Unknow's pov
Ecco l'ennesima litigata dei suoi genitori.
Urlavano frasi che risultavano sconnesse a lui, come sempre d'altro canto.L'unica che riuscì a sentire perfettamente era: 'pensi che a quasi quattordici anni non possa capire di essere stato adottato?'.
Il mondo gli cadde addosso, un vuoto si fece largo dentro di sè ed incominció a provare una rabbia che non aveva mai sentito prima.
Lacrime amare scorsero sulle sue guance mentre i momenti vissuti con una famiglia che non era la sua iniziarono a passargli per la mente.
Tutte le volte che aveva pronunciato la parola 'mamma' e 'papà' gli fecero venire la nausea.
Non poteva davvero credere di essere stato adottato.
Non voleva crederci.
Cercó disperatamente di non piangere, ma non ce la fece.
Si accasciò per terra in mezzo alla stanza, mentre lacrime calde scendevano dai suoi occhi color cioccolato.Non pensava di poter provare sentimenti così contrastanti: rabbia, tristezza, delusione e speranza.
Speranza per cosa? Speranza in che cosa?
Semplice, la speranza di trovare i suoi veri genitori.La rabbia che provava era talmente tanta che la prima idea che gli venne in mente fu quella di andare nell'ufficio di suo padre e trovare i documenti dell'adozione, capire chi sono i suoi veri genitori e andarsene da loro, scappare.
La porta dello studio di suo "padre" era aperta e ringrazió dio che la sera prima non la avesse chiusa a chiave.
Entró e andó direttamente dalla scrivania, aprendo tutti i cassetti.Rovistó nei documenti per una buona mezz'ora, finchè, in fondo all'ultimo cassetto trovó quei documenti.
Quando li ebbe in mano si sentì come scottato e li lasció cadere per terra.
Improvvisamente non sapeva più se voleva leggerli.Con tutto il coraggio che aveva raccolse i fogli da terra e inizió a leggere.
"[...] I signori Wilkinson dichiarano di voler dare in adozione il figlio Jacob Wilkinson, in seguito ad alcune difficoltà economiche."
Wilkinson.
Wilkinson.
Wilkinson.1 HOUR LATER
Jacob's pov
Chiusi lo zaino dove avevo messo i vestiti, un altro paio di scarpe, il carica batterie e tutti i soldi che avevo trovato in casa, compresi i miei, avevo circa mille dollari dietro e speravo davvero di riuscire a trovare la casa giusta.2 HOURS LATER
Pagai il tassista e scesi dal veicolo.
Mi trovavo davanti alla casa dei miei veri genitori e non sapevo come avrebbero reagito al mio arrivo.
Con non so quale coraggio bussai alla porta e nel giro di qualche secondo la porta si aprì rivelando una donna di mezz'etá con un grande sorriso sul volto.
«S-salve sto cercando i signori Wilkinson» dissi e il suo sorriso si spense, che avesse capito?
«Mi dispiace tanto, ma vedi..ecco..i signori Wilkinson sono morti tre settimane fa in un incidente stradale..so che qualche casa più avanti troverai i figli..sono venuti ieri a prendere le ultime cose che avevo messo in soffitta..» disse mentre mi guardava con dolcezza, io non riuscivo a parlare. Immobile.
Non riuscivo a guardarla più in faccia.
Non ce la facevo.
Mi asciugai una lacrima e mormorai un 'grazie' per poi andarmene.
I miei veri genitori sono morti. Ho dei fratelli.
Non puó essere tutto vero. È un incubo.
Provai a darmi un pizzicotto per svegliarmi da questo incubo ma a quanto pare era proprio la realtà.
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Trust me
Fanfiction[...]«Forse questa sarà una follia, ma ti prego, fidati di me» Due persone completamente diverse possono amarsi? E se la semplice ma bellissima Kate si innamorasse del tipico bad boy, Cameron? I due verranno uniti da una scommessa.. Sarà una storia...