"Amore, stai facendo come ti ho detto? Ricordi i corsi pre-parto?" La voce grave di Harry, parla attraverso il telefono, che tengo contro l'orecchio.
Il mio petto si alza e abbassa, in una maniera drastica, mentre fitte continue di dolore si propagano in tutto il mio corpo. Merda, non potete immaginare che dolore, ed il problema è che non fa altro che aumentare, di intensità."Ho davvero bisogno che...che tu faccia presto, ti prego." Quasi piango, reggendomi in piedi, con una mano sul muro.
"Si tesoro, sto cercando di fare il più presto possibile, ma ho bisogno che tu faccia respiri profondi. Facciamoli insieme, si?" È incredibile il modo in cui sta cercando di calmarmi, nonostante il fatto che anche lui è nel completo panico, ma cerca di non darlo a vedere.
"S-si." Rispondo incerta, con gli occhi pieni di lacrime, tentando di portare la mia concentrazione solo sulla sua voce.
"Ascolta, la mia fidanzata sta per partorire. Lasciami passare, lurida faccia da stronzo." Lo sento borbottare, dall'altro capo del telefono. Probabilmente sta cercando di superare il traffico infinito di New York.
"Elsie, tesoro, stai bene? Respiriamo insieme, si?" Inizia a fare dei respiri, che riesco a sentire, contro l'Iphone, e io cerco di seguire il suo esempio. Per quanto io respiri e inspiri, il dolore non cessa, ma al contrario, peggiora anche. Il dolore è paragonabile a delle coltellate violente, contro il basso ventre.
Un singhiozzo esce dalle mie labbra, quando arranco, scendendo le scale. Devo ufficialmente trovare un briciolo di coraggio, e andare all'ospedale più vicino. La voce di Harry, non la sento più, così deduco sia caduta la linea, come se non bastasse.
Il rumore delle chiavi di casa, che vengono girate sbrigativamente nella toppa, della porta principale, che mostrano dopo pochi secondi, il corpo elegante del mio fidanzato che sbuca da dietro, attirano la mia attenzione.
Il suo respiro è affannato, il suo petto si muove velocemente. Deve aver corso per un pezzo di strada."Amore, prendo il borsone e andiamo." Si sposta con velocità, salendo agevolmente le scale e riscendendole con il borsone, che abbiamo preparato per quando sarei dovuta andare in ospedale.
"Forza Elsie, la macchina non è troppo lontana." Avvolge un braccio attorno alle mie spalle tremanti, aiutandomi a camminare. Quando sto esageratamente male, o mi ritrovo in situazioni di sofferenza, il mio corpo reagisce con un tremolio, compulsivo. Voglio solo urlare dal dolore. Chi cazzo me lo ha messo in testa, di farmi mettere incinta?
Harry sfreccia tra le strade affollate di New York, mentre stringe la mia mano. Un urlo esce dalla mia bocca, all'ennesima fitta, che mi sta letteralmente spaccando l'apparato genitale. Stritolo la mano di Harry, tanto da far diventare le nocche bianche. Scorgo l'ospedale a pochi metri, e non posso far altro che respirare leggermente di sollievo.
Harry cammina velocemente, fino all'entrata principale dell'ospedale, che entrambi conosciamo molto bene. Le infermiere, appena vedono il mio stato, si preoccupano di mettermi su una sedia a rotelle e di attivare i dottori, in sala parto. Il mio fidanzato non lascia nemmeno per un secondo la stretta, della mia mano, anzi, per cercare di tranquillizzarmi lascia dei baci sulle mie nocche, che oramai hanno perso il colore naturale.
"Puoi chiamare mamma e papà?" Gli chiedo, piangendo dal dolore, e appoggiando anche l'altra mano sulla sua, come se volessi prendere un briciolo di forza dal mio uomo.
"Certo tesoro, non preoccuparti. Chiamerò tutti, mh." Con la mano libera, sposta i capelli biondi dalla mia fronte sudata, mentre vengo stesa su una barella. Muovo gli occhi sul soffitto, leggendo il nome del reparto in cui stiamo entrando: ostetricia e ginecologia. Deglutisco la saliva, quando entriamo in quella, che è comunemente chiamata Sala Parto, ma che io da oggi in poi, molto probabilmente chiamerò Sala degli
orrori. La mano di Harry, scivola dalla mia, e io sgrano gli occhi azzurri, macchiati dalle lacrime. Non può lasciarmi da sola, non può assolutamente.Giro la testa, verso il dottore iniziandolo a tempestare di domande.
"Perché lui non sta entrando? Perché se ne è andato? Sta bene? Partorirò da sola? Oddio, non posso partorire da sola!" Il dottore mette i guanti, mentre mi guarda.
"Sta solo indossando l'abbigliamento apposito, per entrare, Elsa. Stai tranquilla, sei in buone mani." Mi sorride, da sotto la mascherina; mi irrigidisco sul sottile strato di materasso. Non posso stare nemmeno un secondo senza di lui, ora come ora. Vedo entrare la mia orma di salvezza, mentre finisce di allacciare la cuffia sui capelli ricci. Le sue gambe lunghe e magre, gli permettono di avanzare velocemente verso di me. Si siede sullo sgabello, accanto al lettino e prende la mia mano fredda, nelle sue estremamente calde.
"Non credo di potercela fare." Scuoto la testa, facendo scendere le lacrime sul mio viso, mentre il dolore si intensifica sempre di più.
"Certo che ce la farai, amore. Sei la donna più forte che io conosca. Adesso, è il momento di dimostrarlo." Con l'altra mano mi accarezza la guancia, rigata dalle lacrime salate.
Avvicino la testa più vicina alla sua, facendola strisciare sul cuscino."Elsa, adesso ho bisogno che tu spinga, d'accordo?" Mi dice il dottore, e io quasi non svengo alla notizia. Harry rinforza la stretta sulla mia mano, mentre faccio un respiro, che dovrebbe essere profondo, ma esce piuttosto tremolante. Eseguo le parole del dottore, spingendo tutte le mie energie rimaste, contro il basso ventre. Sento Harry incitarmi e sussurrarmi parole dolci, vicino all'orecchio.
"Ci siamo quasi, un'ultima spinta!" Esclama il dottore, con la testa infilata tra le mie gambe. Conficco le unghie, nel palmo della mano di Harry, per il dolore, accompagnando il tutto con un urlo straziato. Le vene del mio collo, sono sporgenti e sento di aver perso ogni mia forza, fino a quando non sento un pianto esplodere nella stanza. Alzo la testa, vedendo una piccola creaturina, con tanti capelli, che viene pulita accuratamente dall'infermiera. Sorrido, con gli occhi azzurri che si illuminano d'amore, per il mio nuovo tesoro. Volto lo sguardo verso Harry, e vedo i suoi occhi inumidirsi, proprio come i miei, e un sorriso nascere sul suo viso.
La neonata viene appoggiata contro il mio petto, e io non posso far altro che ammirare, quella piccola opera d'arte, che si stringe tra le mie braccia.
Il mio Harry è ormai scoppiato in lacrime, di gioia, e accarezza delicatamente le sue manine. Kenya, è piena di capelli scuri, il naso dalle perfette dimensioni, proprio come il padre. In compenso, ha le mie labbra e i miei lineamenti femminili.
"Non è bellissima?" Chiedo, con un filo di voce a Harry.
"È la cosa più bella, che io abbia mai visto." Risponde lui, con la voce più roca del solito, a causa dell'emozione, mentre Kenya stringe la manina, in un pugno, attorno al suo dito. L'infermiera sorride, avvicinandosi e allacciando un piccolo braccialetto rosa, attorno al minuscolo polso di nostra figlia.
Benvenuta nella nostra famiglia, Kenya Britney Styles.
Spazio Autrice:
Record di capitoli, per me! Nuovo capitolo only for u! Kenya, è finalmente nata, non è adorabile? Spero vi piaccia, gioie. Good Sunday.All the love, xxx.
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My new Boss 🥀 /h.s.
FanfictionDue caratteri opposti. Due colori opposti. Il bianco ed il nero sono opposti. Spesso gli opposti si colmano nei punti in cui sono vuoti. Il nero colma il bianco. Un foglio bianco viene riempito da un inchiostro nero. Il bianco colma il nero. Una lav...