Eren si era lanciato in combattimento già da qualche minuto, impartendo dei colpi contro il titano dalle fattezze femminili. Erano più i colpi che riceveva che quelli che metteva a segno, ma era talmente accecato dalla rabbia che non gli importava nemmeno di perdere.
Il gigante dalle fattezze femminili si era lanciato immediatamente contro Eren con l'intenzione di ucciderlo. Il ragazzo riuscì a bloccare l'avversario sotto il suo corpo da titano, stava aspettando che le mani gli ricrescessero per colpirlo fino alla morte e vendicare così la squadra del caporale.
'Ti farò a brandelli!' Urlava il corpo del gigante di Eren, mentre gli occhi di ghiaccio del mostro sotto di lui lo osservavano.
Il titano dalle fattezze femminili riuscì a ribaltare la situazione, così da ritrovarsi in piedi mentre il giovane tentava di rialzarsi. Lo colpì più volte senza ritegno provocando ulteriori ferite al castano.
Intanto Levi aveva distinto il volto della persona al suo fianco, Mikasa.
-Che ci fai qui?- Gli chiese contro voglia.
-Devo salvare mio fratello.- Rispose lei guardandolo negli occhi.
-Sappiamo entrambi che lui non è tuo fratello. Non da ieri sera, dico bene?- Le ricordò l'uomo.
-Come?- Domandò la ragazza confusa, poi le venne in mente la confessione al suddetto fratello. –Ci hai spiati?-
-Cambia qualcosa?- Chiese retoricamente alla giovane. –Grazie per le belle parole che hai detto su di me.- Ironizzò il capitano.
La corvina sbuffò sonoramente mentre superava il più grande.
-Vieni qui, ragazzina!- La chiamò Levi.
Mikasa si fermò su un ramo e venne raggiunta dall'uomo. Si guardarono negli occhi per qualche istante.
-Non devi abbandonare la postazione, nemmeno se il moccioso si trova in pericolo.- Disse il caporale. –Torna nella tua squadra.- Ordinò.
-Neanche per sogno!- Protestò la giovane stringendo i pugni.
-Non osare obbiettare. Vedi di darti una mossa, piuttosto.-
-Cosa ti fa credere che ubbidirò?- Domandò con un sorrisetto beffardo la ragazza.
-Se preferisci morire seduta stante, fai come ti pare.- La minacciò l'uomo stufo della spavalderia della 'sorella' di Eren.
Mikasa sbuffò per la seconda volta dando le spalle al corvino, sguainò le spade poco prima di prendere la direzione della sua squadra.
-Lui non ti vuole.- Ammise la giovane, in seguito si allontanò lasciando il capitano solo.
-Questo lo so anch'io, ma non ti lascerò fare altri danni tra me e lui.- Rispose tra se e se Levi.
Riprese il suo ondeggiare tra gli alberi, sentendo le grida dei due titani farsi sempre più vicine. Vide qualcosa passargli accanto, osservò un enorme blocco di carne coperta di sangue venir scaraventato al suolo.
Si fermò costatando che era una testa di gigante, con dei capelli lunghi fino le spalle e scuri. Mancava la mandibola e alzando lo sguardo notò un titano di 15 metri cadere al suolo, vicino ad esso c'era il gigante dalle fattezze femminili che si avvicinava al collo del simile.Poco distante dai due c'era una mano che si stava decomponendo lentamente e un tronco di albero brutalmente tranciato. Levi constatò che il titano biondo aveva colpito insieme le parti del corpo e il tronco provocando una ferita profonda nel gigante più alto.
Il mostro biondo diede un morso alla carne del collo dell'altro titano strappando la carne e rivelando un Eren confuso e dolorante. Il corvino spalancò gli occhi alla vista del ragazzo coperto di sangue e ferito, poco prima che potesse agire il titano ancora in vita aprì l'enormi fauci e inghiottì il giovane.
-Eren!- Esclamò il caporale scioccato.
Il gigante riprese a correre sotto gli occhi gonfi di lacrime e di paura dell'uomo.
-Non è possibile...- Balbettava ripetutamente mentre le gambe cedevano.
Strinse i pugni portandoseli vicino al volto, sfregò le mani sugli occhi ricacciando indietro le lacrime. Il castano era stato divorato davanti ai suoi occhi e questo era in assoluto la cosa peggiore per Levi.
In quel momento gli tornò in mente quando anni fa Isabel e Farlan persero la vita, mentre lui non si trovava con loro. Vide la ragazza fatta a brandelli e l'amico poco lontano appena divorato dal titano affamato.Il capitano diede sfogo a tutta la sua rabbia uccidendo e massacrando quel mostro che gli aveva portato via i suoi migliori amici.
Si riprese dai suoi orribili ricordi e sguainò le spade. Inseguì il titano che aveva mangiato Eren, con le stesse intenzioni di anni addietro. Lo avrebbe vendicato.
Quando lo raggiunse, il corvino, impartì dei colpi di spade lungo le braccia del titano provocandogli delle ferite. Proseguì lungo tutto il corpo, mentre il gigante continuava a proteggersi il punto vitale.
Levi tranciò una delle due caviglie facendo perdere l'equilibrio al mostro, il quale cadde appoggiato ad un albero di schiena.Il capitano attaccò la guancia destra del titano, che privo di forze spalancò la bocca rivelando il castano dormiente. Il caporale tirò un sospiro di sollievo nel vederlo ancora dentro le fauci sano, ma poteva dire che fosse salvo?
Eren era avvolto da un'eccessiva quantità di bava che all'uomo avrebbe fatto parecchio schifo in circostante differenti.Il gigante sollevò la mano spostandola dal punto vitale, con l'intento di afferrare il corvino e ucciderlo. Fortunatamente Levi si accorse delle sue intenzioni e riuscì ad evitare la presa del mostro, raggiunse la bocca di quest'ultimo afferrando il moccioso tra le braccia e si allontanò.
Percepì una fitta alla caviglia mentre velocemente portava in salvo il ragazzo, si appostò su un albero costatando le condizioni in cui si trovava il giovane.
Lo ripulì dalla bava, come meglio poté, appoggiò una delle sue mani sul petto del castano sentendo il cuore battere.Tirò un'ulteriore sospiro di sollievo, mentre osservava il titano da lui ferito con le lacrime agli occhi.
Non si spiegava questa reazione da parte del mostro, ma non ci diede importanza date le ancora incerte condizioni del ragazzo. Lo portò tra le sue braccia al di fuori della foresta, dove nessuna squadra sorvegliava la zona e lo mise a sedere ai piedi di un albero.
Accostò la sua testa al petto del suo moccioso, preoccupato di essersi sbagliato e di non sentire più il cuore battere. Il cuore del più piccolo pompava regolarmente ed al corvino cominciarono a scendere delle lacrime, di gioia.
-Ti prego, apri gli occhi.- Ripeté sulle labbra del giovane bagnando le guance di entrambi con le proprie lacrime.
-Non mi abbandonare, Eren.- Continuò accarezzandogli le guance e asciugandole.
Lo strinse a se, come non aveva mai fatto con nessuno. Non gli importava di essersi slogato la caviglia o di sentire delle continue fitte atroci nella parte dolorante.
Voleva rivedere il ragazzo aprire gli occhi e guardarlo intensamente, chiedergli cosa fosse successo ed essere abbracciato dal capitano.-Ci sono io con te, ma per favore apri gli occhi.- Pregò ormai a corto di lacrime il corvino.
L'uomo sentì delle braccia avvolgergli la schiena, avvicinarlo ancora di più al petto del giovane e accarezzargli la testa.
Il caporale accostò il suo viso a quello di Eren, che lo osservava confuso ma felice di ritrovarsi tra le braccia dell'uomo di cui si era innamorato.-Grazie...- Farfugliò Levi prima di abbracciare ancora più a se il castano.
Quando si staccarono, il capitano lo fece alzare in piedi sostenendolo nonostante la caviglia malandata.
Il più piccolo si aggrappò alle braccia dell'uomo e ancora destabilizzato parlò.-Levi, cosa è successo?-
//E finalmente Mikasa si è tolta dalle scatole😂♥️\\
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"Moccioso" //EreRi\\
FanficDopo il processo ad Eren Jaeger e all'affidamento di quest'ultimo a Levi Ackerman, per i due inizia il periodo di convivenza al di fuori delle mura. Tra incomprensioni, gelosie e umiliazioni i due si avvicineranno sempre di più fino ad ammettere, a...