66. Forte.

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Emma.
Siamo arrivati da ieri a Sanremo, non sarei dovuta esserci, il mio posto era di Lele. Doveva essere lui con Elo, invece hanno combinato un casino. Da stamattina che prova la canzone è non azzecca manco mezza nota. Francesca è furiosa; batte nervosamente il piede, vorrebbe ucciderla.
«Fra ci penso io, tieni Michele »
«Emma ricordarle che stasera ci sta la prima puntata di sto passo non combinerà nulla»
«lo so» affermo avvicinandomi alla mia amica. Le appoggio una mano sulla spalla e la faccio voltare. L'abbraccio, so cosa vuol dire salire su questo palco senza un fidanzato accanto. Stefano mi aveva lasciato a gennaio perché si era infatuato di Giulia un allieva della scuola ero arrivata qui a Sanremo con poche forze. Checco mi ha preso per mano e mi ha dato tanta voglia di fare.
«Elo, è ora di reagire!»
«non ci riesco»
«invece devi elodie. Fallo per Michele, fallo per te stessa, hai sudato per essere qui, hai fatto tanto e ora vuoi sprecare l'opportunità di vincere quel leoncino non te lo puoi permettere »
«Ho bisogno di lui »
«Io so come ti senti tesoro ma bisogna combattere. » mi abbraccia e la stringo forte. «snettila di piangere, prendi quello cavolo di microfono e fai vedere a lui che la vostra canzone merita di vincere. » sorride. Oh finalmente!!! Prende il microfono e chiede la base. Torno da Francesca che culla il bambino.
Prendo il mio iPhone e scrivo un messaggio al cretino.
«non ti chiedo nulla di eclatante. Non voglio nemmeno sforzare i tuoi tempi. Sei un cretino di prima categoria questo devo dirtelo. Ti prego fai una cosa per me, stasera chiamala o mandarle un messaggio ha bisogno di te. Un altra cosa, torna dalla tua famiglia Lele perché Elo è michele sono la tua famiglia quella hai costruito con il tempo. Quella che avete voluto entrambi e che stavate amando con tutto voi stessi. Sei padre non scappare da queste responsabilità. » invio il messaggio ma come mi aspettavo non ricevo risposta.

La sera.
Elo.
Infilo il vestitino per la prima puntata, metto le scarpe e chiudo il laccio. Controllo Michele che dorme tranquillo. Stanotte abbiamo passato una nottataccia. Non riuscivo a calmarlo. Lui piangeva e io pure. Il letto è freddo senza Lele. Il mio telefono appoggiato sul comodino si illumina. Lo prendo un messaggio da "Amore mio" il cuore batte fortissimo. Con le mani tremanti provo ad aprirlo. Schiaccio e la schermata whatapp si apre. Inizio a leggere: «Stasera non sono lì con te, so che forse sto sbagliando i modi per reagire a questa crisi e forse sto pensando solo a me stesso. Mi manchi, mi manca stringerti, mi manca l'odore della tua pelle, mi manca giocare con te, mi manca nostro figlio. Mi manca tanto anche troppo. Ti immagino in abito da sera pronta per spaccare il palco. Chiudi gli occhi quando sarai lì e immagina che di essere con me a casa a cantare a provare. Spacca,mettici tutto ciò che senti. Sono orgoglioso della donna che sei. Sono orgoglioso di te. Ti amo. In bocca lupo e mangiati tutti. »
Non posso controllare le lacrime. La carica assurda che ricevo dentro e veramente inspiegabilmente. Ne avevo bisogno e so che gli è costato caro scrivere questo messaggio per quanto sia orgoglioso dentro. Lascio un bacio sulla guancia di mio figlio.
«michi ti prometto che papà torna presto. Ti prometto che saremo una famiglia quella che io non ho mai avuto ma ora dobbiamo andare o la mamma quel leoncino non potrà alzarlo» affermo sorridendo verso quello scricciolo che continua a dormire beato. Metto il telefono nella borsa e spingo poi la carrozzina verso l'uscita dalla stanza.

Sarò abbastanza forte per entrambi❤

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