Capitolo 31

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Grazie a qualche Dio, che ha perseverato dall'alto e al blog di ricette, scritto da un'italiana, i miei biscotti speciali sono riusciti. Beh si, sono riusciti dopo aver quasi messo il gatto della biondina, Samuel, nel forno, aver scambiato la margarina dal burro, quindi riniziato tutto daccapo, e litigato con la rotella del forno, per esattamente 13 minuti. Inoltre, non so nemmeno in che modo io abbia capito la differenza, tra forno statico e ventilato. Fatto sta che per qualche strano fenomeno, sono riuscito a non incendiare la cucina, e posso finalmente fare un respiro di sollievo. Sistemo i biscotti sul vassoio, bruciandomi anche le dita, come se non bastasse ovviamente.

Salgo le scale, con il vassoio fra le mani, e entro in camera. Sorrido guardando il mio spruzzetto di sole: indossa una mia felpa Gucci, che le arriva fin sotto al sedere, nonostante il pancione. I suoi capelli biondi, sono sciolti sulle spalle, in onde lineari; le sue gambe sono infilate sotto il pesante e profumato piumone, mentre il suo sguardo è totalmente catturato dalla serie TV, The Game of Thrones. Il suo labbro è compresso fra i denti, e le sue mani accarezzano il ventre, dolcemente. Dio, è talmente bella.

Appena sente il rumore che fanno i miei piedi nudi, sul parquet, Elsa alza lo sguardo su di me. I suoi occhi si illuminano, ma non per il fatto di aver visto me, ma per la fonte di cibo che è fra le mie mani. A volte, quasi mi traumatizza la sua fame insaziabile. Appoggio il vassoio, sulle sue gambe, e mi sdraio sul letto, accanto a lei, a pancia in sotto.

"Allora Mademoiselle​, abbiamo dei biscotti decorati, con ciuffi di cioccolato fondente al 70%, fatti con farine provenienti dalle Indie, burro dal nord della Fran...-"

"Harry, in parole povere?" Ridacchia Elsa, prendendosi gioco della mia ironia.

"Sono degli obbrobri, con delle stupide gocce di cioccolato e una E, anche storta." Affermo, gonfiando le guance, e appoggiando una mano sotto la testa. La vedo, con la coda dell'occhio, cercare di trattenere, invano, un sorriso.

"Io invece li trovo bellissimi, lo sai?"
Sussurra, alzando il mio mento con una mano, mentre una vampata del suo dolce profumo, misto a quello del cocco, mi arriva sino al naso.

"Si?" Sorrido, come un vero coglione innamorato, guardando dentro quei suoi occhi da gatta, che mi fanno andare il cervello a puttane; la sua mano dalle dita lunghe, accarezza il mio mento.

"Oh si, davvero. Per questo li condividerò, con te, amore." Mi sorride dolcemente, come è suo solito fare, lasciando un bacio sul mio naso, che arriccio immediatamente al contatto. La guardo prendere un biscotto fra le mani, e portarlo in bocca. Merda, spero solo siano almeno mangiabili. Mugola, socchiudendo gli occhi, con le guance pieni dei miei piccoli capolavori.

"Sono buonissimi, assaggia." Mi porge il biscotto, che mi affretto a mordere. Cazzo, sono sensazionali, mi ritengo piuttosto soddisfatto dei miei bambini. Annuisco, appoggiando la sua opinione, con la bocca piena.

"Perché non decidiamo il nome, della piccola?" Si accoccola contro il mio petto, dopo aver spento il plasma e aver preso un altro dei miei biscotti.

"Si certo." Mordo il labbro, pensando a dei possibili nomi da dare alla mia piccolina.

"Che ne dici di Annamarie?"

"Uhm no, troppo antico." Risponde, arricciando le labbra, passa i polpastrelli sul mio petto, coperto dal maglione nero, che ho indossato mentre i biscotti cuocevano, nel forno.

"Invece, che ne pensi di Corinne?" Questa volta è lei a parlare, e io scuoto la testa rabbrividendo solo al pensiero, di dover dare questo nome, a mia figlia.

"È così fuori moda, Elsie." Aggiungo, giocando con una ciocca di capelli. In pochi secondi, la sua testa scatta verso di me, come un fulmine.

"Oh mio dio, Kenya! Kenya Britney Styles, non suona maledettamente bene?" Sorride come una bambina, mettendo le mani sulle mie spalle.

"Lo adoro." Una risata di felicità, esce dalle mie labbra, vedendola così contenta. Il punto felice attorno a cui si avviluppa la mia vita. Prendo il suo viso in una mano, e la bacio cercando di dimostrarle tutto l'amore che circola nel mio sangue, nei suoi confronti.

Faccio scendere la mano sulla felpa, sollevandola fino ad aver il ventre gonfio, scoperto. Lascio delle carezze, con le nocche, fino a quando non vedo un minuscolo piedino, premere contro l'addome, come se stesse cercando di toccare la mia mano.

Sorrido emozionato, permettendo alle mie fossette di uscire allo scoperto. È incredibile, che il termine della gravidanza sia già arrivato. Nove mesi, in cui aspetto quasi morbosamente di diventare padre. Nove mesi, in cui non vedo l'ora di vedere quelle manine, estremamente piccole, alzarsi nell'aria. Nove mesi, in cui non aspetto altro che sentire i pianti di mia figlia, e di vedere i suoi sorrisi.

Elsa's Pov.
Il giorno seguente, mi sveglio con il ventre disegnato da Harry, la sera precedente. Il disegno non è altro che, il nome della bambina, scritto in corsivo e un cuore, accanto. Si può essere più dolci di così?

Oggi è lunedì, quindi Harry è tornato a lavoro, e di conseguenza io sono a casa da sola. Credetemi, la sua assenza è palpabile, visto il silenzio presente nella casa. Ciabatto fino al bagno, per sciacquarmi il viso. Lego i capelli biondi, in una crocchia disordinata, guardando il mio riflesso allo specchio, mentre avvolgo le mani attorno all'asciugamano. Muovo i piedi, verso la doccia, ma quasi rischio di scivolare contro il pavimento, così abbasso lo sguardo e vedo dell'acqua, diramata sulle mattonelle, che compongono il pavimento. Sgrano gli occhi, portando lentamente la mano sulla felpa. Bagnata. La felpa e il pavimento del bagno, sono fottutamente bagnati, il che indica solo una cosa: si sono appena rotte le maledettissime acque.

Spazio Autrice:
Wow! Due capitoli in un giorno! Spero vi piaccia, tesori. Buonanotte.

All the love, xxx.

My new Boss 🥀 /h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora