11: -Anger and Joy-

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Eren aprì gli occhi tossendo, si ritrovò più in alto del solito.
I membri della squadra del caporale lo fissavano terrorizzati, con le spade sguainate.

Il castano osservò il braccio destro, nel quale impugnava il cucchiaio, l'unico problema era che si era ingigantito.
L'intero braccio era in forma titanica e senza pelle.

Schiuse le labbra impietrito.

'Perché ora?!'

-Che intenzioni hai?!- Urlò Eld, rivolgendogli uno sguardo pieno di rabbia.

-Vuoi per caso ucciderci tutti?!- Proseguì Gunther.

-Perché ti sei trasformato adesso?!- Continuò Oruo, mordendosi la lingua.

-Adesso basta!- Una voce sovrastò le altre.

Eren abbassò lo sguardo, Levi si era posizionato di fronte al braccio titanico facendo cenno alla sua squadra di non attaccare.

-Caporale Levi si sposti immediatamente. Quel mostro potrebbe ucciderla!- Tentò Petra di convincere il corvino, il quale la ignorò.

-Non dovete combattere, per cui riponete le spade e calmatevi.- Continuò il capitano sorprendendo Eren ancora.

Lo stava difendendo, anziché schierarsi con la sua squadra, lo aiutava.
Il castano si era visto morto fin da subito e aveva percepito l'uomo trafiggergli il cuore, per ucciderlo.
Mai avrebbe pensato che Levi potesse risparmiarlo.

-Possiamo veramente fidarci di lui?!- Chiesero i quattro ragazzi all'unisono.

Il giovane incassò il colpo, ma questa volta non restò con le mani in mano.
Iniziò a muoversi per estrarre il braccio dal corpo da titano.

-Stai fermo Jeager! Muoviti e ti uccideremo!- Lo minacciò Gunther.

La goccia che fece traboccare il vaso.

Levi, intento a fermare i compagni, venne interrotto dal ragazzo che riuscì a liberarsi.

-State zitti! Credete davvero che potrei farlo? Se volevo uccidervi lo avrei già fatto da tempo, perché aspettare fino ad adesso?- Guardò ognuno dei ragazzi intimidendoli, sospirò voltandosi di spalle. –Se questa è la fiducia che riponete in me, allora tanto vale che ritorni indietro!- Esclamò accecato dall'ira.

Hanji stava ammirando il braccio titanico meravigliandosi di quanto calore emanasse. Non aveva prestato troppa attenzione agli avvenimenti circostanti, dopo aver prelevato un campione corse verso il suo laboratorio.

Levi osservava il ragazzo ancora voltato di spalle, si sorprese della sua confessione di preferire la morte all'interno delle mura.

Gli altri quattro giovani abbassarono il capo riponendo le spade, mentre il braccio gigante si dissoleveva.

Eren si allontanò, senza proferire parola, e nessuno di loro cercò di fermarlo. Il giovane si rintanò nelle stalle, ricordatosi di dover pulire il cavallo del caporale.

Spazzolò il cavallo e lo lavò accuratamente, cercando di lasciar passare la rabbia.
Diede una strigliata perfetta al quadrupede che persino Levi, da amante delle pulizie perfette, l'avrebbe considerata degna di un professionista.

Mentre il castano rimetteva a posto la celletta, sentì dei passi avvicinarsi.

-Moccioso?-

A sentire la voce del corvino Eren sobbalzò. 'Cosa mi farà? Ho risposto male alla sua squadra e...'

-Loro non sono cattivi. Se fanno parte della mia squadra è proprio per questa loro qualità. Non ti avrebbero fatto del male, a meno che non gli avessi dato l'ordine io.-

"Moccioso" //EreRi\\   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora