-29- Casa Sanderson

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-chi è quello?-
Chiese poi
-uno...che viene con me al corso di matematica-

Mi guardò freddo
-ora capisco perché volevi fare questo corso-
Si allontanó andando in classe.
Riuscii a dire solo -dave-
Ma lui non rispose.

-cazzo- dissi tra me, sapendo che era un tipo irascibile, lunatico e geloso.

Entrai nella sua classe poco dopo, seguita dalla marea di studenti che avrebbero fatto lezione.
Mi misi al solito posto, e iniziai a guardarlo, sperando di incrociare il suo sguardo.

Ma lui non mi guardava.
Iniziò a parlare, e io intanto pensavo a quanto stavo stando male per il suo comportamento.

Due ore dopo, finita finalmente la lezione andai verso di lui.
Aspettai che la folla si dileguasse e poi parlai

-perché ti comporti da stronzo?-
-ah io? Sei tu che mi tieni segreti!- finalmente mi guardò negli occhi

-ma non ti tengo segreti! Che cosa vuoi spiegamelo! Una lista dei ragazzi che vedo alle lezioni?- dissi ironica
-si, sarebbe una buona idea-
Rispose scostante.
-ha ha ha, divertente.- lo guardai storto

-è solo un ragazzo che fa il tipo con tutti!- continuai
-allora tu non capisci- si alzò dalla sedia venendomi in contro.
Indietreggiai fino a trovarmi spalle al muro, lui era a pochi centimetri da me.

-tu sei solo mia. Solo mia- mi baciò appassionatamente.

I giorni passarono tranquillamente, io e jason avevamo fatto amicizia e Dave naturalmente non ne sapeva niente.

-allora, mangi con me?-
Chiese jason mentre uscivamo dall'aula
-certo- dissi.

Mentre camminavamo verso la mensa, iniziammo a parlare della festa imminente di san Valentino. Naturalmente nessuno dei due voleva andarci, lui perché non voleva nessuna sciacquetta intorno, io perché...beh perché non avevo un vero ragazzo, ovvero qualcuno da presentare. Non potevo presentarmi ad una confraternita con un professore.

Eravamo arrivati in mensa, avevamo preso i nostri vassoi (che mi ricordavano il liceo) e ci eravamo accomodati in un tavolo vuoto
-allora...che farai a san Valentino? Se non vai alla festa intendo- chiese masticando un boccone.

Già che facevo?
Caro Jason, a San Valentino, starò con il mio ragazzo, ah si? Non sapevi che ero fidanzata? Beh è Dave Mattew, della mia classe...solo che lui non è uno studente ma è il mio professore.
Pensai tra me e me.

Già, speravo sul serio di essere invitata da lui.
-veramente niente, guarderò un film e mi annoierò- boffonchiai
-potremmo annoiarci insieme-
Chiese con nonché lance.
-beh...ti farò sapere- cercai di dire.

-vieni- mi prese per mano e andammo fuori dopo aver finito di mangiare.
-dove andiamo?-
-in giardino-

Ci sedemmo sull'erba ancora umida per le gocce di rugiada di quella mattina.

Sembrava sul punto di dire qualcosa, ma non fiatò.
Eppure mi affascinava quel tipo sempre vestito di nero, con la pelle chiara e i capelli biondi brizzolati, con le borchie ovunque e gli anfibi ai piedi.

-ehi voi due!- kate venne verso di noi felice. Ormai conosceva abbastanza bene jason.

-stasera festa da sarah, ha detto di chiamare anche te liz, sarà una cosa normale, un po' di birra e qualche chiacchiera- sospirò.
-bene- risposi.
-andiamo insieme?- disse d'un tratto jason.
-per me va bene- alzai le spalle
-idem- disse kate

Mentre io e la mia migliore amica tornavamo a casa in macchina (guidavo io) chiacchieravamo su cosa indossare quella sera.
Sarah aveva detto niente di che, quindi avevamo supposto che un jeans e una maglia andavano bene.

-allora... jason ha detto di venire da noi alle 8, chiamo anche Alan per dirgli l'ora.-
-verrà anche lui?-
Chiesi ridendo.
-certo!-
Sorrise mangiucchiando delle patatine trovate nella mia borsa. Avevo sempre degli snack con me.

....
Mi svegliai di soprassalto, era tardo pomeriggio e kate si era addormentata accanto a me.
La mossi leggermente, e poi, dopo esserci riprese dal sonno, iniziammo a studiare.

Mi squillò quando avevo finito di ripetere biologia, e sapevo benissimo chi era.
-Dave mattew- dissi con il sorriso sulle labbra.
-liz- rispose lui
-che c'è?-
-volevo sapere che farai stasera-
-uhm...niente- mentii
-bene-
-vuoi invitarmi ad uscire?- ridacchiai perché entrambi sapevamo che avrei accettato.
-no, era...giusto per sapere, ora vado a preparare un power point, a dopo piccola-
Staccò la chiamata.
Che comportamento bizzarro pensai tta me e me.

-allora key ci prepariamo?-
Domandai mentre posavo gli occhiali da vista accanto il computer.
-certo tesoro, anche in jeans saremo due bombe- iniziammo a ridere e a prenderci in giro.

Finalmente alle 8 meno un quarto eravamo pronte. Lei con un jeans nero stretto e una maglietta rossa con scollo a "V" e io con un jeans blu, un maglioncino verde smeraldo con gli stivaletti neri.

Il tempo di infilare i cappotti pesanti ed eravamo fuori il portone con jason e alan a decidere che macchina prendere. Alla fine jason abbandonò il suo orgoglio da uomo e accettò di prendere la macchina di Al, siccome sapeva che sarebbe tornato a casa ubriaco.

-sei bellissima amore- continuava a ripetere Al a kate. Lei arrossiva ma non rispondeva. Erano così belli insieme. Fatti proprio l'uno per l'altra.
Solo dopo un po, notai, che loro due erano avanti, ed io e jason dietro, cosa normale...se si è una coppia. Saremmo andati alla festa come una coppia!

Iniziai ad innervosirmi a quel pensiero, così il 'viaggio' in macchina sembrò ancora più lungo.

-porca puttana- biascicò kate quando arrivammo alla festa e la villa straboccava di persone. Sembrava una festa da liceali, ma solo mentre percorrevamo il vialetto notammo che erano uomini e donne, o ragazzi della nostra età. Entrammo nella grande villa e iniziammo a cercare Sarah.

Ad un certo punto, tra la folla, jason si spostò dietro di me tenendomi per le spalle. Continuammo a camminare, fino ad arrivare nel giardino posteriore, dove la folla era smaltita, e le persone chiacchieravano tranquillamente senza produrre troppo caos.

-eccola!- la indicò kate.
La raggiungemmo velocemente.
-ehi ragazze! Finalmente, qui ci stiamo annoiando- disse indicando un gruppetto di ragazzi del nostro corso.

-tutti gli altri sono amici di mio padre e mia madre, o imbutati-
disse sbuffando.

-bene- rispose Al cingendo i fianchi di kate.
-allora iniziamo a fare qualcosa, sapete giocare a poker?- continuò lui. Alcuni ragazzi dagli occhi incerti annuirono, altri non risposero.

Al chiese a sarah le carte, che lei prese in un baleno, e iniziò a spiegare le regole. Era un asso a poker, avendo imparato da bambino.

Io e jason ci appartammo non troppo lontano da loro, chiacchierando del più e del meno, e sorseggiando dell'ottimo vino sofisticato.
-da quanto stanno insieme?- domandò jason
-dal liceo-
-secondo me si sposeranno-
Io annuii sorridendo.

-ti va di andare a giocare?-
-non sono molto brava-
-non importa, vieni a portarmi fortuna-
Mi prese per mano come quella mattina, e si schiarí la gola appena arrivati dagli altri.
-dai carte Al- sorrise maliziosamente.

Un ragazzo si alzò dandogli posto, e iniziarono a giocare.
In 4 giri aveva vinto tutte le volte. Al, era rimasto molto sconcertato.
Mentre io e kate ridevamo nel vedere Al che non credeva ai suoi occhi, una voce liscia e familiare disse.
-buonasera a tutti ragazzi.-

Nota autrice

Salve ragazze, perdonatemi, non aggiorno da una vita, ma ho avuto un sacco di cose da fare, a partire dal 18esimo del mio ragazzo, alla vacanza al mare. Mi sento davvero in colpa per aver abbandonato la storia.
Comuuunque, 6k di visualizzazioniiiii! Non ci posso credere! So che forse come storia è un po scema e che non verrà mai resa cartacea, ma la vedo un po cone tatuare sulla frutta, alla fine è solo una prova no?! Grazie ancora a tutte, e prometto di aggiornare più velocemente♥

Professore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora