Chapter 66

5.1K 195 16
                                    

Ordiniamo e poi mi infilo nel discorso "Come vi è sembrata New York oggi?" Chiedo con un sorriso ai genitori di Sofia "Bella, ci sono dei negozi davvero carini!" Risponde la madre sorridendomi a sua volta: ha un bel sorriso. "A te piace?" Mi chiede suo padre "Sì... Ogni volta che ci vengo trovo qualcosa di nuovo e secondo me è una delle cose più belle di questa città." Continuo a sorridere, anche perché mettere il muso mi sembrerebbe sbagliato.

Arriva un cameriere e ci serve del vino rosso. Porto il bicchiere vicino al naso per sentirne il profumo: buonissimo. Sofia mi guarda "Posso sentire anche io?" Le porgo il bicchiere annuendo "Bleah... Che puzza..." Dice allontanando il calice e riavvicinandolo a me. Scuoto la testa e, cercando di non farmi notare le sussurro qualcosa "Non mi sembrava che ti importasse tanto l'odore ieri..." Lei arrossisce "Stai attento a come parli, Styles...".

Amo stuzzicarla. Sorrido divertito e assaggio il vino "Stai attento a che cosa?" Chiede la madre alla figlia "Nulla... A non strozzarsi..." Risponde senza guardarla in viso. Non so se solo io lo percepisco, ma c'è un non so che di tensione nell'aria. "Com'è?" Chiede suo padre a me. Poso il bicchiere difronte al mio piatto "Buono, davvero...".

In realtà questa tensione immaginaria si smussa andando avanti e la serata diventa piacevole. Siamo intenti a mangiare e io sto raccontando uno degli episodi più esilaranti che mi sia accaduto in tour "E quindi lui mi ha detto "No, hai sbagliato!" E allora io..." Sto anche gesticolando ampiamente: lo sbaglio più grande della mia vita!

Muovendo le mani urto il mio bicchiere che, a sua volta, fa cadere quello della signora entrambi in direzione del padre di Sofia. Cerco di fermarli ma ormai è troppo tardi: il vino cade sui suoi vestiti. Sbianco in un millesimo di secondo e credo che, chiunque intorno a me, abbia potuto notarlo "Io... M-mi dispiace... Io davvero..." Dico alzandomi e avvicinandomi a lui con il tovagliolo in mano pronto a pulirgli l'enorme macchia rosastra che si è formata sul suo maglioncino.

Lui sbuffa "No... Tranquillo..." Ma si vede lontano un miglio che è parecchio scocciato. Mi sposto e lui mi prende il tovagliolo di mano "Picchiettare, non strofinare..." Dico abbassando lo sguardo e tornando al mio posto. Guardo Sofia sconsolato e sul suo viso vedo un'espressione di divertimento ma subito si nasconde la bocca dietro alla mano "Scusa...".

Ma sì, ora sono sicuro che non gli sto simpatico... "Io... Davvero, mi scusi, sono mortificato..." Ripeto pentito del mio ampio gesticolare. Lui mi guarda in modo apatico "Fa niente, non c'è problema..." Maledetto quello stupido vino rosso, almeno il bianco non si sarebbe notato tanto...

La cena riprende e qualche attimo dopo mi ritrovo i miei bellissimi pantaloni grigio fumo di Londra, che avevo messo al posto dei jeans troppo casual a detta di Sofia, rovinati da una cascata di vino. La mia bocca si apre d'istinto e rimane a forma di 'o' "Scusa: davvero!" Alzo lo sguardo. Non ci credo che suo padre non l'abbia fatto apposta... Scuoto la testa sentendomi sfidato e sorrido "Non si preoccupi, nemmeno mi piacevano questi pantaloni..." Che bugiardo, erano solo che i miei preferiti...

Con il cuore a metà per i miei poveri pantaloni provo a pulirmi alla meglio ma non ci riesco granché "Scusate, cerco di sistemarmi e torno..." Dico con un sorriso. Nemmeno guardo Sofia e mettendomi le mani in tasca mi dirigo al bagno più vicino.

Entro e cerco di smacchiare quella macchia facendo molto peggio. La cosa buffa è che il vino mi è proprio caduto sul cavallo dei pantaloni: grande, davvero, grande colpo Styles! Sospiro vedendo la macchia allargarsi sempre più: un deficiente! Non sono nemmeno capace di fare la lavatrice, figurati smacchiare un paio di pantaloni con acqua e sapone...

Mi alzo le maniche della camicia fino al gomito e mi appoggio al lavandino. Guardo il mio viso e mi tiro i capelli indietro con una mano "Amico! Non sei nemmeno riuscito ad arrivare al bagno!? Un po' di contegno..." Dice un ragazzo maleducato accanto a me. Alzo gli occhi al cielo "No... Mi è caduto il bicchiere addosso..." Lui scoppia a ridere prendendo la via verso la porta "Dicono tutti così...".

You smile, I smileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora