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*spazio autrice: Questo capitolo oggi lo sento particolarmente, non so perché ma mi piace un sacco. Un po' di riflessione non fa mai male. Buona lettura ragazze ❤"

I sentimenti più veri sono quelli vissuti a pieni. Quelli che senti dentro la pelle, le ossa, dentro il tuo corpo, che cercano di farti stare bene. I sentimenti più veri li senti quando una persona ti sta accanto. Quando una persona ti sceglie e ti ama per quello che sei veramente. I sentimenti più veri sono quelli che si presentano quando la mattina apri gli occhi è trovi la persona che ami che dorme profondamente, non vorresti stare in un altro posto se non in quello. Senti il cuore battere forte quasi come se uscisse dal petto. Gli occhi che lo guardano come se fosse l'ultima meraviglia al mondo. Lo guardi è ti sembra un bambino rinchiuso in un corpo da uomo ormai. Quella barba leggermente lunga, il viso rilassato di chi al momento non ha nessun problema da risolvere o un pensiero contorto da esprimere.
Vorresti che ci fossero più momenti così che quelli pieni di litigi. Dove ci si urla cose che non pensi, come l'altra sera quando è bastato poco per far scatenare l'inferno. Una notte lunga è tempestosa. Lui lontano da me. Io lontana da lui. Come quando litigavamo in cassetta e Gabriele doveva sopportare ogni sclero.
Quella sera ho esagerato io. Era uscito con amici e io avevo visto una foto un fan. Non era niente di che ma la mano della tipa vicino al sedere di lui avevano fatta scattare. Gli dissi che presto mi sarei ritrovata sui giornali. Come Emma. Mi sarei ritrovata a dover gestire una famiglia da sola se lui non teneva a bada quelle cavolo di fan appiccicose che si ritrovava. Che non doveva farsi mettere le mani sopra. Che a volte era un bambino! Che non si rendeva conto che certe cose mi potevano ferire. Che i social fanno dei gran casini e rovinano tutto. Gli urlai che non volevo un marito così.
"Elodie non ti fidi di me cazzo! Siamo sposati e tu non ti fidi di me" mi aveva urlato quella sera, tanto da svegliare Michele che dormiva tranquillo nella sua culletta.
"non mi fido degli altri Lele, quella aveva la mano vicino al tuo sedere, cosa devo fare eh?"
"niente Elodie! Non devi fare niente! Non ti fidi di me. Quando l'unica che vedo sei tu! " continuava ad urlare, mi faceva quasi paura. Era arrabbiato e aveva ragione. "ti amo più della mia stessa vita. Mi butterei da un ponte per salvarti. Darei la mia vita per te e a te basta una sola uscita con gabri, andreas, Alessio e Sergio per farti uscire di sennò così. La prossima volta resto a casa. Almeno così non dubiterai di me. " finii di dirmi. Salendo al piano di sopra a prendere in braccio Michele che continuava a piangere ma io che le sue urla e le sue parole non sentivo nulla. Avevo combinato un casino un'altra volta. Quando lo raggiunsi in camera lui era girato di spalle già dormiva così feci la stessa cosa anche io.
Quella notte però non volevo far vincere il mio orgoglio, avevo sbagliato e dovevi chiedere scusa. Così mi avvicinai e lo abbracciai. Era freddo non si muoveva. Con una mano accarezzai il suo petto, gli lascia dei baci sulla schiena coperta dalla maglietta, le lacrime bagnavano il mio volto e dei scusa sussurrati facevano largo in quel silenzio di tomba che si era creato.
"sono una cretina. Una cogliona. Non so come fai a sopportarmi. Ma ti prego non smettere mai di farlo. Potrei impazzire senza di te." si voltò per guardarmi meglio negli occhi stava piangendo e tutto ciò mi faceva male. Lo avevo ferito e mi sentivo una merda!
"scusa" abbassi la testa ma lui con una mano sul mento fecce incontrare i nostri occhi.
"Ti amo e sto male quando dubiti di me. Ti amo e voglio solo te. Sei mia moglie Elo. Mia per sempre. Ho scelto te. Sceglierò sempre te"
Mi buttai sulle sue braccia per stringerlo forte. Volevo fargli sentire che ero lì. Che anche lo avrei scelto sempre anche in questi momenti.

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