Stringo il cappotto attorno al mio corpo. Il freddo di Dicembre mi colpisce in pieno viso mentre esco dalla caffetteria. Sono passati 4 giorni dal ballo. La conversazione con il Signor Styles è stata bruscamente interrotta da me.
Non voglio andare oltre al limite lavorativo che mi sono imposta o meglio sto cercando di impormi. Lui è bello. Merda, da morire, ma voglio veramente evitare di infatuarmi del mio capo, anche se risulta impossibile non pensare a quell'uomo affascinante quanto misterioso.
Deglutisco per il freddo mentre entro nel palazzo. La giornata che si presenta oggi è piuttosto impegnativa e per di più sono stata convocata nell'ufficio del Signor Styles. Spingo il pulsante dell' ascensore in vetro che mi porta all'ultimo piano dell'enorme struttura moderna. Tolgo le pellicine intorno alle dita nervosamente mordicchiando il labbro. La convocazione del capo mi sta agitando. Forse il motivo è che io sono una persona abituata sempre a sapere tutto e ad avere tutto sotto controllo ma ora sono preoccupata per il mio lavoro, non conoscere il motivo della convocazione mi esaspera.
Faccio un respiro profondo, mentre cammino per il lungo corridoio. Sistemo il maglione grigio che arriva fino a metà coscia sprofondando nella pelliccia della mia giacca. Stringo le labbra in una linea per poi chiudere la mano in un pugno e bussare sulla porta con su scritto: Mr. Styles. La sua voce mi impone di entrare. Reprimo il fiato chiudendo la porta dietro di me, dopo essere entrata.
Il mio capo guarda fuori la vetrata come se fosse investito dalla bellezza di New York, le mani decorate da anelli e tatuaggi strette in pugni appoggiate alla ringhiera. È girato di spalle e dalla mia posizione è visibile solo la schiena. Si volta in tutta la sua eleganza e in quel momento il mio cuore esplode. I ricci cadono disordinati sulle spalle, gli occhi ammalianti mi guardano e il corpo tatuato stretto in uno skinny nero, una camicia azzurra sbottonata fino a metà petto, dove è possibile vedere una farfalla tatuata. Le braccia lasciano vedere i disegni vista la camicia arrotolata fino ai gomiti. Mio dio, è così sexy.
Continua ad analizzarmi mentre mi fa segno di sedermi sulla sedia in pelle. Mi siedo sulla confortevole sedia, con più sicurezza che posso. Il mio capo si sistema a pochi centimetri dalle mie gambe, appoggiato al bordo della scrivania."Buongiorno, Signor Styles"
"Buongiorno a lei, Signorina Hosk". Mi guarda con gli occhi verdi magnetici per poi riprendere a parlare.
"L'ho convocata nel mio ufficio per referirle che il suo lavoro qui va ormai a gonfie vele. È ormai dal 2012 che ci delizia con il suo corpo Hosk...". Si concede un ridolino mentre continua a guardarmi. Dischiudo le labbra non sapendo a che punto voglia arrivare.
"...per questo credo sia corretto promuoverla del tutto. Signorina Hosk spero lei sia felice di sapere che aprirà e chiuderà ogni show, così diventando modella principale e Bombshell della nostra azienda"
Parla bagnando in continuazione le labbra rosa palesemente perfette. Sgrano gli occhi appena conclude il discorso. Dio, modella principale! L'ho sempre sognato e ora che è reale mi sento in paradiso.
Grazie all'esuberanza della situazione inizio a saltellare creando uno strano ticchettio sul pavimento di cristallo bianco. Rido felice per poi saltare addosso al mio capo senza ritegno; gesto sostenuto dall'adrenalina in circolo. In poco tempo ci ritroviamo a terra. Il suo corpo sotto il mio scalpitante. I suoi occhi verde giada mi guardano con un espressione divertita ed io in tutto questo spalanco gli occhi pugnalandomi mentalmente per la mattanza commessa.
"Oh mio dio, Signor Styles mi dispiace così tanto! Insomma credo di essermi fatta prendere dalla situazione...sono veramente costernata e oh guardi cosa ho fatto alla sua camicia! Sono davvero dispiaciuta...i-io, come posso rimediare?". Esclamo imbarazzata da quello che ho fatto cercando di sistemargli i lembi della camicia azzurra sul petto tonico sgualcita dall'urto contro il pavimento.
Le sue mani tatuate bloccano i miei polsi che corrono sulla camicia disperatamente al drammatico tentativo di rimediare alla mia azione da cagna in calore.
Seriamente Elsa! No dico, saltare addosso al tuo capo che ti ha appena dato una stramaledetta promozione? Sei un'idiota. Questo è garantito.
Amo il fatto che anche la mia coscienza sta cercando di angosciarmi ancora di più. Bastarda.
"Potrebbe rimediare cenando con me, questa sera". La sua voce da dio greco mi riporta sulla realtà distogliendomi dai pensieri.
"Con lei? Insomma voglio dire...proprio io e lei? Nel senso Elsa Hosk e il Signor Styles?". Dilato le pupille sconvolta dalla proposta per poi montar su una risata isterica, mentre mi alzo dal suo corpo palestrato e sistemo il maglione sulla mia corporatura magra. Santo dio, sono così imbarazzante.
"Solo io e lei Signorina Hosk". Dice con voce roca, sistemandosi in piedi e pulendo i pantaloni con i palmi delle mani grandi.
"Uhm si, sembra perfetto Sign...". Sorrido il più naturale possibile sistemando una ciocca bionda sulla spalla destra ma l'uomo mi interrompe.
"Il mio nome è Harry". Mormora incrociando le mani tra di loro, seduto sulla poltrona in pelle. Annuisco imbarazzata non sapendo che fare visto che non mi sono mai trovata in una situazione del genere. Strano ma vero.
"Bene sarò lieto di passarla a prendere alle 8 p.m. a casa sua."
Dice sicuro di se stesso come al solito."Lei sa dove abito?". Inclino la testa lasciando cadere i fili di capelli biondi giù per il petto. Il suo viso biascica un espressione divertita per poi ghignare.
"Certo che lo so. A stasera Hosk". Mi lancia un sorrisetto mentre la sua segretaria mi apre educatamente la porta, segno che devo uscire. Cammino sino alla porta, non prima di aver guardato il mio capo scolpito impegnato a guardate dei fogli. Mi concedo un sorriso per poi serrare la porta dell'ufficio dietro le mie spalle. Guardo quel nome inciso su quella semplice porta per poi sorridere ancora di più.
Sto per uscire con il mio capo e questo mi fa impazzire.
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My new Boss 🥀 /h.s.
FanfictionDue caratteri opposti. Due colori opposti. Il bianco ed il nero sono opposti. Spesso gli opposti si colmano nei punti in cui sono vuoti. Il nero colma il bianco. Un foglio bianco viene riempito da un inchiostro nero. Il bianco colma il nero. Una lav...