Capitolo 36

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(Mamma mia, ma quant'è bella?)

Inutile dire, che dopo aver letto quel messaggio, io stia sentendo il bisogno di evadere, da questa casa. Cenare assieme alle mie amiche, sembra un'ottima causa, per sparire un paio di ore e non pensare a questa fantomatica Nadine. Non sapere chi diavolo sia, mi fa arrovellare lo stomaco ma per adesso, non ho intenzione di parlarne con Harry, visto che sono veramente curiosa di sapere come agirà, dopo che avrà letto il messaggio.

Guardo il mio riflesso allo specchio, notando quanto il vestito blu, in velluto, mi stia divinamente e faccio un respiro profondo.
Lascio un biglietto, sul tavolo in cristallo, dove lo informo del fatto che sto andando a cena con le mie amiche. Non voglio assolutamente vederlo e il fatto che lui sia ancora sotto il getto dell'acqua, mi facilita la situazione.

Fermo un taxi con un cenno della mano, evitando le domande intrusive delle centinaia di paparazzi, appostati sotto casa mia.

Porto lo sguardo verso il finestrino, osservando i maxischermi, che illuminano, ulteriormente, New York City. City, cazzo.

Sono tornata in città.

Le frasi citate nel messaggio, dalla ragazza misteriosa, non fanno altro che scorrere davanti ai miei occhi e non mi ci vuole molto per capire, che stasera mi risulterà impossibile distrarmi. Scuoto la testa, abbandonando le banconote, nelle mani del taxista, oramai arrivata nell'Upper West Side: la zona in cui si trova il ristorante stellato, in cui mangeremo.

La scritta del locale, Jean Georges, spicca nel buio della sera, attraverso una luce bianca, di grande eleganza. Mentre le porte scorrevoli si aprono di fronte a me, noto diverse BMW e Lamborghini parcheggiate nel cortile. Direi che da questo si capisce di che livello sia questo ristorante, e da che tipo di persone sia popolato.

Un sorriso sincero, si dirama sul mio viso, quando vedo la testa nera di Adriana, seguita da quelle delle altre ragazze. Aumento il passo, cedendo la mia giacca ad un ragazzo del personale, che mi guarda come se non avesse mai visto una donna, in tutta la sua vita, e a cui sorrido cordialmente.

Stringo in un abbraccio Behati, da dietro, dandole poi un bacio in guancia. Lei si gira, e lancia un urletto stritolandomi.

"Finalmente Mamma Orso è arrivata!" Ridacchia Danielle, avvolgendomi in un abbraccio, come del resto fanno tutte, e io ridacchio, sedendomi accanto a lei.

"Uh Elsa, tesoro, tutto bene?" Mi chiede Adriana, piegando la testa lateralmente, facendo scivolare i suoi bellissimi capelli neri, sulle spalle. Il suo dannato essere mamma, le fa avere una percezione diversa, dalle altre. Per questo, le basta guardarmi per capire se c'è qualcosa che non va, in me.

Le altre si sporgono sempre di più, per ascoltare la conversazione, e per parteciparvi.

"Beh, una certa Nadine ha inviato a un messaggio a Harry, e so che è stupido, perché potrebbe essere solo una sua am...-"

"Cosa c'era scritto, esattamente, nel messaggio?" Mi interrompe, guardandomi perfettamente negli occhi, percependo la difficoltà che ci stia mettendo, nel raccontarlo.

"Lo avvertiva del fatto che è tornata, e che non vede l'ora di vederlo." Mordo il labbro inferiore, tentando di decifrare la sua espressione corrucciata.

"E tu credi sia un'amica?" Mi domanda, alzando entrambe le sopracciglia.

"I-io...non lo posso sapere, ecco. Posso solo sperare che sia una sua amica, e non di più." Schiarisco la voce, sentendo quanto stia tremando e vacillando. Gioco con il bordo del calice in cristallo, attendendo un suo responso. Adriana, essendo la più anziana del gruppo, ha decisamente più esperienza di me, e questo si unisce al fatto che lei sia una persona estremamente riflessiva. Quindi, potrete dedurre quanto mi interessi il suo parere. 

"Le opzioni sono due, Els.
-Aprire un'indagine su questa tipa.
-Parlarne con lui."

"E tu? Cosa mi consigli, di fare?" La guardo, speranzosa, in un suo profondo aiuto, come se lei potesse sistemare tutto questo.

"Se io fossi al tuo posto, ne parlerei con lui. Sai, prima di arrivare a conclusioni del tutto errate." Annuisco lentamente, assimilando le sue parole, con lo sguardo rivolto verso le tartine di caviale, nel mio piatto. Sento la mano di Danielle, sfregare contro la mia schiena, e le accenno un sorriso per farle capire che sto bene.

"E se fosse una sua sottospecie di amante? Cazzo, non posso nemmeno pensarci." Irrigidisco la mascella, sentendomi disgustata, solo al pensiero.

"Beh, sarebbe veramente indiscreto allora, mh?" Risponde, tagliuzzando il cervo, con il coltello argentato. Danielle prende a raccontare, in che modo ha festeggiato il suo compleanno, assieme al suo fidanzato Louis, e io non posso far altro che sorridere al suo entusiasmo.
I suoi occhi verdi, brillano sotto la luce a neon, quando parla di lui, lasciandosi andare a delle risatine da innamorata.

Il tempo scorre velocemente, quando si è in ottima compagnia. È incredibile, come le mie amiche siano riuscite a farmi divertire, facendomi scordare, quello che mi aspetta all'arrivo a casa. Mando un bacio con la mano a Behati, che gentilmente mi ha offerto un passaggio per arrivare a casa, entrando nell'ascensore.

Chiudo la porta dietro di me, cercando di fare meno rumore possibile: svegliare Kenya è l'ultima cosa che voglio. Sfilo la giacca, attaccandola all'appendi-abiti, e mi appoggio al muro, per sfilare le Louboutin.

Le suole dei tacchi toccano il pavimento, mentre mi accorgo che la luce della cucina è accesa. Scorgo la figura slanciata di Harry, gironzolare dietro al bancone, nonostante siano le 2 A.M., e mi spiattello contro la parete. Non voglio veramente affrontarlo.

"Ehi? Elsa tesoro, sei tu?" Sento la sua voce roca, chiamare il mio nome, e vedo il suo corpo voltarsi verso la mia direzione. Una felpa nera correlata a dei pantaloncini, gli cinge il corpo.

"Uhm si, sono io

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"Uhm si, sono io." Mormoro, prendendo posto su uno dei sgabelli, posti di fronte al bancone. Il suo sguardo indugia su di me, nel più totale silenzio. Lo conosco talmente bene, da sapere che sta cercando di capire il motivo del mio atteggiamento.

Il suo corpo si avvicina al bancone, e lo sento schiarire la voce.

"C'è qualcosa che non va, Elsie?" Mi chiede, scrutando il mio viso, con la speranza di captare una mia reazione. Alzo lo sguardo su di lui, sbattendo lentamente le ciglia. Un cipiglio è presente nel suo volto, e le sue mani giocano nervosamente, con gli anelli.

"Chi è Nadine?" Domando, con un tono piatto e secco, senza indugiare ulteriormente sulle mie parole. Vedo la sua faccia perdere colore, appena nomino il nome della tizia. Io, dal mio canto, non posso far altro che tremare alla sua reazione.

"Come fai a sapere della sua esistenza?" Aggrotta le sopracciglia, alternando gli occhi dalle sue mani a me.

"Puoi solo, dannatamente, rispondere?" Sbatto una mano del bancone, senza nemmeno accorgermi del fatto che sto alzando la voce.

"Nadine è la mia ex moglie."

Spazio Autrice:
Perdonate gli eventuali errori. Buona lettura!

My new Boss 🥀 /h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora