Eren seguì il capitano dentro le stalle, da dove era appena uscito. Levi montò sella e briglie al suo cavallo e lo portò all'esterno.
-Ragazzino salirai sul mio cavallo, ma lo dovrai pulire non appena torniamo. Chiaro?-
Il castano annuì, mentre il caporale saliva afferrando le briglie saldamente.
-Ti muovi?- Lo spronò l'uomo.
Eren cercò di capire come fare per salire. Avrebbe potuto appoggiare il piede sulla staffa, ma dove si sarebbe tenuto?
Se si fosse appoggiato a Levi lo avrebbe massacrato ancora prima di partire.
Il corvino sbuffò rumorosamente allungando una mano nella direzione di Eren, il quale si stupì del gesto.
-Ascoltami bene, afferra la mia mano poi appoggia il piede sinistro alla staffa e con una spinta sali.-
Il giovane annuì facendo ciò che il capitano gli aveva suggerito.
La mano fredda e pallida di Levi entrò in contatto con quella calda e leggermente abbronzata di Eren. Il caporale aveva una piccola mano, perfettamente curata senza nemmeno il più piccolo graffio.
'È così morbida.' Pensò il più giovane sentendo quanto delicata e morbida, come seta, fosse la mano del suo superiore.
A differenza della mano di Levi, quella di Eren era molto più rovinata, piena di solchi e ferite non del tutto rimarginate.
Non era esattamente la mano che il corvino avrebbe voluto toccare, ma il fatto che fosse quella del giovane la rendeva la sua preferita.
Quando il castano fu in groppa al cavallo, gli venne ordinato di tenersi.
-Vedi di non lasciare la presa, non ho molta voglia di fermarmi a raccoglierti tutto sporco e sanguinante.-
Eren rispose con un 'si' sussurrato sul collo del capitano, il quale rabbrividì sentendolo così vicino.
Il ragazzo strinse le sue forti braccia attorno alla vita di Levi, il quale ordinò al suo cavallo di partire.
I loro corpi erano molto vicini, il corvino sentì il calore delle mani sui suoi fianchi espandersi sul bacino, sulla schiena e in tutto il corpo.
Da gelido iniziò a riscaldarsi mano a mano che Eren stringeva la presa.
Il giovane sentiva il tessuto degli abiti del capitano, li percepiva come una barriera invincibile e avrebbe di gran lunga preferito che non ci fossero.
"A cosa sto accidenti pensando?" Si ammonì sentendosi ridicolo.
Appoggiò la testa sulla schiena dell'uomo, piegandosi leggermente data la differenza delle altezze.
Levi non disse nulla, volle godersi quel momento il più possibile ora che erano soli.Sentire il corpo del ragazzo, il calore e la sua ingenuità, lo rilassavano e per la prima volta si poteva considerare felice.
Era felice di essere stato scelto per tutelare il giovane.
Era felice di poterlo vedere tutti i giorni.
Ed era felice di doverlo proteggere, come tutti i membri del Corpo di Ricerca, ma nessuno più del caporale voleva proteggerlo fino alla morte.Eren chiuse gli occhi ascoltando il battito cardiaco del corvino, leggermente più calmo rispetto al suo.
Il cuore del giovane ormai batteva per lui, non credeva fosse possibile ma nonostante il suo carattere, Levi, era una persona dolce e, a modo suo, gentile.
Il castano però non sapeva che tanta bontà stava per tornare in superficie.
//Quante hanno iniziato la scuola today? :/

STAI LEGGENDO
"Moccioso" //EreRi\\
FanfictionDopo il processo ad Eren Jaeger e all'affidamento di quest'ultimo a Levi Ackerman, per i due inizia il periodo di convivenza al di fuori delle mura. Tra incomprensioni, gelosie e umiliazioni i due si avvicineranno sempre di più fino ad ammettere, a...