35: -Armin's Happiness-

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Eren venne buttato giù dal letto dagli schiamazzi di soldati, che si trovavano nel giardino. Si ricordò degli allenamenti e guardando dalla finestra, di camera sua, vide i suoi compagni già in postazione.
Uscì dalla camera raggiungendo gli amici, Erwin si occupava degli allenamenti per cui non sgridò il ragazzo del leggero ritardo.

Gli allenamenti si svolsero maschi e femmine separati, così da poter dividere le quantità di soldati in due gruppi più piccoli. Verso l'ora di pranzo venne annunciata la pausa.

Eren cercò Armin tra i vari soldati ed insieme andarono a mangiare nella mensa comune, con l'autorizzazione di un superiore per il castano.

-Come ti senti oggi?- Chiese il biondo.

-Meglio...- Mentì il più grande.

Non si sentiva affatto bene, era sempre più confuso ogni minuto che passava ma almeno gli allenamenti lo avevano distratto.
I due amici si sedettero in un tavolo da due, parlando del più e del meno.

Durante il pranzo Armin pregava perché l'amico no ricordasse della confessione del giorno prima. Quasi leggendogli il pensiero, Eren intervenne con una domanda.

-A proposito.- Disse attirando l'attenzione del biondo. –Chi è la fortunata?-

-Sapevo me l'avresti chiesto.- Sospirò il più piccolo mentre abbassava lo sguardo sul piatto. –Promettimi di non raccontarlo in giro.-

-Lo prometto.-

-Jean.- Sussurrò Armin.

-Cos'ha fatto? Non dirmi che l'hai detto prima a lui che a me!- Esclamò Eren mettendo il broncio.

-No, è Jean che...- Il biondo venne interrotto.

-Ti ha costretto?!- Alzò la voce il più grande.

-No!- Esclamò l'amico. -È lui il ragazzo che...- S'interruppe a metà frase.

-Oh Armin...- Lo abbracciò il castano.

-Hai capito?-

-Certo.- Annuì Eren sentendo le braccia del più piccolo ricambiare l'abbraccio. –Avresti dovuto dirmelo che è lui il ragazzo che ha un legame di parentela con la ragazza che ti piace. Mi dispiace che proprio faccia da cavallo sarà...-

-Cos'hai capito?!- Tuonò il biondo, facendo voltare alcuni soldati e arrossendo dalla vergogna. –Sono innamorato di Jean.- Sussurrò, poi, staccandosi dall'abbraccio.

-Sei innamorato di Je...- Le piccole mani di Armin bloccarono l'urlo dell'amico.

-Non gridare! È poco distante da noi.- Lo ammonì il più giovane.

Eren mugolò e l'amico lasciò la presa.

-Non avrei mai pensato che potesse essere lui... ma sono felice per te.- Sorrise il castano. –Gliel'hai detto?-

-Certo che no.-

Il più grande vide le guance di Armin arrossire nuovamente, così gli venne una bellissima idea. Pensò che vedere il suo migliore amico felice, lo avrebbe in qualche modo distratto dagli ultimi avvenimenti.
Il biondo non si era mai potuto definire veramente felice, aveva vissuto fino ai nove anni con il nonno a causa della brutale morte dei suoi genitori.
Anche il nonno a cui il più piccolo si era legato se ne andò, lasciando il nipote solo.

Eren e Mikasa lo trattavano come un fratello e mai lo avrebbero abbandonato, il castano sapeva che all'amico non interessava combattere i giganti ma era rimasto comunque al suo fianco.
L'unica cosa che voleva Armin era uscire dalle mura e poter vedere il mare, il più grande avrebbe reso felice il biondo portandolo fuori.

Avrebbe fatto diventare realtà il suo unico sogno, ma intanto poteva aiutarlo con Jean.

-Aspettami qui.- Disse Eren alzandosi dal tavolo.

Il più piccolo non s'incuriosì, si limitò ad annuire. Il castano raggiunse il tavolo dove sedeva il ragazzo che era nei pensieri del suo migliore amico.

-Jean, posso disturbarti solo per un istante?-

-Dimmi dannato, in fretta.- Sghignazzò il ragazzo.

-Armin...- Cominciò il castano.

-Cos'ha fatto?- Esclamò preoccupato Jean.

-Nulla, volevo dirti che avrebbe bisogno di parlarti di una cosa molto importante.- Ammise Eren. –È lì al tavolo.- Continuò indicando un punto non molto lontano.

Il castano si fece seguire fino a raggiungere il tavolo dove il biondo aspettava.

-Armin cosa dovevi dirmi?- Chiese Jean sedendosi al fianco del più piccolo.

-Eh?- Prima che il biondo negasse Eren gli sussurrò all'orecchio.

-Meglio che ti dichiari ora, gli ho accennato qualcosa.- Mentì il castano, sapendo che altrimenti l'amico non avrebbe mai confessato nulla.

Lasciò i due soli, uscendo dalla mensa, ripromettendosi di chiedere informazioni ad Armin nel pomeriggio dopo gli allenamenti.




//Oggi pomeriggio un bel vacino, grazie dottor Jeager🙃🙈\\

"Moccioso" //EreRi\\   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora