Capitolo 5

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New York, 5.34 p.m.

Fanculo.

Quella di stanotte è stata decisamente la peggior sbronza della mia vita.

Mugolo, tastando con la mano il materasso freddo, dalle lenzuola completamente disfatte.

Fottuto me e fottuta insonnia post alcol.

Arriccio il naso, percependo uno strato di sudore sulla mia pelle.

Odio il maledetto alcol, e non smetterò di dirlo per tutta la cazzo di giornata.

Mi metto seduto, con enorme difficoltà, sul letto maledettamente grande.

Il mio umore è a pezzi, per non parlare della mia dannata testa, che non fa altro che girare.

Sbuffo rumorosamente, disfacendomi delle lenzuola in seta, che Elsa insiste tanto a mettere.

Le odio, si appiccicano disastrosamente addosso, durante la notte.

Traballo un po', con una mano fra i capelli schifosamente scombinati, per arrivare fino al bagno. Il mio stomaco è totalmente sottosopra, e credo che rigetterò tra meno del previsto.

Che cosa farebbe Elsa in questi casi?

Mi accascio sul water, rimettendo anche il pranzo del giorno prima.

Per dio, nemmeno se il premio di una grossa bevuta fosse Elsa, completamente nuda, berrei ancora.
Beh, forse in quel caso ci rifletterei.

Subito dopo aver rigettato anche l'intero intestino, infilo il corpo sotto il getto d'acqua gelata.

Pigio alla cieca, il pulsante attaccato alla parete della doccia, che accede automaticamente sul registro delle mie chiamate telefoniche.

Apro gli occhi, premendo il dito sullo schermo touch e trovando immediatamente, Miss Big Tit 💍.

Ridacchio leggermente, schiacciando il tasto verde. Dopo svariati bip, finalmente sento la sua voce.

Ora si che è una bella giornata.

"Styles, buon pomeriggio o forse dovrei dire buongiorno?" Ridacchia, con una voce energica e viva.

"Mi conosci così bene, zucchero. Mi sono appena svegliato." Strofino il bagnoschiuma all'acqua di colonia sui tatuaggi.

"Qualcosa mi dice che sei sopravvissuto a una grande sbornia, vero amore?" Mi dice, con divertimento nella sua voce.

È assolutamente fantastica, può passare dall'essere la mia migliore amica, alla mia sexy e focosa fidanzata.

"Lo sai E, era previsto nell'elenco delle cose da fare nella rubrica "cose che distruggono Harry Styles". Rubrica realizzata da quei cazzoni che mi hanno ridotto in questo stato. " Lei ride, e me la immagino arricciare il naso a punta e far comparire adorabili grinze fra le sopracciglia.

"E hai solo bevuto ieri sera?" Arriccio le labbra non sapendo se dirgli tutta la verità, ma alla fine vado per la via più facile.

"I ragazzi hanno pagato per me lo spettacolo di una certa Chyna." Chiudo il getto d'acqua, curioso di sentire la sua reazione.

Lei si schiarisce la voce, poi si susseguono molti rumori prima che risponda.

"Oh, e si è spogliata?"

"Lo ha fatto E, logicamente era una spogliarellista. Ma senza di me." Sorrido istintivamente, frizionando i capelli con un asciugamano e avvolgendone uno, attorno al bacino.

"Mi manchi, bambola." Le dico, prima che lei apri bocca.

Lei ridacchia, e me la immagino mordere il labbro fra i denti bianchi.

Mi siedo sul bordo della Jacuzzi, passando una mano fra i capelli.

"Avanti, ci vediamo domani sull'altare Styles. Non essere così perso senza di noi. " Bagno le labbra, pensando già all'immagine di noi due, lei con l'abito bianco e io con il mio migliore smoking, immersi nella natura del parco e accolti dal calore della nostra famiglia.

"Ma c'è qualcuno che vuole parlare con te." Sorrido, sentendo la piccola e sottile voce di mia figlia chiederle più volte, di parlare con me.

"Papi."

"Scricciolo, ti stai divertendo con la mamma?"

"Tzi, adeffo tiamo pendendo l'aeleo. E poi, lo sai che abbiamo manzato una brios enomme?"

Rido, guardando il mio riflesso contro lo specchio.

"E quanto era grande, mh?"

" gande del gatto di zia Gemma." Sento la sua adorabile risata, riflettersi contro le pareti del bagno.

"Uh si, sai che domani ci sarà anche Jack? Zia Gemma vuole mettere un papillon attorno al suo collo." Indosso una camicia bianca, pronto ad affrontare l'ultima giornata di lavoro come celibe.

Mia figlia lancia un urletto per poi scoppiare a ridere.

"Tzi! È così calino."

"Il tuo vestito, invece? È abbastanza da principessa?"

"È tutto olo con i billantini!" Esclama esaltata, per poi spiegarvi, con molta difficoltà a causa dei suoi due anni, come è strutturato il vestitino, che parole sue: è come quello di cenerentola.

"D'accordo Harold, adesso ti dobbiamo lasciare. L'aereo sta decollando, fa il bravo e non lavorare troppo." Sento Elsa lasciare un bacio contro il telefono e mia figlia dirmi che mi vuole bene, con la sua vocetta.

A domani.

My new Boss 🥀 /h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora