Dopo esserci sistemati scendiamo al piano terra "Ti lavo i vestiti..." Dice Harry con le mani piene dei miei indumenti. Sorrido "Grazie... Stai attento con quello però, lo adoro..." Lui alza gli occhi al cielo mentre gli indico la maglietta "Puoi credere in me una volta tanto?" Ridiamo insieme "Ma io credo sempre in te!". A quel punto lui va a sistemare i vestiti nella lavatrice.
Rimango in cucina e, dato che sono circa le 19.30, decido di iniziare a cucinare. Prendo una pentola e la riempio d'acqua. La sistemo sul fuoco acceso. Poi mi avvicino all'armadietto dove spero di trovare della pasta... "Cosa mi cucini di bello?" Harry mi abbraccia da dietro e io gli sorrido "Pasta, ti farò vedere come si fa per davvero. Magari impari anche tu..." Continuo a parlare allungandomi verso una confezione di pennette.
"Ok, non vedo l'ora di imparare..." Le sue labbra raggiungono la parte del mio collo sotto l'orecchio. Chiudo gli occhi per un attimo e poi mi ricompongo "Su! Guarda e impara, allora..." Sfodero le mie doti da cuoca, le quali non sono nulla di cui vantarsi, anzi... Mi appoggio vicino al piano cottura mentre spiego a Harry il da farsi "Bene... Si mette l'acqua a scaldare e quando arriva a ebollizione versi il sale e la pasta. Non c'è granché da dire.".
Lui fissa la mia bocca che si muove per spiegare "Ah, ah... E... Ho una domanda" Gli sorrido incrociando le braccia "Dimmi pure!" Harry contorna le sue labbra perfette con le dita affusolate "Quand'è che devo scolare la pasta?" Mi appoggio a lui abbracciandolo "Quando è cotta, non mi sembra molto difficile...".
Harry sorride fra i miei capelli "Sai che hai saltato un passaggio?" Corrugo la fronte e poi lo guardo bene, convinta di non aver dimenticato nulla "Cosa? Mi sembrava che andasse tutto bene..." Lui sorride: santo cielo, quelle fossetteeeee! "La parte in cui mi baci..." Alzo un sopracciglio poco convinta "Come?" Harry mi prende il viso fra le mani "Questo te lo spiego io..." Mi avvicina il viso al suo e le nostre bocche si sfiorano. Inspiro il suo profumo e mi lascio andare a quel bacio.
E in questo momento sono convinta di essere la ragazza più felice del mondo, davvero. Il mio ragazzo mi ama più di qualsiasi altra cosa al mondo e questo mi basta. Harry si sposta appena da me e mi guarda negli occhi "E se ti dicessi che ti sei dimenticata anche un altro passaggio?" Lo spingo giocosamente lontano da me "Oh Styles, non cambierai mai!".
Mentre rido inizio a salire le scale velocemente "Nemmeno tu, bambolina!" Continua Harry mentre mi segue. Arrivo in camera sua e mi chiudo la porta alle spalle. Sento bussare "Sof! Apri, anche velocemente..." Sorrido fra me "Cinque secondi..." Sto per aprire quando vedo spuntare da sotto il letto una penna. Mi avvicino e la raccolgo. Mi fermo quando vedo in parte un quadernetto con la copertina in cuoio marrone chiaro. Spalanco gli occhi: quello è il diario di Harry.
Devo averlo, devo leggerlo! Lui non avrà nulla in contrario... Prendo il quaderno e mi guardo in giro: dove posso metterlo per portarmelo a casa indisturbata?
"Stai bene? Apri la porta per favore..." Harry insiste "Ti ho detto cinque secondi!" Rispondo facendo una smorfia mentre metto il diario dietro una tenda: spero di riuscire a portarmelo a casa... Lo so che è sbagliato, ma... Sono troppo curiosa! Quando non ci conoscevamo guardavo le foto di Harry con in mano il suo diario e tutti si chiedevano: che c'è lì dentro? Ebbene, anche io me lo chiedevo e chiedo tutt'ora. Lo leggerò stasera e poi domani glielo riporterò senza che se ne accorga, giuro! E poi: occhio non vede, cuore non duole.
Apro la porta velocemente, cercando di assumere una posizione seducente, potrei dire(?). Harry sorride "Dimmi che cosa hai combinato." Lo guardo cercando si non farmi scoprire "Niente! Una volta che cerco di fare la 'carina' mi scarti così!? Be', fa niente..." Lo sorpasso facendo finta di essere quasi scocciata quando lui mi ferma per il braccio "Hey, hey, hey! Ferma..." Mi giro incrociando il suo sguardo "... Nessuno ha detto che ti sto scartando...".
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You smile, I smile
Fanfiction"É incredibile quanto le cose possano cambiare con poco..."