24.

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Infilo la chiave nella toppa di casa e apro, tutto spento, noto da lontano un tavolo con le candele accese e i piatti apparecchiato a dovere. Appoggio la giacca sul divano e mi avvicino verso quella meraviglia. Oggi è il nostro anniversario io pensavo se ne fosse dimenticata e invece stava preparando tutto a dovere. Sento delle mani sui miei occhi. Le riconoscerei tra mille, il suo profumo dentro le mie narici. Mi sento a casa. Sono a casa.
«Amore » mi giro e l'abbraccio «auguri»
«auguri anche a te amore»
«sei bellissima » ha un vestito rosso a metà coscia e leggermente aperto nella schiena. Porta le braccia intorno al mio collo.
«tu non sei da meno nonostante tu sia vestito normale e non elegante » sorrido, le guance sono rosse per via dell'imbarazzo. Si alza sulle punte e mi bacia a stampo.
«cosa hai cucinato di buono?»
«ero sicura che me lo chiedevo, sei affamato amore?»
«si un pochettino»
«allora pasta alle vongole e carne alla pizzaiola»
«mmmm sento lo zampino di Esposito » scoppia a ridere e mi guarda con uno sguardo da sono stata sgamata.
«mi ha aiutato un pochetto»
«immaginavo » ride. Mi serve la pasta e poi mi guarda.
«che devi dirmi? »le chiedo, ormai la conosco.
«un anno è passato e non me ne rendo conto Lè. Un anno tra alti e bassi, un anno che ci sopportiamo o meglio tu sopporti me. Un anno che ci amiamo e non potevo chiedere di meglio. »
Affanculo la pasta e il resto, la tiro sopra di me e la bacio con passione. Mi accarezza la nuca, le nostre lingue si incontrano e fanno una danza tutta loro. Sapete quando vi sentite pieni d'amore, pieni di gioia, orgogliosi di quello che si è costruito e si continua a costruire. Io ad oggi sono fiero di ciò che ho passato in un anno con lei. Non mi guardo alle spalle e mi chiedo se potevo fare di più. Ci stacchiamo dal bacio e appoggia la sua fronte alla mia,accarezzò la sua coscia.
«a che stai pensando? » mi chiede sottovoce come se non volesse far sentire a nessuno ciò che sta dicendo. Nonostante tutto siamo soli.
« A noi, pensavo a noi. A noi pienamente incastrati come due puzzle. A noi pieni d'amore, a noi che abbiamo trovato il nostro equilibrio. Pensavo che sono orgoglioso di questo anno con te. » si alza di colpo e va verso il tavolino in salone prende una scatola. E si avvicina, me lo porge è grande.
«che ci sta?»
«aprilo»
«mi fai paura! »
«ma no amore» mi bacia. Apro la scatola e trovo una cornice, dentro una nostra foto. La foto che abbiamo scattato nella nostra prima vacanza a Napoli. Siamo abbracciati, io l'abbraccio da dietro e ho la testa appoggiata sulla sua spalla e lei scattava la foto. Abbiamo due occhi che fanno invidia al mondo. Non so nemmeno che dire, le lascio prima un bacio sulla guancia e poi un bacio sul collo e poi sulle labbra.
«Ti amo» dico.
«apri la cornice e guarda meglio » confessa un po' imbarazzata. Sorrido, apro la cornice e una scritta in rosso cattura la mia attenzione: "Non sarò mai in grado di ringraziarti abbastanza per la persona felice che mi hai finalmente reso, non potrò mai esprimere a parole quanto io ti sia grata per il sorriso con il quale vado a letto tutte le notti e col quale mi sveglio ogni mattina semplicemente grazie a te. E non importa dei giorni no, non importa dei momenti difficili so che ho te. Avrò sempre te."
La guardò e la vedo con gli occhi lucidi. Ci avrà messo un eternità prima di scriverla. Mi avvicino e le sussurrò un «grazie amore mio»
«grazie a te Lè❤» la tiro su e la stringo. Ha bisogno di questo adesso.

Un Cuore In Due ❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora