69. Ohana ❤

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Dopo avermi quelle parole se avvicinato alla porta. Le mie gambe non si muovevano e non sapevo che fare. Quando lo vidi aprire la porta per uscire, non so con che coraggio mi sono alzata e in mezzo al corridoio lo bloccato.
«Le aspetta!»
«che cosa Elo? » si volta con gli occhi ludici. Sto esagerando io questa volta. Sono stata male in questi giorni avevo bisogno che lui fosse al mio fianco, non posso permettermi di perderlo. Non adesso che è tornato a chiedermi scusa.
Prendo tra le mie mani il suo viso e lo bacio. Lui ricambia subito, mi prende per fianchi e mi attacca al suo corpo. Dei passi indietro e rientriamo in camera. A corto di fiato ci stacchiamo; mi guarda negli occhi. Dio quanto mi era mancato!
«Ti prego resta! Resta anche sono un danno. Resta perché ho bisogno di te. Resta perché senza tutto è buio e vuoto. Resta perché tuo figlio vuole anche il suo papà. Resta perché siamo una famiglia. Resta perché io sono innamorata di te e non potrei farne a meno. Ti chiedo scusa se mi sono allontanata non me ne rendevo conto, ho sbagliato e...» blocca il fiume di parole. Mi bacia con passione facendomi ricadere sul letto, mi stringe forte come se avesse paura di perdermi.
«Ti avevo già perdonato al "ti prego resta!" Ti amo Elo e sentirti lontana mi faceva impazzire. »
«scusa»
«il piccolo?»
«con nonna Claudia. » mi bacia il collo «Le?»
«mhm»
«ho vinto Sanremo. Abbiamo vinto»
«Lo so, ho seguito tutta la gara da qui » indica il televisore di fronte a noi «Sono orgoglioso di te. Fiero della nostra canzone. E meriti quel leoncino più di tanti altri. Ti meriti tutto ciò che di bella vita ti possa regalare, perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te» canticchia. Il mio cuore riprese a battere fortissimo, le emozioni erano tante e con lui era sempre impossibile gestirle. Mi accarezzava la schiena da sotto la maglietta e non potevo far altro che sorridere. Sorridere a quegli occhi che mi stavano leggendo l'anima. Sorridere per i suoi modi di fare. Sorridere per essere una cosa sola nonostante gli ostacoli.
Sempre solo io e lui. Sempre Elodie e Lele, sempre più una famiglia unita.
Lo bacio perché è l'unica cosa che vorrei fare adesso. Stringerlo a me è continuare a baciare quelle labbra che per giorni mi erano mancate. Fargli capire che non mi allontanero più, che lui è tutta la mia vita.
«Lele un giorno voglio diventare tua moglie» dico di getto. Mi fissa, un sorriso nasce dal suo volto, non dice niente; riprende a baciarmi e facciamo l'amore. Quanto mi era mancato sentirlo mio.

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