28.

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Due mesi più tardi.

Da quel giorno le cose sono cambiate. Non ho più controllato il telefono di Lele, non ho più dato nessun cenno di gelosia nei suoi confronti anche se molte persone si attaccano come cozze e me le fanno girare. Ho provato a fidarmi di lui ciecamente senza mai mettere in dubbio i suoi sentimenti. Le cose stanno andando bene, viviamo la giornata giorno per giorno e ci amiamo sempre di più. Non potrei desiderare altro. A volte litighiamo anche per il telecomando spostato ma poi basta uno sguardo e mi sciolgo.
Stamattina è uscito di casa con una fretta immensa, mandandoti poi un messaggio sul telefono che era da Elisa per lavorare ai nuovi brani, stasera avrebbe fatto tardi. Proprio stasera che arriva Ada da Lecce lui deve lavorare è quando mai!!
Siamo sempre alle solite, ci sta sempre qualcosa che non va per il verso giusto. Ho chiamato la mia migliore amica è rinviamo la cena tra una settimana visto che lui non ci sta, le chiedo scusa di questo inconveniente. Mi dice di stare tranquilla e di salutarlo.
So che il lavoro è importante, so che cantare è la sua vita e so pure che i testi vanno lavorati è un cantautore e vuole avere tutto perfetto. Ma non può sempre fare così, sapeva benissimo che stasera avevamo questa cena e lui che fa? Ovviamente riceve chiamata e risponde.
Tra poco dovrebbe essere qui, oggi mi sente!! Appoggio i piatti sul tavolo una volta asciugati per bene li appoggio dentro la credenza.
«amore sono a casa» decido di non rispondere. «Elo sei a casa?» non rispondo una seconda volta, lo vedo arrivare in cucina.
«ciao» dico freddamente
«che successo? Ti lascio tranquilla stamattina e ti ritrovo incazzata!»
«sapevi della cena vero?»
«adaaaaa» si batte la mano sulla fronte, mi guarda, non sa che dire.
«esatto. Vedo che nonostante sia mezzanotte la memoria c'è l'hai! »
«scusami, mi è passato di mente. Stamattina Elisa mi ha chiamato Andrea voleva vedere i testi, poi mi ha chiesto se provavano inciderli e se fatto tardi»
«SCUSAMI UN CORNO! SAPEVI DA UNA SETTIMANA SE NON DI PIÙ DI QUESTA CENA LELE. OGNI VOLTA SEMPRE LA SOLITA STORIA. QUANDO SI TRATTA DI ME TU SPARISCI. LA MUSICA È IMPORTANTE MA RICORDATI CHE ESISTO ANCHE IO!»
«Elo ti sta arrabbiando per una cena che puoi benissimo rimandare. Ada non se la prenderà mica, ero a lavoro non stavo giocando »
«NON STAVI GIOCANDO, MA MI AVEVI PROMESSO CHE CI SARESTI STATO, CHE AVRESTI FATTO PARTE DELLA CENA E CHE ALLA FINE AVREMMO CHIAMATO ANCHE GABRI CON ISABEL E INVECE NIENTE COME AL SOLITO »
«non credi di esagerare » mi scoppia una risata nervosa. Oggi lo uccido.
«non sto esagerando! Volevo passare una serata diversa invece come al solito rovini tutto.» sbraito,gesticolo mi guarda. Non dice nulla. «ti hanno mangiato la lingua eh Lele?? »
«che parlo a fare tanto rovino sempre tutto no?»
«senti sai che ti dico, vado a farmi un giro magari stavolta sei tu che ti schiarisci le idee!»
«Elodie non mi devo schiarire nulla. Io ero a lavoro. Non ho colpe di niente se ho fatto tardi. Abbiamo deciso di fare i cantanti non i pagliacci gli orari sono questi e ringrazia che sono tornato ora è non alle quattro.» mi risponde incazzato come una bestia. Prendo le chiavi ed esco di casa. Non voglio più sentire una parola. Neanche una. Salgo in macchina, ho bisogno di pace e adesso stare a casa con lui mi fa salire solo il nervoso. Ormai il lavoro è più importante di me. Guardò la strada, in poco tempo mi trovo capultata fuori dall'automobile, sono piena di dolori, poi buio.

*spazio autrice: Ricordate che vi voglio bene bacuzzi. Gioie infinite in questi giorni 😍 buonanotte bellezze *

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