Chapter 46

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Non avevo mai detto una cosa del genere, forse perché in generale non avevo mai avuto un ragazzo prima di Harry... E lui non lo sa, o meglio, non gliel'ho ancora detto. Stare con Harry mi fa stare bene, punto.

Lui mi sorride "Amore..." Annuisco senza saperne il motivo "Ah! Anche io ho qualcosa per te!" Mi alzo e inizio a frugare nella valigia: dove avrò messo quel maledetto pacchetto... Eccolo! Mi siedo di fronte a lui "Questo è per te... Ma il mio regalo non è all'altezza del tuo..." Harry sorride prendendo il pacchetto color arancio fra le mani "Non è vero, sarà meglio il tuo del mio...". Convinto lui, convinti tutti.

Io non faccio regali a ragazzi, l'unico a cui ne ho mai fatti è stato mio fratello che si accontentava di una macchinina, ecco... A Harry non potevo regalare un'automobilina per giocare.

La carta viene strappata dal pacco. Harry apre appena la bocca: non capisco se sia stupore, delusione o chissà quale sentimento. Davanti a sé ha un libro, ma non un libro qualsiasi, non ha nemmeno un titolo. "Aprilo... La sorpresa è lì dentro..." Dico curiosa di sapere cosa dirà. Con delicatezza Harry apre il libro e inizia a sfogliare le pagine "È bellissimo!" Su di esse ci sono solo nostre fotografie con frasi che si siamo detti, battute e tutto ciò che può essere carino. Ci ho messo anche alcuni sacchetti di caramelle, una o due foglie del nostro albero Carrie...

"Volevo che fosse un album dei nostri ricordi e se noti non l'ho finito, perché dovremo continuare a riempirlo di bei momenti... Sono tre mesi che ci lavoro, da quando ti ho conosciuto in quel bar..." Le parole mi vengono naturali, nemmeno penso a cosa sto dicendo. Harry è preso da quell'album, da quelle foto "È veramente bello... Non vedo l'ora di continuarlo!" Di scatto alza la testa dal libro e mi bacia "Grazie... Lo terrò sempre con me...".

Ci abbracciamo forte.

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Siamo in aeroporto. La nostra vacanza è finita, uff... "Ultima chiamata per il volo 3527, destinazione Monaco" Sentiamo l'annuncio. Siamo seduti su quelle scomodissime poltroncine ad aspettare il nostro turno per partire. Abbiamo già imbarcato le valigie, io ho solo la borsa mentre Harry, ovviamente, la sua borsa-valigia che sembra abbia fatto la guerra.

Harry posa la mano sulla mia e la accarezza dolcemente "Vuoi mangiare qualcosa?" Sorrido guardando il mega orologio difronte a me: sono le 15,45. "No grazie... Piuttosto andiamo a fare un giro? Non riesco a stare seduta su queste sedie ancora per molto..." Dico stringendogli la mano.

Lui annuisce. Iniziamo a camminare mano nella mano senza meta in quell'enorme aeroporto. Certo che gli aeroporti si assomigliano tutti: grigi, vuoti che danno un senso di tristezza.

"Vieni di qui..." Harry mi fa girare verso una porta bianca dove non c'è scritto nulla: ci entriamo. Con mia sorpresa scopro che la porta misteriosa porta al bagno: che cavolo ci facciamo in un bagno? "Amore, mi spiegheresti perché siamo qui?" Chiedo prendendo la palla al balzo e guardandomi nello specchio "Così nessuno ci vede..." Harry mi abbraccia da dietro, amo gli abbracci così, se non l'ho mai detto...

Rido appena "Se viene qualcuno in bagno invece sì..." Lui appoggia la testa alla mia "Ho chiuso la porta, non può entrare nessuno..." Continuo a guardarlo grazie alla superficie riflettente difronte a noi "E... Adesso?" Harry sorride appena "E adesso...".

Fa cadere la sua borsa per terra e sopra ci lascia la mia. Mi prende di peso e mi mette con la schiena contro il muro bianco "Harry!" Dico mettendogli le mani sul petto per allontanarlo un po' "Shh... Lasciami fare..." Mi mette le mani sui fianchi per tenermi ferma e poi inizia a baciarmi il collo. No, non ancora... Quella sensazione di smarrimento. Quando Harry solo mi sfiora con le labbra mi sento persa e non riesco a rimanere particolarmente lucida... Probabilmente lo sa anche lui.

You smile, I smileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora