Capitolo 41

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"Mi stai dicendo, che vuoi andare a passare le vacanze di natale, alle Hawaii, con le nostre famiglie?" Alzo un sopracciglio, squadrando l'uomo di fronte a me, che annuisce velocemente.

"Ti sembra folle, come idea? " Domanda, arricciando le labbra, con fare comico.

"Oh, è piuttosto folle ma si, cazzo facciamolo!" Ridacchio, sollevando il biberon con il latte per Kenya, in aria.
Harry scoppia a ridere, lasciandomi dei baci sul viso.

"Oh si, questa è la mia intrepida ragazza." Ghigna, pizzicandomi un fianco con la mano. Assottiglio gli occhi, puntandogli il biberon contro.

"Ora non sfruttare la situazione, Styles." Lui alza le mani, sorridendo come un bambino, mentre prendo tra le braccia mia figlia, non riuscendo però a nascondere un sorriso. In questi ultimi mesi, è cresciuta incredibilmente tanto. I suoi capelli castano chiaro, hanno preso la forma di minuscoli ricci, proprio come quelli del padre; per non parlare dei suoi bellissimi occhi azzurri, ripresi (anche con una certa fierezza), dalla madre, che hanno acquistato ancora più colore e lucentezza. Non c'è niente che non mi piaccia, di mia figlia, è così piccola e perfetta.

Le sorrido, gonfiando le guance, e lei spalanca la bocca, regalandomi un sorrisone.

"Bene Kenny, abbiamo perso mammina." Commenta Harry, ad alta voce, baciando una manina della bimba. Gli sferro una gomitata al fianco, che lo fa piegare contro il pavimento, con fare sofferente.

"Sei un pessimo attore, sappilo."

"Uh non sai quello che dici, donna. Da piccolo, ho partecipato ben tre volte alle recite scolastiche, tutte con il ruolo di protagonista." Alza le sopracciglia, con fare superiore, guardandomi dall'alto in basso e segnando il numero tre, con la mano tatuata.

Lo continuo a scrutare con la sua stessa espressione, fino a quando ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere, per la nostra idiozia. Ho sempre ammirato, chi in una relazione riesce ad essere leggero, e non a prendere tutto particolarmente sul serio, e sembra proprio che io e il mio fidanzato ci stiamo riuscendo. Trovo che la fiducia, la semplicità e la leggerezza, siano alla base di una relazione, dalle fondamenta solide.

Porto il biberon, pieno di latte e biscotti sbriciolati all'interno, contro le piccole e soffici labbra di mia figlia, mentre sento la testa di Harry premere contro la mia spalla.

"Vado a preparare le valige, dolcezza."

"Non dovresti avvertire anche le nostre famiglie, tesoro?" Bagno le labbra, osservandolo.

"Già avvertito tutti, angelo. Sapevo avresti accettato. È difficile resistermi, mh." Mi sorride, innocentemente, mentre indietreggia. Assottiglio gli occhi, seguendolo armata di biberon e Kenya, che sorride al papà, appoggiando la piccola testa sulla mia spalla.

"Tu. Piccolo essere spregevole. Ringrazia il tuo Dio, che ho Kenya fra le braccia, altrimenti i tuoi capelli sarebbero stati strappati uno ad uno." Dico, cercando di assumere un tono di voce cattivo, tuttavia non riuscendoci affatto, per via della mia voce estremamente sottile e femminile.

"Oh dio Hosk, amo quando fai la violenta con me, ma non credi di star esagerando?" Ghigna, come un cretino, schiacciandomi un occhiolino perverso. Prendo la mia ciabatta, con la mano libera che non sorregge Kenny, pronta a tirargliela. Lui scoppia a ridere, salendo velocemente le scale, mentre io scuoto la testa sorridendo.

"Sparisci dalla mia vista, Styles!"

"Ti amo anche io, biondina!" Lo sento gridare dal piano superiore, mentre sbatto delicatamente la mano sulla piccola schiena di mia figlia, aspettando che digerisca il pasto.
Una risatina mi sfugge dalle labbra, per la sua stupidità.

Il giorno seguente

"Preso tutto, Els?" Domanda Harry, pronto a chiudere la porta di casa, mentre sistemo Kenny sulle sue gambe. Gli alzo il pollice, e lui mi sorride girando le chiavi nella serratura. Il viaggio in macchina, sino all'aeroporto John F. Kennedy, dura meno del previsto, grazie alla bravura dell'autista di Harry, a sviare il traffico interminabile della città.

Una valanga di paparazzi e giornalisti ci accolgono, all'entrata dell'aeroporto, e posso già vedere dalle porte in vetro, mia madre ridere insieme ad Anne, con una mano sulla sua spalla.

Copro il viso di Kenya, che oramai è caduta in un sonno profondo, con la giacca che tengo appoggiata sulle spalle, per proteggerla dai flash invadenti dei fotografi.

Il riccio circonda un braccio attorno al mio fianco, spingendomi più vicina a se, mentre aumentiamo entrambi il passo. Nell'istante in cui saliamo le scale automatiche, vedo Harry sistemare gli occhiali da sole sul ponte del naso, e bagnare le labbra rosse per il freddo.
Lo continuo a guardare, totalmente ammaliata, e in cambio ricevo un sorrisetto losco da parte sua.

"Non ti atteggiare, boss." Lo spintono leggermente, con un sorriso sulle labbra.

"Quante volte devo dirtelo, Angelo? Oggi sei troppo violenta, mh. Anche se devo dire che questo, mi fa prosperare in ottime cose, specialmente quando saremo da soli." Mormora, avvicinandosi al mio orecchio; raggiungiamo la nostra folle famiglia.

My new Boss 🥀 /h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora