-31- 'buongiorno'

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Arrivati a casa sua, gettò le chiavi sul tavolo e mi guardò. Neanche il tempo di farmi togliere il cappotto che mi si fiondò addosso baciandomi violentemente.

Rimasi sconvolta per qualche istante, ma poi lo assecondai.
Era bello, poterlo baciare, sapere che solo io potevo. Ed era bello sapere che lui provava lo stesso.

Dopo qualche minuto si scostò da me.
-andiamo a dormire-
Sorrise debolmente.
-va bene- lo guardai. Mi prese dolcemente per mano e mi scortò nella sua camera da letto.

Mi sdraiai a guardare il soffitto mentre lui cercava qualcosa nell'armadio.
-va bene questa?- chiese lanciandomi una sua felpa.
Io annuii distratta, feci per alzarmi ma si buttò di peso su di me.

Iniziammo a ridere.
Mi fece il solletico baciandomi le guance, poi si alzò.
-puoi cambiarti in bagno o qui, fa come vuoi-

Ridacchiai andando verso il bagno.
-grazie- mi chiusi a chiave nel bagno. Era la prima volta che lo vedevo, era tutto bianco, con alcune mattonelle verdi pistacchio. Stile spartano, ma ehi! Era la casa di un uomo, la cosa era normale.

Indossai la felpa, per poi fare i risciacqui con il dentifricio (che ingiustizia! Dovevo prende lo spazzolino a casa) e poi tornai da lui.

Solo in quel momento feci caso alla stanza, aveva le pareti blu avio, che davano un senso di oscurità tremendo, ma i mobili erano bianchi.
-ti sta bene- disse Dave.
lo guardai andando a mettermi accanto a lui, che subito mi strinse tra le sue braccia.

-sei davvero bellissima- continuò baciandomi la testa. Mi strinsi il più che potevo a lui, sentendo il suo profumo.
-Buonanotte Elizabeth-
-Buonanotte amore- mi lasciai sfuggire mentre mi addormentavo.

Mattina. Di solito la sveglia di domenica suonava alle 9 e mezza, così che io e kate potevamo studiare, ma quella mattina non ci fu nessuna sveglia, mi svegliai con i suoi baci sul collo, con i baci di quel professore così dannatamente bello.

-buongiorno- disse dolcemente.
-dave- sussurrai per non rovinare l'atmosfera
-dimmi piccola- mi sorrise
-facciamo colazione?-
-si- sorrise e mi diede un bacio sulla fronte.
Si alzò dal letto intimandomi di rimanere sdraiata.

-ti chiamo quando è pronta- disse per poi sparire nel soggiorno.
Io rimasi stesa a letto a pensare. Avevo dormito benissimo.

Ma il discorso della notte prima...mi tormentava. Insomma, non avevamo continuato il discorso, io non sapevo come comportarmi con Jason. Ero così confusa. Dave era un uomo geloso, forse anche troppo. E...un altro tarlo mi passò per la mente.

Quello che mi tormentava da un mese ormai. Saremmo mai usciti allo scoperto? Avremmo mai potuto avere una normale relazione? Non sapevo come rispondere ma...beh, c'era una sola persona a cui potevo chiedere.

-dave- dissi mentre prendevo una brioche tra le mani.
-si?-
-ho bisogno di parlarti-

Dopo aver fatto qualche riflessione, avevo deciso di parlare con lui, così ero andata in cucina e avevo preso coraggio.

-che succede?- staccò gli occhi dalla macchinetta del caffè.
-io... vorrei...uhm...- non riuscivo a parlare. Il 'coraggio' era andato a farsi fottere.
-spiegati meglio amore- disse.
Oh benissimo. Infierisci pure Dave.

-io e te....beh...stiamo insieme?-
Mi guardò per qualche istante, avevo paura di sentire la risposta.

-si. Stiamo insieme.- accennò un sorriso
-e...per quanto dobbiamo tenerlo nascosto?- avevo trovato il coraggio per chiedere quella fatidica domanda.

-liz...io..-
-rispondi- dissi duramente.
-non so...ancora per un po'. Sarebbe uno scandalo scoprire che un'alunna e un professore stanno insieme. Mi rovinerebbe e...rovinerebbe anche te. Lo sai bene-

Già. Lo sapevo bene.
-non voglio più nascondermi però-
-non...non durerà ancora a lungo okay?-
-promesso?-
-promesso-. Quelle parole, mi sollevarono l'animo.

Non durerà ancora a lungo.
Okay.
Potevo sopportarlo.

-tieni- mi porse una tazza di caffè.
Sorseggiai quel liquido scuro poco alla volta, continuando a pensare.

-che dici se tu studi e io lavoro?-
-che devi fare? Preparare la lezione di qualche classe?- domandai alzandomi.
-no, il padre di Sarah mi ha chiesto una mano con un contratto. Devo controllarlo.-
-il padre di Sarah eh?- domandai alzandomi e andando verso di lui.
-si-
-allora...io studio...e tu lavori- ripetei con voce cantilenante, per poi arrivare accanto a lui e baciargli il collo.
Mi strinse a se, poi, mi prese il viso tra le mani per guardarmi negli occhi.

-mi sconcentri Elizabeth.- si alzò sorridendo maliziosamente e andò verso la sua scrivania. Mi passò i libri del mio corso, che naturalmente aveva anche lui e cominciai a studiare, senza computer purtroppo, siccome serviva a lui.

Mentre ripetevo le sue materie, lo vidi allontanarsi dalla scrivania e rispondere al telefono, dopo di ché si chiuse nella sua stanza. Non voleva farmi ascoltare? Era...una cosa privata? Beh...probabilmente.
Che problema c'era?

Io approfittai per prendere il mio cellulare e controllare i messaggi.

Da kate:
"Stasera io tu e Alan mangiamo insieme, ti devo dare una notizia."

Da Jason:
"Domani prima ora corso di potenziamento, andiamo insieme eh?"

Da mamma:
"Per le vacanze di primavera tu e la famiglia di kate venite da noi?"

Persi qualche minuto a rispondere ai messaggi, e poi decisi di chiamare Kate.

Al terzo squillo rispose con aria stanca.
-pronto?-
-key-
-liz! Dove sei?-
-da Dave-
-oh....beh...quindi per stasera?-
-vengo-
-perfetto. Ora devo andare...stavo studiando- disse.
-anche io-
-a dopo-
Attaccò.

Io ricominciai a studiare per gli esami imminenti, e dopo poco Dave mi raggiunse accoccolandosi a me.

Avevo i capelli disordinati, ero senza trucco e fortunatamente non avevo messo gli occhiali che avevo lasciato a casa, ma...a lui non interessava, si coricò con la testa sul mio ventre, entrambi sul divano, mentre io tenevo in mano il libro di testo e una matita.

Lo guardai negli occhi per quanto la posizione me lo permettesse.

-ti amo Elizabeth-
Erano troppe volte che lo stava ripetendo. E ne ero felice.
-anche io- continuai ridacchiando.

-mi piacerebbe-
-eh?- domandai
-vivere così, vivere...insieme- sorrise.
Io mi irrigidii.
Non stavamo insieme da nemmeno due mesi che mi diceva di...andare a vivere da lui? No, non lo aveva detto, ma voleva farlo?

Liz CALMA. Sta calma. Lui...vuole solo scherzare no?! NO?!.

-liz?-
-si...sarebbe bello, bellissimo.- risposi di fretta.
-già- si alzò sorridendo.
-io dovrei andare, è tardi, di solito io e kate cuciniamo insieme.- inventai.

D'un tratto non volevo più stare lì. Mille pensieri mi vorticavano nella mente, e avevo bisogno di andare a casa e...guardare la tv.

-beh...allora...a dopo?- domandò. -si- sussurrai alzandomi.
Lui era di fronte a me. Mi sorrideva in tutta la sua bellezza.

Mi strinse i fianchi, avvicinandosi ancora di più a me, e appoggiò la sua fronte sulla mia.
Ora non ero più nervosa.

Con un suo semplice tocco mi era passata di mente l'idea di andare via.
Ma lui me la fece ricordare.

-tu va a vestirti, io poso i libri-

Angolo autrice♡

Ehi! Ho aggiornato...più in fretta del solito!
Questo capitolo è un po' penoso, non avevo molte idee ho scritto tutto di fila senza pensare. L'unica cosa che volevo era far capire che esistono delle giornate 'normali' anche per i personaggi dei libri no?!
Hahahah rido.
Comunque, sono felice! Felicissima direi, molte di voi mi seguono ora, avete aggiunto la mia storia tra i vostri elenchi di lettura, e questo mi rende felicissima. Vi prego di commentare e stellinare la storia se vi va, mi piace sapere i vostri pareri♥
Spero di aggiornare al più presto ragazze!!

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