-14- "mamma!"

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Entrando in classe notai molte ragazze raggruppate in un uinco punto.

Io e kate ci avvicinammo e vedemmo sarah al centro del mucchietto che raccontava dell'aiuto di dave.

-viene un pomeriggio si e due no a casa mia, e mi aiuta con la tesi- disse sghignazzando.
-è talmente bello, pensate che ieri mi ha chiamato per nome!-

molte ragazze fecero dei sospiri romantici, e io tornai al mio posto seguita da kate.

-che succede?-
-niente- dissi sbuffando e guardando il gruppetto di sottecchi
-è per sarah? Lasciala stare!-

Disse kate prendendo dalla borsa il telefono.
-oggi pomeriggio io e Al andiamo a prendere un frullato per organizzare la festa di natale, vuoi venire? Potresti portare anche jordan, e se non gradisce i frullati prendiamo altro-

Ammiccò facendomi ridere. Io annuii.
Dave entrò con il suo charme naturale e si tolse la giacca, vicino sarah sentii molte ragazze ridacchiare e alzai gli occhi al cielo.

Quando andai per riposarli su dave, notai che mi stava fissando, anche sarah mi stava dissando, anche kate, che aveva la bocca aperta, e solo allora mi resi conto di quello che avevo detto.

Non so perché ma senza pensarci avevo pronunciato "troiette" ad alta voce, riferendomi alle ragazze del gruppetto.

I maschi nell'aula parlottavano guardandomi e diventai rossa come un pomodoro. Sarah aveva uno sguardo omicida in volto puntato dritto verso di me.

-troietta ci sarai tu e michael, non sono io a scopare in un cinema- disse scostandosi i capelli.

Rimasi a bocca aperta. Quello che aveva detto non era del tutto vero, ma nessun'altro a parte kate là dentro lo sapeva.

Sarah ci aveva visti, più o meno, ma avevo 17 anni e la mente offuscata da frasi mentali come "lui è il mio amore", e non capivo quello che facevo.

Comunque sia lo avevo dimenticato anche io, ma sarah, quando si mise con Michael per qualche mese, continuò a ricordarlo sempre. Non avrei mai voluto che qualcuno lo sapesse, soprattuto Dave, che mi stava guardando con uno sguardo indecifrabile.

Presi la mia roba salla sedia accanto e mi alzai scendendo i gradini. Il giubbotto in mano, la borsa, cellulare e portafogli, che per la fretta di scappare non avevo messo in borsa.

Quasi all'ultimo gradino, vedendo la salvezza, cioè la porta, caddi di faccia. Tenni chiusi gli occhi per qualche momento. Poi mi misi in ginocchio trovandomi dave davanti.

-tutto bene signorina hole?-
Mi porse la mano che non accettai. Racolsi le mie cose, e mi alzai uscendo dalla stanza. Appena fuori la porta tirai un sospiro iniziando a piangere.

Panico. Dovevo chiamare qualcuno, qualcuno che non fosse del mio corso.
Digitai il numero che ormai conoscevo a memoria e chiamai.

-liz, sono a lezione- sussurrò jordan dall'altro capo del telefono.

-dan..io...- singhiozzai.
-vieni ti prego, sono fuori la classe di letteratura.-
-arrivo- disse lui e staccò.

Continuai a piangere

D'un tratto lo vidi sorridendo, quel sorriso che avvicinandosi a me, pian piano sparì.

-che succede!-
Urlò venendomi in contro e alzandomi.
-io...sarah...!-

Dissi asciugandomi le lacrime.
-calmati, piccola- disse accarezzandomi le guance.

In quel momento la porta della classe si aprì, e quasi non colpì jordan che era di spalle, e Dave fece capolino accanto a me e il suo fratellastro.

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