My new Boss 🥀 /h.s.

Capitolo 38

Dedicato a myeverythingselena
(Il fischio te l'ho fatto, tesoro)

Harry's Pov.
Lei è a pochi centimetri da me, con il suo nuovo taglio di capelli, e un fiore tra le mani. Mi sono ritrovato così, nascosto dietro al muro, come uno stupido adolescente, con le mani sudate e la gola secca. Il fotografo del brand, James, fotografa ogni parte del suo corpo esposto, con i piedi scalzi e i capelli lunghi legati in una crocchia disordinata. Il completo intimo della mia linea, abbraccia le sue forme, tornate, eccezionalmente, in auge, dopo la gravidanza.

È talmente bella, che potrei farcene un quadro della sua bellezza. Si, un bel quadro esposto in una galleria d'arte, di Parigi. Scommetto che chiunque, resterebbe per ore, a fissare quell'opera d'arte.

Con il pollice e l'indice, inizio a torturare il mio labbro inferiore, mentre la vedo muoversi, tra i fasci di luce bianca, come una fata, stando attento a non farmi vedere. Mia figlia è tra le braccia della make-up artist, con gli occhioni blu, fissi sulla figura della madre, sdraiata sul divanetto in pelle, come la statua di Afrodite appena scolpita. Il mio piccolo tesoro indossa una tutina blu notte, dotata di un cappuccio con tanto di orecchie da orsacchiotto, che si contrappone ai suoi capelli scuri, come i miei, quelli del padre.

Come sono arrivato fino a questo punto? Come sono arrivato ad avere il bisogno incondizionato, di volerla vedere, anche se di nascosto? Come sono arrivato al punto, di ridurmi così, per una donna?

"Okay Elsa, per oggi va bene così. Sei stata grandiosa." Sorride James, spegnendo la macchinetta fotografica professionale, e appoggiandola sul bancone accanto al computer di ultima generazione, dando poi una sorta di abbraccio alla ragazza bionda. Lei gli sorride, precipitandosi, immediatamente, dalla bambina, che muove le piccole mani, verso di lei.
Elsa la prende tra le braccia, dandole due baci sulle guance, e Kenya avvolge la manina attorno alla spalla della mamma, tempestata di lentiggini.

Alla scena, sento gli occhi pizzicare, tanto da farmi male. Sono stato così stronzo, da aver perso tutto questo, così talmente tanto, al punto da meritarmi di essere escluso da tutto ciò che riguarda la loro vita. Quindi, io mi chiedo se sia così facile perdere tutto quello in cui crediamo.

Un respiro stressato esce dalla mia bocca, come uno sbuffo, mentre analizzo il parquet scuro, sotto ai miei piedi.

"Oh, buongiorno capo, non l'avevo vista." È la voce del fotografo, a risvegliarmi dalle mie stesse preoccupazioni, e a farmi alzare gli occhi dal pavimento.

"Buongiorno anche a te, James."
Lo guardo, incrociando le braccia al petto, mentre sento il suo sguardo inquisitore esaminare la mia postura.
Odio il modo in cui mi guarda, come se potesse sentire i problemi, che mi opprimono.

"Sta avendo una buona giornata?" Me lo chiede come se già fosse a conoscenza, della risposta.

"Ottima direi, James." Rispondo, con la voce ferma, che non lascia trasparire nessuna emozione e lui annuisce lentamente, come se fosse perso nei suoi pensieri.

Elsa's Pov.
Guardo il riflesso di me e mia figlia, abbracciate, allo specchio, e sorrido contro la sua guancia. La porta del camerino è chiusa, e nella stanza ci siamo solo noi. Ho capito che solo lei è la mia famiglia, quando ho visto quello che era il mio fidanzato, trascinare via le sue cose, senza una traccia di pentimento. L'ho capito, quando se n'è andato, senza tornare da quello che gli appartiene, o meglio apparteneva.

Scuoto la testa, percependo che la mia giornata sta peggiorando, per via della realtà che si abbatte su di me, come un fulmine a ciel sereno, in continuazione.

Mi affretto ad indossare una blusa in seta, celeste, di Chanel, infilata nei pantaloni in tessuto, grigi, Alexander Wang e le Jimmy Choo, ai piedi. Essendo una modella devo sempre avere uno stile e un aspetto impeccabile.

La porta viene aperta da qualcuno, così mi volto di scatto, con le sopracciglia aggrottate. La figura di Harry, è di fronte a me.

Indossa uno dei suoi completi eleganti, che rendono la sua figura ancora più potente. Le sue iridi sono fisse su di me; sembra totalmente congelato sul suo posto.

"È buona educazione bussare, prima di entrare." Affermo, cercando di assumere un tono freddo e acido.
Lui mi guarda soltanto, senza rispondere, dopo aver deglutito sonoramente. Le sue gambe si muovono verso di me, compiendo due passi.

"Non mi eliminare dalla tua vita, ti prego." Quasi piagnucola, con un tono di voce basso e rauco, mentre tiene impegnati gli occhi sui suoi anelli.

"Harry, ne abbiamo già parl-"

"No, fammi parlare. Non era nei miei piani innamorarmi di te, del tuo sorriso e della tua risata. Non era nei miei piani sognarti ogni notte e ogni giorno. Non era nei miei piani sorridere ascoltando la tua voce. Non era nei miei piani stare male per te. Non era nei miei piani, cercarti tra la folla di gente, in un ammasso di sconosciuti, che non mi conoscerà mai come lo fai tu. Non era nei miei piani ritrovarti in ogni cosa. Non eri nei miei, dannati piani, Elsa. Eppure, li stravolgerei di nuovo, lo sai? Rifarei tutto, perché non credo ci sia cosa migliore di te, piccola." Apro la bocca per parlare, ma la sua mano tatuata ci si posa sopra.

"E mi dispiace, mi dispiace per essere stato un tale bastardo, proprio con te.
Ma non è nei miei piani, nemmeno perderti, perdere te e Kenya, e non sono affatto pronto a farlo. Solo Dio sa quanto queste due settimane siano state un inferno, cazzo. E non voglio più sentirmi così vuoto, così senza di te. Non lasciarmi andare, non permetterlo." Guardo la sua fronte leggermente sudata, il suo petto che si alza e abbassa velocemente, e i suoi occhi che cercano in un modo, quasi disperato, i miei.

"E perché non dovrei lasciarti andare?"

"Perché nessuno ti potrà mai amare, nel modo in cui lo faccio io."

Spazio autrice:
Ecco il tanto desiderato capitolo, spruzzetti di sole! Non ci sono parole per descrivere, quanto io adori voi e il vostro supporto. Buona lettura!

All the love, xx