88. Ricordi!

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Penultimo capitolo

I mesi passano. Io sembro una balena. Sono entrata al settimo mese e tra tre mesi avremo in casa una bella femminuccia. Lele non ci voleva credere. Ha chiesto tre volte al ginecologo se fosse vero. Sarà estremamente geloso. Ha già avvisato tutti che la figlia uscirà di casa a 30 anni non prima. Io sono scoppiata in fragolosa risata. Lo amo. Lo amo veramente tanto. Come adesso, sta sul tappeto che gioca con michele e le sue macchine; è la scena più bella che una moglie e una madre possa desiderare. Nella casa nuova ci siamo ambientati subito, Michele è troppo felice della sua stanzetta e della sala giochi che vuole condividere con la sua sorellina.
«Michele»
«dimmi mamma»
« è ora di andare a nanna. Forza sali in camera che ora arrivo.» Lele mi guarda e sorride.
«forza Michi andiamo, ci pensa papà »
«domani continuiamo a giocare? »
«certo amore»
Corre verso di me e mi lascia un bacio sulla pancia. Mi abbasso e lo lascia anche sulla mia guancia.
«buonanotte mamma»
«buonanotte cucciolo »
Lele lo prende in braccio e lo porta al piano di sopra mentre io decido di stendermi sul divano. Mi accorgo del quaderno dove Lele scrive le canzoni. Lo prendo tra le mani e lo apro, mille scritte, alcune cancellate,alcune frasi in inglese, alcune in italiano. Una frase mi fa scendere una lacrima Voglio condividere con te ogni momento" è una vecchia scritta, me ne accorgo dalla data lasciata sotto. Il cuore mi batte foto. Lui ha sempre pensato a me. Per lui esistevo sempre e solo io.

Flashback (tempi di amici)
Da poco siamo tornati dalle lezioni. Siamo tutti distrutti e siamo tornati da poco dalle vacanze natalizie. Manca veramente poco al serale. Lele è strano da giorni. Sarà lo stress. Sarà che è parecchio stanco, ma lo sento distante da me. Di solito mi cerca. Di solito al rientro dalle lezioni mi chiede se stiamo insieme, invece niente il vuoto. Non so veramente cosa gli prende. Decido di andare prima a cena il mio stomaco brontola e non potrei ragionare con esso vuoto.
Dopo cena, vedo Lele alzarsi da tavola senza considerare nessuno. Avevo bisogno di capire. Non sapevo cosa provavo per lui, o meglio lo sapevo ma non volevo ammetterlo a me stessa. Avevo bisogno di stare vicino a lui. Avevo bisogno di stare con lui. Avevo bisogno di essere abbracciata a lui. Avevo bisogno di essere guardata come lui sa fare. Avevo bisogno di sentirmi amata. Si, amata. Lele mi faceva sentire speciale. Importante. Mi faceva sentire la persona più giusta al mondo, come nemmeno Andrea era riuscito a farmi sentire. Lui ha cercato sempre di capirmi, non mi ha mai voluto cambiare, gli piacevo per come ero, aveva tatto e tanto rispetto. Sapevo dove si trovava. In giardino seduto su una panchina era il suo posto per scrivere. Per stare lontano dal mondo che lo circondava.
Mi sedetti subito e lui non si mosse.
«Mi spieghi che ti prende?»
«Niente» risponde distaccato.
«Perché ti sei allontanato? »
«Non dovresti essere nemmeno qua.»
«Lele che stai dicendo? Da quando ti preoccupi se sto qui con te»
«Da quando mi sono accorto che...» si blocca «...lascia perdere»
«no non lascio perdere!» dico un po' nervosa. Mi guarda.
«Ti è tanto difficile capire che mi sto innamorando di te. Ti è difficile capire che a me da fastidio che stai con il tuo ragazzo e le cose fa lui non posso farle io. Ti è difficile capire che non ti vedo più come amica. Ti è tanto difficile Elodie. Lo avrà capito mezzo mondo che mi piaci. Ma tu no. Tu non riesci ad andare oltre!!» mi aveva lasciato senza fiato quella sera. Abbassai la testa e mi resi conto che come me i suoi sentimenti erano andati oltre a un "Ti voglio bene". Mi avvicinai stringendogli una mano. Le nostre mani erano intrecciate.
«Non volevo ammetterlo a me stessa Lele. Mi sto innamorando anche io di te. Non riesco a starti lontano. Ho bisogno di te. Che tu mi stia vicino. Non è così difficile da capire Lè mada accettare. Sei il primo che mi accetta per come sono e il primo che mi capisce veramente. Con te sto abbattendo dei muri che porto da anni con me. Grazie Lele, grazie per essere così come sei»
In quel preciso momento, prese il mio viso e mi bacio. Ecco questo era il momento da incorniciare. Questo era il momento giusto per sentire i nostri cuori intrecciati per la prima volta. Questo era il momento che avrei amato per sempre.
Fine flashback.

«Elo è crollato» Lele mi riporta alla realtà rendendoli conto di essermi buttata indietro nel tempo. A quando ci siamo messi insieme, al nostro primo bacio. Mi alzo e lo abbraccio. «che succede? » mi chiede preoccupato.
«il cuore pieno di battiti, gli occhi pieni di te!» sussurrò al suo orecchio e mi stringe ha capito che mi ero un attimo assentata per dei ricordi. Mi accarezza la schiena e potrei morire in questo momento. Non voglio staccarmi da lui mai!

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