Capitolo 30

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(Giusto per farvi avere un'idea più chiara di come sia Elsa fisicamente: quella con il completo nero in prima fila è lei, al Victoria's Secret Fashion Show dell'anno scorso. È solo un'informazione, buona lettura.)

L'Hotel plaza non è mai stato così bello. È tutto maledettamente curato nei dettagli. 27 telecamere accese puntate verso la passerella, tempestata di Swarovski, milioni di persone sedute tra le poltroncine rosse, talmente morbide al punto da evitarti un bel mal di schiena (anche se io molto probabilmente ce lo avrò, viste e considerate le mie condizioni). Un forte profumo di pulito aleggia nel salone enormemente grande, e una musica dal sound lento e rilassante risuona nell'aria magica, prima che Bruno Mars faccia la sua entrata in scena, con tanto di pelliccia, che spero vivamente non appartenga ad un animale.

Sorrido, vedendo le mie più care amiche, Adriana e Behati, sfilare sulle note di Young Girls, con dei completi a dir poco mozzafiato e il passo da dive di Hollywood. Devo assolutamente ricordarmi di uscire con loro al più presto, per una rimpatriata tra donne. Le mie mani applaudono ritmicamente, mentre muovo la testa seguendo il ritmo delle note cantate.
Papà tamburella un dito contro la mia gamba, mentre ammira la sfilata del mio ragazzo.

Ed eccolo lì, che cammina sicuro e sorridente oramai alla fine del Fashion Show, al centro della passerella, sfoggiando un completo maschile di alta moda, abbinato a dei stivaletti in pelle. Gucci non sbaglia mai, specialmente quando si tratta di Harry Styles.

È perfetto il modo in cui cammina: passi lenti e cadenzati, le mani tenute dietro la schiena a torturare gli anelli, le labbra prima unite in una linea, successivamente tirate in un sorrisetto soddisfatto

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È perfetto il modo in cui cammina: passi lenti e cadenzati, le mani tenute dietro la schiena a torturare gli anelli, le labbra prima unite in una linea, successivamente tirate in un sorrisetto soddisfatto. Gli applausi si elevano verso il talentuoso stilista, che si posiziona di fronte al microfono.

I suoi anelli incontrano le luci dei fari, scintillando, quando avvolge la mano attorno al microfono. Nel momento esatto in cui inizia il suo discorso, da grande boss, il mio sguardo si concentra sul movimento delle sue labbra. Labbra a forma di cuore, color ciliegia, che si uniscono e separano lentamente, per poi essere bagnate ripetutamente dalla sua splendida lingua. Dio, sto forse di nuovo pensando a lui, in modo selvaggio e totalmente sbagliato?

Scuoto leggermente la testa, cercando di trovare un briciolo di attenzione e di concentrazione, per ascoltare le sue parole.

"...infine, voglio ringraziare la mia fidanzata, che mi è stato molto di supporto e aiuto. Grazie per avermi sopportato, piccola". Mi sorride, facendo sbucare le fossette; mentre i milioni di occhi del pubblico, si puntano su di me, scoppiando in un applauso. Non posso far altro che sorridere e scuotere la testa, guardandolo come se fosse la cosa più preziosa del mondo.

Harry's Pov.

La mia Elsa è come una dolce poesia, che mi scalda il cuore. Fuori tutti possono guardarla, bella che quasi non sembra vera, ma dentro solo io posso vederla. Lei è unica magia improvvisa. Mi apparecchia il suo sorrido ed io, riassaggio il vero senso della vita, solo grazie al suo essere, così speciale. Perché per avere una vita meravigliosa, non c'è bisogno di piani troppo ambiziosi; c'è solo bisogno di qualcuno che ti sappia amare, così come sei, anche pieno di difetti. Si ha solo bisogno di qualcuno, che smussi gli angoli del vostro carattere come farebbe un'artista. Devo tutto alla donna, che ha riempito di colori la tela dei miei giorni aspri. Alla donna, che conosce ogni sfumatura di me e ha vinto i miei demoni interiori. Le devo ogni sorriso, ogni respiro e, se non basta, una vita intera da condividere assieme.

Le stringo la mano, mentre lei borbotta qualcosa sui suoi tacchi. Chiudo la porta dell'attico, e sorrido girandomi verso la biondina. Si è seduta sul divano, e un'espressione addolorata le riempie il viso, mentre si libera delle Jimmy Choo vertiginose. Le avevo detto di non indossare scarpe così alte, ma lei in tutta risposta mi ha esattamente detto:"non rinuncio al mio stile, Harold." La solita testarda, che io adoro. Le sue mani sono posizionate sul pancione, esageratamente ingombrante, le sue labbra sono arricciate in una smorfia, e l'abito principesco è tecnicamente divenuto una mongolfiera, visto che è compresso contro il divano.

"Gesù, la mia schiena chiede pietà." Mormora, strofinando la mano sul punto nominato, mentre sfilo la giacca firmata e la appoggio su un bracciolo del divano. Mi avvicino, sedendomi accanto a lei.

"Sei troppo tesa dolcezza, mh? Perché non ti vai a stendere sul letto? Ti porto qualcosa da mangiare." Le sussurro all'orecchio, accarezzandole la schiena, e lei annuisce velocemente, per poi indirizzarsi verso la nostra camera, facendo versi di dolore a ogni passo. Ridacchio, mordendo il labbro, e raggiungo la cucina. Bene, ora che diavolo preparo? Siete forse al corrente, che io e la cucina siamo due cose opposte? Perché è esattamente così. Avrei dovuto prendere lezioni di cucina da mamma, dannazione. Il massimo che so fare, sono le uova strapazzate, ma anche quelle a volte mi riescono bruciacchiate. Che disgrazia, cazzo.

Afferro l'iphone di ultima generazione, cercando su Google delle possibili ricette da fare, estremamente facili e elementari. Faccio scorrere il dito sulle svariate ricette, non riuscendo a trovare niente di semplice. Ci sono nomi troppo strani e i procedimenti, sono tutti troppo lunghi, per un cazzone come me, che in cucina a stento conosce la differenza esatta, tra una pentola e una padella. Che dio mi aiuti. Sbuffo, non trovando nulla che vada secondo i miei livelli di cucina, alquanto penosi. Un barlume di speranza si accende nella mia mente, quando mi soffermo su dei semplicissimi biscotti, di pasta frolla, o almeno così dice la ricetta.

Lascio il telefono sul bancone della penisola americana, e apro i mobili prelevando tutti gli ingredienti, che mi serviranno, per il mio piccolo angolo di pasticceria.

Certo Harry, sempre se riuscirai a non confondere la farina dallo zucchero.

Spazio Autrice:
Nuovo capitolo per voi, stelline! Spero vi piaccia, anche questo, come gli altri. Non smetterò mai di ringraziarvi per la vostra dedizione. Qualcuna di voi, è stata al concerto di Harry, ieri sera? Io no, come sempre.

Dove vivete? Io, Roma.
Voglio fare un po' di conversazione con voi, tranquille sono una persona più che apposto. Avete qualche consiglio per migliorare la storia? Apprezzo chiunque risponda.

All the love, xxx

My new Boss 🥀 /h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora