5.

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«Dai dai! Rispondi ti prego» parlò anche da sola adesso.
«qui parla la segreteria telefonica..»
«vaffanculo!!!» urlo. Sono in camera da letto. Lancio l'iPhone sul letto. Poi riprovo a chiamare.
«pronto?» una voce femminile
«linda?»
«Elodie ciao»
«ci sta per caso Lele? »
«puoi riferire a me»
«linda ti prego, ho bisogno di parlare con lui.» sta zitta. Sento poi la voce di entrambi.
"rispondi, Lele fallo per me"
"mamma ma perché? "
"ascoltala"
"non voglio ascoltarla "
«Linda, linda» la richiamo
«elo...»
«lascia stare non vuole sentirmi non fa niente. »
Poi la sua voce.
«che hai da dirmi? Fai veloce non ho tempo da perdere »
«possiamo vederci? » chiedo di botto. Ho bisogno di guardarlo in faccia. Conoscendomi non spiccherei parola, ma ho nettamente bisogno di guardare i suoi occhi.
«per quale motivo?» chiede.
«devo parlarti e voglio farlo guardandoti»
«non puoi dirmelo adesso? »
«no Lele, vediamoci poi non ti scoccio più davvero»
«va bene, salgo a Roma »
«grazie»
Sta per riattaccare, ma lo blocco.
«lele»
«dimmi» è più tranquillo rispetto a iniziò chiamata.
«Ti amo» silenzio e poi un tu tu tu. La chiamata è terminata.

[...]

Dopo alcuni giorni oggi la rivedo. Ho il cuore a mille. Non ci credo neanche io. Raggiungo casa di Emma in totale incognita. Suono. Mi apre la porta.
«ciao» dico
«ciao le»
Mi fa spazio per entrare. Una volta dentro mi siedo sul divano. Si avvicina a me. Mi guarda, ci fissiamo per alcuni secondi. Che seriamente potrebbero essere anche minuti o ore. Sono attimi che mi mancavano.
«che dovevi dirmi?» chiedo rovinando la magia che si era creata.
Non dice nulla, prova a sfiorare le mie mani ma io ritiro tutto. Non voglio contatto con lei finché non mi ha detto perché mi ha fatto salire su.
«sono stata una stupida, ho lasciato che ti allontanassi sempre di più; non sapevo più come gestire la situazione Lele. Mi era diventato davvero difficile, non volevo lasciarti ma allo stesso tempo questa distanza non mi faceva capire niente. Le continue litigate, gelosie e il fatto di non vederci mi prendeva allo stomaco molte volte avrei voluto spaccare tutto e magari tornare in casetta. Dove litigavamo si,ma ci bastava che la luna calasse per essere stretta a te.» ascolto ogni sua singola parola. «quel messaggio che mi hai mandato mi ha fatto capire che avevo realmente buttato tutto ciò che di bello avessimo costruito. Lele...» si ferma. Si avvicina a me, prende le mie mani stavolta la lascio fare. « ti ho fatto del male mi ero promessa di non fartene, perché tu mi fai proprio bene a me, ti chiedo scusa. So che non te le fai un granché di essere ma devo dirti scusa per il dolore causato in questi giorni. Ti chiedo scusa per non averti dato l'amore che sento per te e per tutte le volte che hai provato a chiarire e io non ti rispondevo. »
Le accarezza una guancia, chiude gli occhi, si bea del contatto. La tiro poi sopra di me. E la stringo. Mi era mancata un sacco. Io primo amore, prima cotta, primo tutto.
«ho bisogno di te» sussurra.
«ci sono ogni volta che vorrai»

#sonoanchetueleforzecheho

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