al limite, infatti venni poco dopo, e lei con me.
Esco da lei con lentezza e mi accascio sul materasso, la prendo per i fianchi dolcemente a la porto su di me abbracciandola.
«Ti amo» mi dice mentre mi accarezza i capelli facendomi fremere «anche io ti amo Kate» dico baciandole la testa.
Stetti sveglio a guardarla mentre dormiva beatamente su di me fino a tarda notte, la amavo, per davvero, e me ne rendevo conto solo adesso. La amavo sul serio e le avevo tolto la sua purezza. Sono un essere spregevole, ma l'amo così tanto, è mia.
Chiudo piano gli occhi e la stringo più a me come se potesse dissolversi nel buio, poi cado tra le braccia di Morfeo.

Madison's pov
«Ehi» dice Nash entrando nella stanza mentre io mi asciugo in fretta le lacrime «c-ciao» sussurro «amore..c'è una cosa che devo dirti..» dice sedendosi sul bordo del letto «perchè?» chiedo piano «cosa perchè?» dice avvicinandosi a me «perchè sono stata l'unica a cui non hai fatto il regalo di Natale? Pensavo ti importasse di me..pensavo che mi amassi» dico lasciando che un singhiozzo mi esca dalla bocca «Madison..» dice scendendo dal letto e tirandomi all'inpiedi «che c'è? Si lo so, sono patetica..» dico sempre a bassa voce «no amore, non sei patetica. Il regalo che ti ho preso meritava di essere visto solo da te» dice frugando nella tasca posteriore dei pantaloni tirando fuori una scatolina di velluto «Nash» dico guardandolo mentre le lacrime mi percorrono le guance «shh, non piangere piccola..te lo meriti, come meriti tutto il mio amore» dice aprendo la scatolina «non ti ho mai chiesto ufficialmente se volessi essere la mia ragazza, perció lo faccio ora: Madison Beer, vuoi essere la fidanzata di questo ragazzo incasinato e con gli occhi di ghiaccio?» continua mentre tira fuori l'anello che al centro ha un piccolo diamante «certo che lo voglio Nash Grier» dico sorridendo per poi baciarlo.
E quella notte ci amammo davvero.

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