Chapter 39

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SOFIA'S POV

"Io ti amo!" È così tenero quando parla in quel modo, davvero. Gli sorrido e lo bacio.

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Casa dolce casa: Londra. E come accoglienza in grande stile, ci attende un tempo piovoso con lampi e tuoni. Fantastico. Già ho paura dell'aereo, figuratevi fare il viaggio con un sacco di turbolenze. Povero Harry, non ho fatto altro che stringergli il braccio, forse un po' troppo, tanto che adesso è tutto rosso e graffiato, sembra che abbia avuto qualcosa da dire con un gatto che doveva andare dal veterinario.

Arrivata a casa saluto i miei: mi sono mancati davvero, anche il mio fratellino rompiscatole. Mentre li abbraccio mi ricordo del tatuaggio che loro non approverebbero mai, così mi abbasso la manica della felpa grigia.

"Com'era l'America?" Chiede mamma sedendosi accanto a me "Spettacolare, mi è piaciuta molto! Ma mi è mancata Londra..." Mio padre mi accarezza i capelli "Scusate ma ora sono stanca... Vado a letto..." Nonostante siano le 3 di pomeriggio il sonno si fa sentire, forse per il jet lag.

Mi sdraio fra le coperte e do uno sguardo allo schermo del telefono: un messaggio. Uff, non ho voglia di leggerlo...

Harry.

No, forse lo leggerò...

-Ti va se ti accompagno a scuola domani? x.-

Chiudo gli occhi e schiaccio i tasti senza guardare: ormai sono un mago in queste cose:

-Of course darling x.-

Spengo il telefono e lo appoggio al comodino. Sono veramente stanca. Chiudo nuovamente gli occhi e inizio a pensare a domani.

Domani.

Chissà come saranno i miei compagni, magari saranno delle specie di secchioni preparatissimi, poi arriverò io e li metterò in crisi con la mia 'intelligenza'. O forse sarò in una classe di gente stupida, sì... Lì sì che farei la mia bella figura. Ora voi direte: ma è brava o no a scuola Sofia? Ecco: non vado male, ma non sono la più brava, me la cavo senza problemi.

Ma cosa succede quando penso troppo? Il mio cervello impazzisce e voglia di dormire non ce l'ha più. Respiro piano e cerco di fare del mio meglio per riposare.

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Sono le 7. Mi preparo: jeans stretti, canottiera bianca e camicia di jeans sopra. Mi sistemo i capelli pettinandoli appena: per fortuna sono venuti mossi, non avrei saputo cosa fare se fosse successo il contrario. Scendo le scale veloce e saluto mamma e papà "Buona giornata!" Bacio tutti e due sulla guancia "Anche a te! Buona scuola!".

Esco dalla porta con lo zaino a stelle in spalla, in mano una fetta di pane e nutella. Eccolo lì, appoggiato alla sua auto. Ma perché è sempre così perfetto anche di prima mattina? Harry mi sorride "Buongiorno!" Mi bacia la fronte "Giorno a te..." Le mie labbra si appoggiano sulle sue "Mmm... Buona la nutella..." Harry ridacchia facendomi salire in macchina.

Partiamo "Oggi scuola!" Dico sarcasticamente "Vedrai che ti divertirai, saranno simpatici." Harry cerca di convincermi "Forse... Speriamo." Sospiro e appoggio le All Star sul cruscotto davanti a me. In 5 minuti siamo arrivati: nooooo! Scendiamo. Harry mi prende per mano. Camminiamo fino al parco esterno della scuola e vediamo un sacco di ragazzi e ragazze che parlano fra loro. A quest'ora dovrebbero essere tutti in classe, perché sono tutti qui fuori?

Guardo Harry che si è messo un paio di occhiali da sole per non farsi riconoscere "Cos'è successo?" Lui alza le spalle "Proviamo a chiedere...". Vicino a me vedo una ragazza magrissima con dei capelli bellissimi: lunghi di un color biondo ossigenato. Non da confidenza agli altri, anzi, sembra starsene lì con un'espressione poco convinta del tipo 'Che ci faccio io qui?'.

"Scusa..." La chiamo. Ecco che si gira: santo cielo! È veramente bella, ha dei lineamenti fini e quegli occhi azzurri chiari chiari le danno un'aria da fata, come se non fosse umana. Mi sorride "Sì?". "Perché son tutti qui fuori?" Chiedo timida "Ah... Un ragazzo sì è chiuso nella scuola, sta facendo una protesta... Non vuole uscire. La cosa buona è che non possiamo entrare... Prima è uscito il preside dicendo che l'inizio della scuole è posticipata.".

Sorrido "Quindi quando inizieremo?" La ragazza si guarda in giro "Forse lunedì prossimo, se riescono a far uscire il ragazzo...". "Meglio! Non avevo voglia di andare a far lezione!" Lei ride appena alle mie parole "Stesso per me... Comunque io sono Jennifer" le stringo la mano "Piacere, Sofia!".

"Sei nuova qui? Non ti ho mai vista..." Il suo accento è bellissimo "Sì... Mi sono trasferita qui a Londra quest'estate..." Sento la mano di Harry sfiorare il mio fianco "Allora?" Gli sorrido e poi guardo Jennifer "Lui è il mio ragazzo..." Harry le sorride "Edward, piacere...". Jennifer spalanca la bocca "Wow, sei uguale a Harry Styles!" Lui sorride "Me lo dicono in molti...".

"Andiamo a casa?" Adesso le sue attenzioni sono per me "Va bene... Spero di rivederti Jennifer..." La saluto "Anche io, ciao!". Io e Harry ci allontaniamo "Edward?" Dico appoggiandomi a lui "Sì, cosa volevi che dicessi? Owen?" Ridiamo "Il mio Edward!" gli stringo la guancia fra le dita. Harry mi sorride e mi bacia.

Saliamo in auto "Che si fa?" Chiedo sedendomi contenta sul sedile "Pensavo..." Harry guarda la strada "Che ne dici se ci facciamo una vacanza?" Lo guardo stranita "Una vacanza?" Lui sorride "Sì, una vacanza! La scuola inizia dopo e poi scommetto che ti piacerebbe vedere la città che ti voglio proporre...".

"E dove mi porteresti?" Chiedo curiosa più che mai "Rullo di tamburi..." Harry mi tiene sulle spine, così inizio a battere le mani sul cruscotto a mo' di tamburo "Oooo..." Ecco la risposta

"PARIGIIII!!".

Spalanco gli occhi "Stai scherzando?" Parigi. Ho sempre voluto vedere quella città! Chissà com'è la Tour Eiffel dal vivo, e gli Champs Elize? Oh sarebbe tutto così bello, ne sono sicura! "No, sono serio! Dai, partiamo. Freghiamocene di tutto e andiamo." Sorrido

"Ci sto."

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Ancora non ci credo: sono a Parigi con il mio ragazzo. I miei hanno fatto un po' di storie dicendo che ero stata via tutta l'estate, ma abbiamo fatto un patto: mi hanno lasciato andare a Parigi però a scuola dovrò avere tutti bei voti, e io ho accettato senza esitare. Mi impegnerò a scuola, l'ho promesso e sarà così. Quando faccio una promessa la mantengo, poco ma sicuro.

Dopo aver lasciato le valigie in albergo, un albergo favoloso con vista sulla Tour Eiffel, ci siamo dedicati alla visita della città. Partendo dal presupposto che il francese come lingua mi fa un poco schifo, scusatemi, la città è assolutamente qualcosa di magico, di così bello da togliere il fiato.

"Harry, guarda!"

||AUTHOR'S SPACE||


Buon pranzo, sì, perché a quest'ora si mangia :)

Il capitolo è pronto, spero vi piaccia e ribadisco il fatto che ho un sacco di idee, questa vacanza a Parigi sarà la vostra rovina MUHAHAHAH 😂 ora vi starete chiedendo perché, ma non posso annunciarvi niente ancora, solo che la storia prenderà una piega interessante. Ok basta, andiamo avanti.

Qualcuno mi ha chiesto se conosco l'albanese, la risposta è... NO! Una mia amica lo conosce e mi ha insegnato quattro frasi in croce, come 'mi manchi', 'ciao', 'ti amo' e ultimo, ma non meno importante, 'amo la nutella'. Ok, ecco qua questa dolce storiella :)

Volevo ringraziarvi perché le reads salgono tantissimo, siamo quasi a 50k, mi sembra così assurdo, davvero! GRAZIE mie bellissime, dolcissime fan (se posso chiamarvi così)! :* poi continuate a votare e commentare e il fatto che diciate le vostre opinioni sulla mia storia mi piace un sacco, davvero! Quindi continuate a commentare e dire le vostre idee, per me è molto importante! :)

Ora vi ricordo che, se vi va, potete LEGGERE VOTARE E COMMENTARE, tutto, ovviamente se volete (ribadisco il concetto..).

Ora vi lascio belle :*

GRAZIE MILLE A TUTTI :*

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