My new Boss 🥀 /h.s.

Capitolo 19

"Basta, basta!". Ride Harry, seduto di fianco a me, con la voce più roca del solito, visto l'alcol che stiamo ingerendo. Lo seguo a ruota, ridendo a crepapelle, con la testa sulle sue gambe.

Due bottiglie di Vodka liscia, vuote, si trovano sul tavolo in cristallo, del mio attico. Una di esse, è tra le mani di mani e le sue labbra deglutiscono il liquido trasparente, nella bottiglia in vetro.

"Uh, lasciane un po' anche a me!" Mi lamento, mettendo sul viso uno stupido broncio. Harry ridacchia, passando la bottiglia fra le mie mani. Mentre finisco il liquido forte e altamente alcolico, sento lo sguardo del ricciolino, su di me.

L'alcol circola nel mio corpo, esattamente come in quello del mio capo, portandoci a non ragionare. Nessuno dei due è affatto lucido.

Mordo il labbro, alzandomi dal divano, poi mettendomi di fronte a lui, con le mani sui fianchi. Harry piega testa di lato, con lo sguardo curioso, aspettando una mia azione.

"Voglio che tu mi faccia delle foto." Dico, iniziandomi a spogliare degli indumenti invernali. Gli occhi di Harry si allargano e un sorrisetto compare sul suo volto, ubriaco.

"Uhm e come le desidera, Signorina Hosk?" Trattiene il labbro fra i denti, guardando ogni mio movimento.

"Completamente nuda." Affermo lussuriosa, rimanendo solamente con l'intimo firmato, della sua azienda.

"Non muoverti Styles, torno subito."
Mi affretto a prendere la mia Canon, dal cassetto, del mini armadio, accanto al mio letto e a tornare dal mio uomo. Vedo il suo pomo d'adamo muoversi velocemente e i suoi occhi scrutarmi ansiosi. Mi avvicino, lasciandogli la fotocamera tra le mani, sfiorando i suoi palmi lentamente.

Ridacchio, completamente su di giri, grazie alla vodka e mi inizio a liberare dei pochi indumenti, rimasti addosso. Alzo lo sguardo, per decifrare l'espressione di Harry: ha le labbra dischiuse, le mani tengono la fotocamera ma non è una stretta sicura, potrebbe scivolargli da un momento all'altro. I suoi occhi verdi, sono leggermente allargati e non intendono smettere di fissare, il mio corpo nudo.

Improvvisamente deglutisce, bagnando successivamente le labbra e accigliandosi, come se fosse concentrato, a guardare ogni centimetro del mio corpo, esposto ai suoi occhi esigenti.

"Allora? Dove vuoi che mi metta? E soprattutto, come?" Trattengo una risatina, vedendolo impegnato a ricomporsi. Lo vedo molto destabilizzato.

Harry's Pov.

Alcol e Elsa, un connubio perfetto. Il mio cervello è completamente in tilt. Stringo tra le mani la fotocamera professionale, per poi schiarire la voce e rispondere finalmente alla sua domanda. Le prendo la mano, salendo le scale e entrando nella sua camera da letto.

Cerco di distrarmi e di non guardare il suo corpo nudo, ma è quasi impossibile.

Dio, Elsa è dannatamente scolpita.

"Stenditi sul letto." Istruisco, lei batte le mani felice come una bambina, non avendo minimamente idea di quello che sta facendo al mio corpo, totalmente ubriaco. I pantaloni sono diventati un'arma da tortura. Lascio un respiro profondo, quando si stende sul letto.

I capelli biondi, scendono sulle sue spalle, dalla pelle perfetta e piena di lentiggini. I suoi occhi vispi, azzurri, mi fissano, con un sorrisetto dipinto sulle labbra. Un braccio è piegato sotto la sua testa, l'altro è disteso lungo la sua coscia. Le sue gambe sono intorcigliate con le lenzuola in seta.

Se è un sogno, vi prego di non svegliarmi.

"Beh Boss? Scatti o no?" Sogghigna furba, spostando una ciocca di capelli, che precedentemente cadeva sui suoi seni.

Schiarisco nuovamente la voce, cercando l'angolazione perfetta. Fletto leggermente le ginocchia, scattando la prima foto. È una dea, cazzo.

Successivamente morde il labbro, incrociando le gambe. Assottiglia gli occhi, dalla forma allungata, guardando l'obiettivo della fotocamera. Porta un dito in bocca, mordendolo tra i denti bianchi.

Perfetto, il mio amico nei pantaloni deve essersi sparato, direttamente.

Dopo numerosi cambi di posizioni,  occhiate che alimentano il mio sesso, la mia dea si avvicina, per vedere il risultato delle foto.

O meglio, quella era la sua intenzione prima che la sbattessi contro il muro.