24: -Little Confession-

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Levi aprì gli occhi di soprassalto alzandosi a sedere, il respiro affannato e gli occhi sbarrati. Non si preoccupò di aver svegliato Eren, si era completamente scordato di avercelo affianco.

Il castano, mezzo addormentato, scattò a sedere vedendo il capitano paonazzo. Passò una mano sulla sua schiena accarezzandola, lo sentiva borbottare ripetutamente a bassa voce qualcosa.

-Levi? Cosa ti prende? Stai male?- Domandò sollevando il viso del corvino con due dita.

Il volto dell'uomo assunse un'altra espressione appena incontrò gli occhi del ragazzo.

-Cosa ci fai qui?!- Esclamò, il caporale, senza rendersi conto che fosse ancora notte fonda.

-Mi ha fatto rimanere ieri sera.- Rispose tranquillamente il più piccolo.

Levi annuì come se si fosse ricordato cosa fosse accaduto.

-Scusami, non volevo svegliarti.- Mormorò buttandosi nuovamente sul letto.

-Non è nulla, davvero. Ma... Perché quella reazione?-

-Non sono affari tuoi, moccioso!- Urlò rivolgendo uno sguardo furente ad Eren.

Di seguito, il capitano, si voltò dando le spalle al castano e chiuse gli occhi. Il giovane lo prese tra le sue braccia da dietro, stringendolo in un caldo abbraccio.

-Mi perdoni.- Sussurrò sul collo dell'uomo, procurando un brivido a quest'ultimo.

Il caporale non proferì parola lasciandosi abbracciare dal più piccolo. Eren non chiuse gli occhi, avrebbe aspettato fin quando il corvino non si fosse riaddormentato.

-Ehi moccioso.- Lo chiamò Levi risvegliandolo dai suoi pensieri.

-Si?-

L'uomo fece capire di volersi girare ed il ragazzo lo lasciò fare. Si ritrovò col viso del capitano davanti, leggermente arrossito sulle guance che il più piccolo trovava adorabili.

Il caporale abbassò lo sguardo sulla maglietta di Eren, notando che non indossava la giacchetta, appoggiò titubante una mano sul petto del giovane.

Il castano non si mosse, voleva sentire le mani del corvino su di lui, e visto che era proprio Levi a prendere l'iniziativa meglio cogliere l'occasione.

-Ho avuto un incubo.- Confessò d'impulso l'uomo.

Il ragazzo lo guardò pensando a cosa si stesse riferendo.

-Mi sono svegliato per colpa di un incubo.- Spiegò meglio non sentendo nessuna risposta.

Eren osservò i capelli scuri del caporale pettinati perfettamente, non sapeva cosa dire, così si limitò ad accarezzargli la schiena con una mano e la testa con l'altra.

Levi si abbandonò completamente al tocco del castano, sollevò la testa incontrando il viso del giovane non molto illuminato.

Quelle semplici carezze valevano più di qualsiasi parola, il capitano non si spiegava il motivo della sua improvvisa confessione ma sapeva in qualche modo di potersi fidare del moccioso.

-Non t'interessa sapere di cosa stia parlando?- Chiese l'uomo stupendosi di non sentirsi porre la domanda che molte persone gli facevano, quasi continuamente.

-Se lei non vuole parlarne, no. Non nascondo la curiosità ma voglio che lei sia convinto a parlarne con un soldato che conosce da poco.- Rispose Eren senza mentire.

Non avrebbe mai obbligato il caporale a confessare cose di cui nessuno sapeva niente, nemmeno Hanji che si poteva definire la sua unica amica.

-È successo anni fa, quando ero appena entrato nel Corpo di Ricerca. Quello è stato il giorno peggiore della mia vita, da quel momento ho iniziato a vivere con le abitudini che sicuramente la quattr'occhi ti avrà già rivelato. Giusto?- Il castano mugolò un risposta positiva, restando serio e ascoltando ogni singola parola del corvino.

-Ho perso qualcuno di molto importante quel maledetto giorno e l'unica persona che sapeva quanto stessi male, ne ha approfittato. Ora posso dire di odiarla profondamente, ma eseguo lo stesso i suoi ordini.- Continuò Levi. –Per quanto sia stato bastardo è pur sempre un ottimo comandante.- Confessò l'uomo cercando gli occhi smeraldo del ragazzo.

-Erwin?- Chiese conferma il giovane.

Il capitano schiuse leggermente le labbra, annuendo.

-Lui.- Sospirò. –Con questo non voglio dirti di non credere o di non fidarti di Erwin, ma cerca di non mettertelo contro, moccioso.-

Eren annuì silenziosamente, avvicinò il suo viso al petto del caporale appoggiando la testa sul suo cuore.

Levi sentendo il più piccolo così vicino lo strinse forte. Il suo battito aumentò di colpo, il sangue scorreva veloce nelle vene e il respiro cominciò ad accelerare.

L'uomo appoggiò la mano sinistra sulla testa del castano, abbracciandolo.

-Grazie, Eren.- Soffiò sui setosi capelli del giovane e lasciando un veloce bacio sulla fronte.

Il più piccolo già dormiva ma, istintivamente, sorrise.




//Ho sonno... non aggiungo altro😂 di ritorno dal compleanno di mio padre🙊\\

"Moccioso" //EreRi\\   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora