-andiamo a letto- mi sussurrò Dave a fine cena. Era l'ultimo giorno che avremmo passato a casa dei miei. L'ultima notte.
Poi saremmo tornati alla solita vita, con i soliti problemi. Lui sarebbe tornato da Sarah e io, io sarei tornata ad essere sola, a dover impegnare tutto il mio tempo nello studio per non pensare ad altro.
Volevo godermi quell'ultima notte con il mio professore, con Dave Mattew, l'uomo che era entrato nella mia vita e l'aveva resa un tornado continuo.
Posai la spugnetta che avevo in mano, avendo finito di lavare i piatti per aiutare la mamma, e lo seguii di sopra, dove, arrivati davanti la porta della nostra camera, si fermò guardandomi.
-liz..- il suo fu un sussurro, un aiuto gridato a bassa voce.
-dave..- riuscii a rispondere. Era così dannatamente bello, con la sua maglia grigia e i capelli spettinati.
Feci un passo per andare dentro, quando, lui mi si parò davanti, poggiando la mano sinistra sul mio fianco.Appoggiò la fronte sulla mia, e per farlo fu costretto a piegarsi leggermente. Potevo sentire il suo respiro coincidere con il mio, e la sua preoccupazione, raggiungere un livello elevato quasi quanto la mia.
Nessuno dei due voleva tornare ad essere solo alunna e professore, Ma eravamo consapevoli che tornati a casa, la mattina dopo, sarebbe stato così.
-vieni- sussurrò prendendomi la mano e scortandomi dentro.
Arrivati davanti al letto, poggiò entrambe le mani sulle mie guance, poi mi diede un bacio dolce e casto sulle labbra.Subito dopo, prese a spogliarmi. Mi tolse la maglietta, mentre io a stento, in piedi riuscivo a togliermi le scarpe. Rimasta in jeans, feci lo stesso con la sua maglia, e quando fu a petto nudo, mi presi il mio tempo per osservarlo.
Il suo fisico snello, non troppo muscoloso, e la sua pelle chiara. Stavo per avvicinarmi a lui, per poterlo stringere tra le mie braccia, quando improvvisamente mi prese in braccio.
-facciamo una doccia- disse rilassato.Questo era il "Dave" di cui mi ero innamorata. Era quel ragazzo con l'aria spensierata e un filo di malizia sulle labbra.
Mi portò nel bagno di quella stanza, troppo piccolo, non essendo padronale, ma da ragazza avevo tanto insistito per averlo.
-vuoi...fare una doccia?- domandai titubante
-si, voglio fare una doccia con te Elizabeth, voglio averti mia almeno per un'ultima notte.-Io annui, capendo le sue intenzioni. Una parte di me, gridava di non farlo, di non cascarci di nuovo, di non cedere a quel professore bello ma dannato, di infilarmi il pigiama e dormire. Ma l'altra parte di me aveva bisogno di lui quella notte.
Mi prese i fianchi esercitando una forte pressione su di essi. Poi mi tolse il pantalone subito dopo gli slip. Fece lo stesso con i suoi pantaloni e i suoi boxer, aprì l'acqua della doccia e tornò a fissarmi. Stranamente mi sentivo in soggezione sotto il suo sguardo attento e scrupoloso.
-ti prego smettila- riuscii a dire ad occhi bassi, cercando di coprirmi con le mano alla meno peggio.
-di fare che?- chiese divertito, piegando la testa di lato-
Io probabilmente rossa in viso incrociai il suo sguardo
- di guardarmi- sussurraiSi avvicinò a me posandomi le mani sul sedere, poi poggiò le labbra sul mio orecchio
-sei bellissima. E non ho intenzione di smettere.-Detto ciò mi prese in braccio, entrando nella doccia.
L'acqua era calda al punto giusto, ma sentivo comunque mille brividi solcarmi la schiena.Ero ancora stretta a lui, in modo dolce, romantico.
Continuava a sussurrarmi cose dolci, ad accarezzarmi il corpo con dolcezza. Era tutto stupendo. Fu solo una doccia.L'amore lo facemmo sul mio letto, avvolti nelle coperte, sentendo un caldo infernale, e tappandoci le bocche a vicenda, per ammutolire i gemiti.
Ogni tanto ci scappava una risata. Forse per il fatto che era come al liceo. Con la paura che i miei genitori potessero sentirci. Era tutto così perfetto.
Quella mattina fu altrettanto perfetta.Finché non tornammo a casa.
Mi accompagnò con la sua macchina sotto casa, e si offrì di portarmi le valigie di sopra. Io acconsentii così ci ritrovammo nella mia casa in silenzio, a guardarci negli occhi.- ora tornerà tutto come prima?- chiesi senza rendermene conto.
-che intendi?- domandò abbastanza sconvolto dalla mia domanda
-ora...tu tornerai da Sarah, vero?-
Mi morsi il labbro timidamente.
-io...Liz..- disse, guardando fuori dall'auto- non importa- biascicai, con tutta la volontà che avevo in corpo
-va bene così- continuai -ieri è stato un addio. Un addio definitivo-
Lui si girò verso di me guardandomi negli occhi
- il problema è che non mi va bene un addio-
Restai in silenzio. Era tutto così straziante.Mi limitai a scendere dall'auto, prendendo le mie valigie. Lui prontamente venne ad aiutarmi, e mi accompagnò fino al portone.
-grazie per tutto- biascicai forzando un sorriso.Lui annuì distrattamente, Per poi avvicinarsi a me.
Sentivo il suo respiro sulle mie labbra, e i suoi occhi sui miei.
Mi lasciò un piccolo bacio casto sulle labbra, poi tornò verso la macchina.Entrai in casa poco dopo, sospirando tra me. Era abbastanza strano tornare a casa, da sola, dopo quei giorni. Mio padre e mia madre adoravano Dave, ed erano stati felici di saperci insieme. Naturalmente papà era contrariato dal fatto che fosse il mio professore eccetera eccetera. Ma poco importava.
Sistemai le mie cose per poi stendermi sul letto. L'unica cosa che mi restava da fare era chiamare Kate per raccontarle di quei giorni. Chissà come avrebbe reagito. Ma non ne avevo voglia. Volevo solo chiudere gli occhi e dormire.Mi alzai quella sera, non capendo come fosse stato possibile dormire tutto quel tempo. Scesi dal letto sbadigliando, era tutto buio, ma dalla cucina si vedeva una luce accesa. La televisione era accesa e un profumino allettante si era sparso per l'aria.
Arrivai in soggiorno, guardando verso la cucina, e la prima cosa che vidi fu Kate che cucinava. Stava preparando gli spaghetti di soia che amavo tanto, intenta a tagliuzzare le verdure.
-kate!- dissi felice
Alzò lo sguardo verso di me, Per poi pulirsi le mani con un tovagliolo e venirmi incontro. Mi abbracciò con forza, quasi non ci vedessimo da anni.- cosa ci fai qui?-
Notai solo dopo alcuni borsoni
-beh...mi sei mancata molto e...ho pensato di stare qui per un po', ti dispiace?- disse mordendosi il labbro.Io alzai un sopracciglio guardandola
-e Alan è daccordo?-
-lui...beh, abbiamo litigato- disse abbassando lo sguardo.
- Mi dispiace key-
-va tutto bene- sussurrò
-certo- risposi abbracciandola di nuovo.Sapevo che non era momento. Me ne avrebbe parlato di sua spontanea volontà, e la avrei ascoltata e consolata.
-mangiamo ora?- disse scostandosi dal mio abbraccio
-si, mangiamo- sorrisi nuovamente.Angolo autrice
ODIATEMI.
Sono stata una stronza.
Non pubblico dagli anni di Cristo, ma è stato un periodo difficile, Che non starò qui a spiegare. In tutto questo, Mi è tornata l'ispirazione, Così spero di poter pubblicare nuovamente in settimana.
PERDONATEMI ripeto.
E grazie in anticipo alle fan che leggeranno♡♡
Stellinate e alla prossima♡☄

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Professore.
Romance"Il suo professore è morto" questo ha portato una svolta nella vita di Elizabeth. Dovrà affrtontare un nuovo terrificante professore. Ma....non sarà poi così terribile. Si dimostrerà diverso dagli altri. "mi piaci liz" Elizabeth Hole, una ragazza...