Mangiammo la buona torta prima di salutarci.
-andiamo a prendere un caffè qualche volta si?!-
Chiese Mia prendendomi le mani
-certo, volentieri-
-perfetto!- mi abbracciò.Salutai tutte le zie e poi anche i genitori di Jordan, poi Connor e Travis vennero verso di me abbracciandomi.
-sei ufficialmente invitata al mio compleanno, a marzo- disse ridendo travis
-oh perfetto- ridacchiai-e anche al nostro matrimonio cara- disse poi connor. Iniziai a ridere e poi mi abbracciò.
In fine andai a salutare alisha e Dave.
-beh...allora ci vediamo- dissi titubante rivolta alla bruna.
-oh non vedo l'ora!- disse sorridente per poi abbracciarmi.Era terribilmente strano ma volevo sembrare anche io superiore.
-andiamo?- jordan mi prese per le spalle dolcemente.
-certo.-
Dopo esser arrivata a casa, in ascensore rammentai le ultime ore.Prima di infilare la chiave nella serratura mi squillò il telefono facendomi sobbalzare.
Era dave.
-pronto?-
-sei a casa?-
-diciamo-
-ti va di far e un giro?-
-Dave. È l'una di notte-
-e quindi?-Dubitai. Non riuscivo a dirgli di no. Lui mi chiedeva di vederci e io dicevo di si!
-non posso. È tardi-
-ti prego liz. Ho bisogno di te-
-si.-
-sul serio?-
-si-Scesi di corsa le scale con i piedi doloranti per i tacchi. Dovetti aspettare pochi minuti, e poi vidi la sua macchina girare l'angolo.
Per un tratto mi balenò l'idea che avesse portato anche alisha, ma poi sminuii i miei pensieri quando lo vidi arrivare.
Entrai nell'auto mordendomi il labbro. Un forte profumo di muschio bianco invadeva l'aria di quello spazio angusto, e i suoi respiri, mischiati ai miei riscaldavano la pelle.
-perdonami per oggi. Mi sono comportato da bambino-
-lo so- ridacchiai.
-dove si va?-
-da me?!-
-no! Non verrò a casa tua, se vuoi troviamo un bar aperto...-
-sei incredibile!- sbuffò arrabbiato.alzai gli occhi divertita.
-e smettila di alzare gli occhi al cielo- sussurrò mettendo in moto.Ridacchiammo entrambi.
Arrivammo ad una stazione di servizio, non avevamo trovato nient'altro aperto.-Dave...uhm...vorrei... darti una cosa- sospirai.
-cioè?- piegò la testa di lato divertito.-uhm....ecco- gli passai un pacchetto rosso legato con un nastrino dorato.
Sorrise sommessamente. -non dovevi farmi il regalo- sussurrò guardandomi.
Alzai le spalle in risposta.Lo scartò frettolosamente, e quando vide il regalo rimase fermo. Guardò il libro di Edgar Allan Poe [nome in revisione] che avevo preso, poi mi guardò.
Si mosse verso di me per abbracciarmi ma poi tornò di scatto dritto.
-grazie...è... bellissimo-
-è una sciocchezza- sussurrai tormentandomi le mani.-no. Non è una sciocchezza, è un pensiero bellissimo,-
Mi guardò negli occhi.
-anche io ho qualcosa per te- ridacchiò
-tieni- continuò porgendomi un pacchetto medio.Io rimasi sorpresa.
-grazie....grazie mille- sorrisi leggermente.Apriii il pacchetto con cautela, al contrario di lui, feci scorrere lentamente il nastro di raso sotto i polpastrelli e mi morsi il labbro.
Mi guardò con tenerezza.Aprii il cofanetto che dentro conteneva una collanina con la scritta "Elizabeth".
Aveva centrato. Solo il pensiero, aveva pensato a me! In oltre la musica alla radio molto commovente mi diede il colpo di grazia. Scoppiai a piangere come una bambina sorridendo.
Lo abbracciai forte, per quanto la brutta posizione me lo permetteva.
-grazie- dissi poi tra i singhiozzi.
-non piangere- mi prese il viso tra le mani, e mi passò i pollici sotto gli occhi per asciugarmi le lacrime.-tutto questo...tu... io...- sospirò
-lo so, e pensare che in un altra vita avrei potuto amarti- dissi guardandolo dritto negli occhi.Rimase in silenzio, contemplando le mie parole, probabilmente neanche io sapevo cosa intendevo.
-vieni- mi prese la scatoletta dalle mani elegantemente e estrasse la collanina senza distogliere lo sguardo da me.
-sei bellissima-
Mi girai quel tanto per dargli le spalle, mi portai i capelli da un lato e mi mise la catenina.
-grazie Dave-.Andammo nella stazione di servizio, prendemmo emtrambi un caffè, e quando il barista anziano e baffuto ci guardò curioso, Dave inventò che eravamo in viaggio per girare l'america prima di sposarci.
Era stato esilarante.
-hai ancora paura di venire da me? Potremmo....guardare qualcosa, d'altronde nessuno dei due prenderà sonno prima dell'alba-Io anuii distratta, stavo ancora pensando al perché di quella sera, al perché aveva chiamato me invece di rimanere con Alisha gambalunga.
-fantastico.-Arrivammo finalmente a casa sua e neanche il tempo di entrare che mi buttai di peso sul divano.
-vuoi qualcosa? Un altro caffè?- ridacchiò
-veramente vorrei il telecomando- risposi ridendo.Mi fece cenno con la testa indicando la poltrona, dove in penombra c'era il telecomando.
lo presi sporgendomi dal mio bel posto comodo e accesi la tv.
Poco dopo mi raggiunse anche lui.Aveva tolto la camicia bordeaux e aveva messo una felpa grigia.
-Got?- domandò guardandomi
-o doctor who, vedi che c'è- alzai le spalle. Amo le serie tv.
-si- sorrise poi.Ci accontentammo di guardare le repliche di Quantico, ma poco me ne importava, io guardavo lui.
-odio guardarti con mio fratello- ammise girandosi verso di me.
-beh...-
-lo so, dovrò far finta di niente- sospirò.-già....beh tu hai Alisha no?!- lo incalzai.
-non è la mia ragazza-
-quindi tu infili la lingua in gola a tutte?- dissi sarcasticamente-noi....- disse ma poi rimase in silenzio tornando con lo sguardo alla tv.
Io lo guardai per un po. Era incredibile. Lui era il mio professore, e mi letteralmente, stupidamente innamorata di lui. Lui. Quell'uomo con i capelli perennemente scompigliati, con gli occhi verdi, scuri come l'erba di notte, illuminata solo esclusivamente dalla luna.
E anche io, per qualche strano motivo piacevo a lui.-grazie Dave- boffonchiai con gli occhi socchiusi, poi mi addormentai.

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Professore.
Romansa"Il suo professore è morto" questo ha portato una svolta nella vita di Elizabeth. Dovrà affrtontare un nuovo terrificante professore. Ma....non sarà poi così terribile. Si dimostrerà diverso dagli altri. "mi piaci liz" Elizabeth Hole, una ragazza...