45: -The Forest Of Giant Trees-

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Eren ebbe un brutto presentimento, c'era qualcosa di alquanto sospetto in tutti i comportamenti di Levi e nei volti sospettosi dei compagni.

'Che in realtà gli obiettivi della legione siamo altri?' Si domandò il castano.

La voglia di chiedere al caporale per quale motivo nessuno sapesse niente era tanta e per un istante aprì la bocca con l'idea di porgli delle domande.
Ci ripensò notando che il corvino era distratto e sembrava parecchio infuriato per motivi che il ragazzo non si spiegava.

Un soldato raggiunse la squadra di Levi, si avvicinò al cavallo del capitano che molto svogliatamente gli chiese cosa fosse successo.

Eren guardò il cielo accorgendosi che ormai da diverso tempo nessun fumogeno aveva macchiato l'azzurro, un'altra stranezza da aggiungere alla lista visto che l'ultima segnalazione riguardava un titano anomalo.

-Capitano Levi, tutta l'ala destra e la retroguardia è stata rasa al suolo.- Annunciò il soldato mentre il corvino assimilava l'informazione sconcertato.

-Com'è possibile?!- Esclamò Petra, al fianco del castano.

-Un gigante anomalo. Ha fatto fuori la maggior parte degli uomini da solo, poi a richiamato altri titani in suo aiuto.- Spiegò l'uomo.

-Va bene, ho capito.- Rispose conciso il caporale, mentre l'uomo incaricato di trasmettere il messaggio si dirigeva verso la parte sinistra della formazione.

'Tutta l'ala destra? Armin!' Il giovane andò nel panico, sudava freddo e percepì un mancamento, che evitò a causa di un urlo improvviso da parte di tutta la squadra del corvino.

-Capitano!!- Esclamarono i quattro. –Classe 14 metri, dietro di noi.- Lo informarono.

Eren si voltò notando un gigante dalla chioma bionda correre verso di loro, correva troppo velocemente ed aveva un fisico da donna diversamente dal solito.

Levi non mosse un muscolo e non diede udienza, aveva capito di essere inseguito da un titano ma doveva proseguire dando la priorità alla riuscita del piano di Erwin.
Sotto le voci terrorizzate della squadra, che lo chiamavano e gli chiedevano quando fosse opportuno attaccare, li guidò verso la foresta che fino a quel momento aveva fatto da sfondo.

Una foresta particolare, con alberi immensi e per nulla illuminata dal sole, la Foresta degli Alberi Giganti.

I cinque membri si guardarono terrorizzati e senza riuscire a comprendere dove stessero andando, il gigante si fece sempre più vicino a loro ed Eren fremeva dalla voglia di trasformarsi e ucciderlo. Entrarono nella foresta continuando ad essere seguiti dal gigante che sorrideva in modo macabro e subdolo tra se e se.

-Capitano cosa facciamo?- Chiese Oruo, quando il titano li raggiunse.

-Capitano!- Lo chiamò anche Gunther, seguito dagli altri due amici.

Solamente il più piccolo rimase zitto, continuando ad osservare il mostro dietro di lui. Sentirono delle grida e gli altri ragazzi si voltarono vedendo alcuni soldati attaccare il gigante, senza riuscire a colpirlo. Uno dopo l'altro morirono venendo schiacciati come moscerini dal titano.

Eren, con le lacrime agli occhi, si portò una mano vicino alle labbra. Aprì la bocca con l'intento naturale di trasformarsi nonostante gli fosse stato proibito a meno che non gli fosse stato ordinato.

-Cosa hai in mente di fare?!- Urlò Petra guardandolo con occhi meravigliati e impauriti. –Non puoi trasformarti.-

Ad udir quelle parole anche gli altri compagni di squadra cominciarono ad ordinargli di non tramutarsi, ma il giovane non si lasciò convincere appoggiando i denti sulla carne.

-Eren!- Esclamarono i quattro all'unisono.

-Fallo.- Parlò la voce del corvino interrompendo il gesto del ragazzo. –Se lo ritieni giusto, sei libero di farlo.-

-Ma capitano...- Cominciò Petra venendo interrotta dall'uomo.

-Fai silenzio!- La rimbeccò. –Non stai sbagliando, moccioso, se vuoi andare contro i miei ordini o contro tutta la squadra per la tua poca fiducia, allora fallo perché non sei in torto.- Continuò a spiegare calmo al ragazzo stupefatto.

Il titano continuava ad avvicinarsi, uccidendo innumerevoli soldati. Eren pensò che se si fosse trasformato avrebbe potuto salvarli, ma aveva fiducia nella squadra del caporale e in Levi stesso.

-Nemmeno io saprei cosa fare, per cui spetta a te scegliere. Ricordati solo di non pentirti della scelta che farai.- Concluse l'uomo.

Il giovane confuso dalle parole del più grande ebbe qualche istante di esitazione, non sapeva più cosa fosse giusto fare e sperava che l'uomo tanto amato lo aiutasse a scegliere. Invece, gli stava lasciando la responsabilità delle future azioni di tutte le persone che aveva deciso di proteggerlo, chiuse gli occhi.

'Non credo che tutto quello che sta succedendo sia solo un caso.' Rifletté pensando ai comportamenti strani del capitano.

Prese più fiato che poté e rispose. –Mi fido di voi!- Esclamò proseguendo, nonostante udisse le urla di altri uomini morenti.

Levi era contento di sapere che il suo moccioso credesse in lui e che avesse continuato a stare con lui, sentì il cuore più leggero e meno oppresso. Continuò a proseguire fin quando non sentì la voce di Erwin, tanto odiata dall'uomo, che dava l'ordine di lanciare gli arpioni contro il gigante.

Eren capì le intenzioni del corvino nel proseguire senza ingaggiare il combattimento, volevano catturarlo ed erano riusciti nell'intento. Sorrise felice di aver dato fiducia nell'uomo, piuttosto che fare di testa sua.
Vide il titano intrappolato da una grande quantità di fili resistenti mentre tentava di liberarsi invano.

Prima che realizzasse cosa fosse successo e cosa avessero in mente di fare, sentì il caporale parlare.

-Passate al movimento tridimensionale, Eld prendi il mio posto.- Ordinò allontanandosi e tornando dal titano dalle fattezze femminili, sotto lo sguardo triste e addolorato del ragazzo.

I cinque ragazzi abbandonarono i cavalli, cominciando a librarsi tra gli alberi con l'aiuto dell'equipaggiamento.




//Volevo vedere Eren titano😭😭\\

"Moccioso" //EreRi\\   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora