48: -Does He Know?-

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-Non ha importanza adesso.- Sussurrò al ragazzo, stringendolo ancora più a se.

Eren lo allontanò seduta stante, sotto gli occhi ancora bagnati di pianto del caporale, e lo scrutò con lo sguardo.

-Si, invece.- Protestò il castano incrociando le braccia. –Ho bisogno di sapere, non mi ricordo nulla e...-

Levi lo interruppe appoggiando le sue mani sulle braccia del giovane.

-Hai ragione, hai ragione.- Gli disse in tono di scuse.

Doveva finire la storia di tenerlo all'oscuro di tutto, l'uomo non riusciva a rivelargli ciò che aveva passato ma per dimostrare di star cambiando poteva almeno raccontare ciò che aveva visto in quei minuti appena trascorsi.

-Sono tornato a cercarti appena ti ho sentito trasformare e in quel momento sei stato inghiottito dal...- Il corvino venne interrotto dal più piccolo, il quale completò la frase al posto suo.

-...gigante.-

-Si, da lui e...- Annuì il capitano.

-No! Dietro di te, Levi!- Lo avvertì Eren indicando con l'indice un titano che era distante pochi metri dai due.

Il caporale osservò il gigante avvicinarsi, non era anomalo ma la ferita alla caviglia gli impediva qualsiasi movimento. Quando fu a pochi passi dai due, l'uomo, si lanciò lo stesso contro il mostro sotto la voce dell'amato che lo chiamava.

Il castano aveva notato la ferita del più grande ed era pronto a combattere al suo posto, ma Levi lo aveva preceduto.

'Come fa, senza movimento tridimensionale?' Si chiese il giovane costatando che attorno al titano non c'era nessun albero.

Il capitano riusciva a muoversi a fatica, la caviglia minacciava di cedere da un momento all'altro ma all'uomo poco importava. Per il suo moccioso avrebbe perso la vita e lo aveva ripetuto a se stesso più volte, aveva trovato una persona per cui valeva la pena morire e mai si sarebbe lasciato prendere dal panico nemmeno contro una decina di giganti.

Il corvino riuscì, in qualche modo, a tracciare un solco sulla caviglia del mostro, come aveva precedentemente fatto con il gigante dalle fattezze femminili. Il titano cadde a terra, col volto distante pochi centimetri da Eren, il quale osservava la scena preoccupato ma stupito dalla forza dell'uomo.
Levi saltò sulla schiena del gigante poco prima che quest'ultimo si rialzasse, tranciò la collottola uccidendolo e ricadendo sul terreno non riuscendo a rimanere in piedi.

Il giovane si precipitò dall'amato prendendolo in braccio e stringendolo a se, il corvino si portò una mano sugli occhi sfregandoli e appoggiò l'altra sulla guancia del suo moccioso.
Eren si lasciò accarezzare dalla morbida e vellutata mano del caporale, mentre lo cullava.

-Ti ringrazio, Levi.- Mormorò il castano, regalando un sorriso all'uomo.

Il più piccolo sentì delle voci e guardandosi intorno notò la capo squadra Hanji insieme ad Erwin che, seguiti dalle loro squadre, trasportavano i cadaveri dei soldati.

Eren ricordò all'istante cosa aveva causato la sua improvvisa trasformazione, le lacrime cominciarono a sgorgare dai suoi occhi ripensando alla squadra del capitano morire davanti a lui.

'Lo avrà già saputo?' Si chiese il castano osservando il volto confuso dell'uomo ancora tra le sue braccia.

La donna si accorse della presenza dei due e corse incontro a loro, abbracciò il più giovane felice di ritrovarlo ancora vivo e vegeto.

-Cosa ti è successo?- Domandò la castana al corvino.

-Una slogatura alla caviglia.- Rispose conciso l'uomo. –State facendo ritorno?- Chiese poi.

"Moccioso" //EreRi\\   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora