34.

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«Leee il telecomando, ti ho detto sempre di lasciarlo sul divano perché è sulla credenza in cucina» urla dal salotto. La raggiungo, la guardò ha le mani sui fianchi è la faccia da dispettosa.
«perché sono andato a prendere la briosce e lo lasciato la»
«riportarlo che ti costava?»
«uuuh elo ja suu che sarà mai» mi lancia un cuscino.
«ascoltami una volta tanto»
«io ti ascolto sempre» le dico ridendo. Ride pure lei. Mette le mani davanti per non farsi prendere.
«non fare il Ruffiano non me. Non ti riesce la parte »
«ma chi ha detto che voglio fa il ruffiano» mi tira un altro cuscino e ride.
«da una scala da uno a mille quanto ti stai divertendo in questo momento »
«milleuno » rido più forte. Una risata proprio di pancia.
«sai non me ne ero accorto» la prendo da dietro e mi lancio sul divano con lei. Ricevo uno schiaffo sul braccio.
«guarda che mi rompi cosi»
«puff sei di gomma»
«seh ! Seh!» capovolgo la situazione è inizio a farle il solletico.
«ti odiooo» urla «ti prego basta ahahah leeeee» ride di cuore. Adoro sentire la sua risata.
«dammi un bacio e la smetto»
«non ti meriti nessun bacio Esposito! »
«ah no? Di patrizi in vacanza ci va da sola? »
«ok,porto ada con me. Una vacanzina tra amiche. Un bel tipo da rimorchiare » le pizzico il fianco
«ripeti non ho sentito?»
«un bel tipo da...» le pizzico il culo. «aia»
«chi devi rimorchiare tu?»
«un bel tipo affascinante. Bello alto palestrato» la guardò.
«l'opposto mio»
«amo ovvio che mi cerco il tuo sosia booooh » blocco le sue braccia in alto con una mano «NON CI PROVARE O RITIENITI UN UOMO MORTO!» mi dice tra un sorriso che nasconde.
«ma che vuoi fare? Cosaaaa? Tu non rimorchi nessuno. Tu in vacanza vieni con me e soprattutto il primo che ti tocca è morto lui» si dimena mentre riprendo a farle il solletico. Poi la prendo di peso come sacco di patate.
«Oggi ti uccido!! Madoooo lo stomaco leleeeeee» urla fingo di non sentirla. Entro in bagno.
«Lele, non avrai intenzione di...» non finisce la frase che ci ritroviamo entrambi dentro la doccia con l'acqua accesa. La guardò e la bacio. Un bacio dato con passione. Le nostre lingue fanno una danza tutta loro. Le accarezzò i fianchi, lei mi accarezza la schiena. Siamo fradici.
«ti odio » mi dice ridendo «guarda come siamo conciati»
«io ho un idea »
«ho paura di quello che stai pensando » riprendo a baciarla e inizio a levarle poi la maglietta. Sorride. Un sorrido disarmante. Che mi lascia senza fiato. Le bacio il collo mentre un secondo dopo ci liberiamo completamente degli abiti completamente zuppi siamo nudi. Nessun imbarazzo niente. La guardò negli occhi e ascolto il suo respiro che si confonde con il mio. Mi lascia un bacio sul petto e i brividi mi percorrono la schiena. Mi sento vivo.

Un Cuore In Due ❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora