Capitolo 32

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Kate's pov
Un'ora è passata, e non ho fatto altro che cantare la canzone di Shawn.

Cameron, dal canto suo, non ha perso tempo per farmi solletico, e ringrazio Dio del fatto che esistano le torte, perchè se non gliene avessi promessa una al cioccolato a quest'ora sarei ancora qui a subire il solletico.

Ora tutti dormono tranne Jack, che è alla guida, e Madison.
Madison ha riso, forse dopo giorni.

«Come stai?» le chiedo «meglio..mi manca, peró non riesco a perdonarlo, sai? Quando lo guardo, anche per sbaglio, vedo quella fottuta ragazza che gli sorride, che gli si muove sopra, che lo bacia, ed io non riesco a sopportarlo, mi sale la nausea e mi si stringe lo stomaco. Vederlo entrare in quel bagno con quella ragazza è stato orribile,mi aveva appena regalato quest'anello dicendomi 'ti ameró per sempre' e poi non mantiene quello che dice, e non lo fa anni dopo, lo fa qualche giorno dopo. È come se qualcuno ti prendesse il cuore e te lo spaccasse in due. E avevamo fatto l'amore, era stato così bello, come quello nei film che guardavamo insieme prima di fidanzarci, ma adesso a che serve se abbiamo il nostro film personale? E non riesco a togliermelo dalla testa, è come se occupasse tutto il mio cervello, ogni cosa mi ricorda di lui e non posso farcela» dice «devi solo essere forte Mad, e il tempo deciderà per tutti» dico, le dó un bacio sulla guancia, e mi addormento.

Sono su un grande treno blu, da sola. Ho freddo e mi tremano le gambe, ho una brutta sensazione.

Ad un tratto fuori dal finestrino scorgo una bambina coi capelli neri e gli occhi azzurri che gioca con la sabbia, a fianco dei suoi genitori. Quella bambina sono io.

Un'altra scena compare fuori dal finestrino: io con un fiore rosa in testa ed un vestito a pois che gioco con un bimbo biondo, più grande di me, mio fratello.

Una me quindicenne fa la sua comparsa con addosso il vestito del ballo di fine anno, azzurro come i miei occhi di tulle.

Poi, un'altra scena con me e Madison il primo giorno in cui ci siamo trasferite a New York.

Il Ragazzo dagli occhi nocciola fa la sua comparsa in una visione in cui mi bacia, poi facciamo l'amore.
Ora ho meno freddo e dentro di me sento un senso di felicità inmenso.

La scena dopo, si vede lui con una ragazza, poi io che piango. Ora ho freddo, e quel senso di felicità mi ha abbandonato.

In quella dopo, vedo io e lui insieme, e il calore ritorna.

Ritorna a scomparire quando mi vedo piangere in un angolo, senza motivo. Ma lui non è con me.

Il treno deraglia di colpo schiantandosi al suolo, poi tutto nero.

Ora la sensazione che provo è di vuoto, vuoto assoluto. Lui non c'è, è sparito, è morto, io sono morta, morta.
Inizio a piangere finchè una mano mi scuote e diventa tutto bianco.

Apro gli occhi di scatto e davanti a me vedo Madison che mi scuote con gli occhi lucidi. «Pensavo di non riuscire più a svegliarti» dice ascigandosi una lacrima «ho fatto un brutto sogno» dico asciugandomi le guance bagnate «Kate, stavi piangendo e sussurrando 'sono morta, sono morta, lui non c'è', e poi hai aperto gli occhi per alcuni secondi e gli hai richiusi, è stato orribile» dice piamgendo senza sosta. L'abbraccio e mi chiedo cosa volesse dire l'ultima scena, è l'unica che non capisco, non riesco a capire.

Gli altri stanno dormendo ancora e l'unico sveglio è Gilinsky che sembra traumatizzato da ció che ha visto, quasi quanto Madison. Racconto il sogno a Madison e ad un tratto vedo Jack spalancare gli occhi, forse perchè l'ultima scena è insensata al massimo.

Dopo circa due ore arriviamo a casa, fortunatamene tutti svegli. Non ho detto nulla aglia altri del mio sogno, e Jack mi ha assicurato che non dirà nulla. Vedró finalmene mio fratello, ancora non ci credo.

Scendo dalla macchina e mi stiracchio quando una testa bionda esce dal portone ed inizio a correre velecemente verso di lui per poi saltargli addosso e farci cadere a terra, ridendo e piangendo allo stesso tempo.

Era cosí tanto che non vedevo mio fratello, è cambiato tantissimo ed è diventato fin troppo alto!
«Kate..s-sei una donna» dice piangendo «e tu un uomo» dico mentre gli accarezzo i capelli «sei cresciuta così tanto..» dice mentre si alza, «mai quanto te» dico mentre afferro la mano che mi ha offerto per alzarmi «vieni qui» dice abbracciandomi.

«Tu non puoi immaginare quante ne ho passate, ma sono cambiato sai, soprattutto per te..mi ero ridotto talmente male che un giorno non riuscivo più a trovare casa mia e mi sono addormentato in un parco, ed era dicembre» dice scuotendo la testa e abbassando lo sguardo «ehi, sammy guardami» dico mentre gli accarezzo la guancia, lui porta lo sguardo nei miei occhi e allora parlo «è tutto finito, tu sei riuscito ad uscirne. È tutto finito».
Lo abbraccio. E rimaniamo così per non so quanto tempo, lui piange ed io gli accarezzo la testa.

Faccio segno al resto del gruppo, che fin ora era stato lì a guardarci, di avvicinarsi e di aggiungersi all'abbraccio. Le ragazze stanno lì, un po' in disparte, ma posso capirle, loro non hanno mai visto Sammy, a parte Madison che ora sta stritolando il suo braccio piangendo.

«R-ragazzi m-mi state s-trit-tolando» dice ridendo e singhiozzando allo stesso tempo Sammy, alcuni ridacchiano e si staccano mentre io rimango lì, con la guancia sul suo petto e le braccia che gli circondano la vita. Avevo dimenticato l'odore di mio fratello, sin da piccolo usava quel sapone al cocco che adorava, e se non lo aveva non faceva il bagno.
E lui sa ancora di cocco, di quel bagno-schiuma.
«Sai ancora di cocco» dico sorridendo asciugandomi le lacrime «quando mi sono ripulito da tutto quello schifo, la prima cosa che sono andato a comprare è stato quel benedetto sapone al cocco, quello che la mamma prendeva al market della signora Dolly, e lei era lì, sempre paffutella e sorridente come me la ricordavo» dice sorridendo a sua volta «tu non hai mai perso il tuo odore, l'hai sempre avuto anche da piccola» aggiunge e si gira verso gli altri «il mio appartamento è di fianco al vostro, vedete di fare poco casino» dice ancora, stavolta ridendo. E mi era mancata anche la sua risata.

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