Capitolo 20

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Elsa's Pov.
Mugolo, sentendo il rumore della pioggia contro i vetri delle finestre.
Il freddo è pungente, come sempre.
Mi rigiro nel letto, totalmente nuda, solo con un lenzuolo addosso. Mi metto a sedere sul materasso, tastando con la mano la parte del letto, di fianco alla mia. Vuoto.

Dannazione, questa scena l'ho già vissuta. Non può succedere di nuovo.

Scatto giù dal letto, infilando l'intimo, velocemente e quasi corro fuori dalla stanza. Il silenzio regna nel mio attico e questo mi preoccupa ancora di più.

Ti prego Dio, fa che non se ne sia andato.

Scendo gli ultimi gradini delle scale ed è lì, che lo vedo. È seduto sul davanzale della finestra, con lo sguardo rivolto verso l'esterno. Le sue braccia si trovano tra le sue gambe e la sua schiena è in parte, appoggiata al muro, dietro di lui. È così bello.
Come un'idiota mi soffermo per interi minuti a fissarlo.

Finché non decido di avvicinarmi e di scoprire, che dietro il suo sguardo si cela un velo di tristezza. Mi affretto a sedermi accanto a lui, piuttosto preoccupata.

"Ehi, va tutto bene?" Appoggio una mano sulla sua tatuata, accarezzandone il dorso. I suoi occhi si posano su di me e gli angoli della bocca si sollevano, leggermente.

"Si, stavo solo pensando." Afferma, con la voce roca, seguendo con un dito una goccia di pioggia, che scivola sul vetro della finestra.

Lo guardo, segno che voglio saperne di più. Voglio sapere di più sui suoi pensieri. Voglio sapere quello che gli passa per la testa. Voglio sapere tutto di lui.

"Sei metereopatico?". Domando, quando non lo sente parlare e lui scoppia a ridere, scuotendo la testa.
Sorrido, ce l'ho fatta a farti ridere, mh?

"Non lo sono, solo che pensavo a quanto io sia difficile". Dice, guardando sempre fuori dalla finestra e seguendo i movimenti delle gocce, sul vetro.

Alla sua risposta, istintivamente aggrotto le sopracciglia, piegando leggermente il capo.

"Sono una persona dannatamente difficile, Elsie. Accettare i miei silenzi, le mie stronzate e i miei problemi. Starmi al passo e mettere in ordine tutto quello che mi gira per la testa, non è da tutti. La gente si stanca di persone come me. Troppo complesse, troppo enigmatiche. Sono un'enigma, vero?"

Lo guardo e non posso far altro che sorridere. In questo momento è così fragile. Davanti a me, non c'è più lo scapolo, miliardiario, il capo sexy e intimidatorio. Ora di fronte a me, c'è solo Harry, il mio Harry.

Porto la mano sulla sua guancia, accarezzandola lentamente, mentre i suoi occhi verdi mi scrutano.

"Sei un'enigma Harry, è vero. È difficile capire quello che pensi, o senti. Ma la fortuna sta nel trovare qualcuno che ti ami davvero, nonostante i tuoi difetti. Siamo tutti un po' difettosi, mh?". Mi guarda e un grande sorriso nasce sul suo viso.

Mi prende per le braccia, avvicinandomi a lui.

"E io sono così fortunato, Elsie. Così schifosamente fortunato". Sussurra contro le mie labbra, per poi baciarle dolcemente. Lego le braccia attorno al suo collo, attorcigliando i suoi lunghi capelli ricci, attorno alle mie dita.

È un bacio sensazionale, veramente.
I baci che ci eravamo dati prima, a confronto, non erano niente.
C'è una sorta di magia, tra di noi, mentre le nostre bocche si toccano, mentre le nostre mani si sfiorano, con dolcezza, mentre il suo profumo si imprime nella mia pelle.

Sento il cuore battere nelle orecchie, talmente forte che potrebbe uccidermi. Potrei morire per amore.
Ci guardiamo negli occhi e sorridiamo entrambi. Occhi negli occhi e cuori fra le nostre mani.

Mordo il labbro, unendo le braccia dietro la schiena.

"Beh, la colazione non si preparerà da sola!" Dico, sgattaiolando nella mia bellissima cucina americana.

"Hai un tempismo perfetto, tesoro. Te lo hanno mai detto?" Sento dire la sua voce roca, seguito da un risolino.
Mi concentro, per preparare le colazioni di entrambi, accigliandomi.
Appoggio i vassoi pronti, sulla penisola della cucina, piuttosto soddisfatta.

Per Harry, sul vassoio ci sono dei pancakes, delle uova strapazzate e del succo alla mela. Per me, c'è semplicemente la mia colazione dietetica, che consiste in uno Smoothie ai mirtilli e a un avocado fresco.

"Hai davvero fatto uno smile, sul mio pancake?" Domanda il riccio, seduto sullo sgabello, con un sopracciglio alzato e io ridacchio annuendo.

"Sbrighiamoci a mangiare, Mister Styles. Voglio portarti io in un posto, questa volta." Sorrido, sbattendo la ciglia e mangiando con il cucchiaino il frutto.

"Devo forse preoccuparmi?" Chiede ridacchiando, mentre addenta i pancakes.

"Beh, sono una donna dalle mille sorprese, sta a te decidere". Rispondo, trattenendo un sorriso e entrando in camera per vestirmi. Indosso un body nero e un semplice paio di jeans. Logicamente non posso mancare i miei amatissimi tacchi. Louis Vuitton, neri.

Saliamo sul primo taxi libero, che troviamo e mi avvicino all'orecchio del tassista per dirgli la meta, senza che Harry la scopra

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Saliamo sul primo taxi libero, che troviamo e mi avvicino all'orecchio del tassista per dirgli la meta, senza che Harry la scopra.

In pochi minuti, ci troviamo esattamente lì. Statua della Libertà.
La bellissima scultura, padrona di New York. Si erge sulla rocciosa Liberty Island. Fu realizzata dal francese Frédèric Auguste Bartholdi, con la collaborazione di Gustave Eiffel. Alta 95 metri d'altezza, rivestita in acciaio e rame. È un vero tripudio d'arte.

Trascino Harry all'interno, non smettendo di sorridere

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Trascino Harry all'interno, non smettendo di sorridere. Lo vedo guardarsi attorno e esaminare il posto, in cui si trova. Lo porto dinanzi alla scala a chiocciola, che ci porterà nella corona della Statua della Libertà. Lo vedo sporgersi e guardare quanti scalini siano.

"Sono 365, caro". Sorrido malefica, tirandolo per la manica della giacca costosa. Harry piagnucola, lasciandosi trascinare da me e iniziando a contare, ogni singolo scalino.

La fatica delle scale ne vale assolutamente la pena. Davanti ai miei occhi abbiano una delle poche viste così belle, al mondo. Davanti ai nostri occhi, abbiamo tutta New York ai nostri piedi. Vedo Harry sorridere, estasiato, facendo comparire le fossette e guardare quel panorama favoloso.

Mentre le sue mani si intrecciano con le mie.

My new Boss 🥀 /h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora