Passò un mese.
La partenza per la missione fu ritardata di altre due settimane, per il fatto che dovettero ottenere diversi permessi per portare con loro Eren e per la poca esperienza delle nuove reclute.
Un mese bellissimo e bruttissimo.
Bellissimo perché i due fidanzati, Jean ed Armin, erano sempre più legati e più innamorati ogni giorno che passava.
Ma non erano gli unici ad essere gioiosi, anche Mikasa lo era per la fiducia che Eren aveva riposto in lei e nel biondo e per non vedere più il fratello col caporale.Bruttissimo perché il castano aveva cominciato ad evitare dialoghi con tutti, fatta eccezione per i suoi migliori amici e per qualche ex compagno di corso.
Erwin non riusciva più ad incontrare il ragazzo e il suo tentativo di usarlo per far ingelosire Levi e farlo cacciare dalla legione, era miseramente fallito. Ogni volta che il biondo si avvicinava, il giovane riusciva ad evitarlo egregiamente e dopo neanche due settimane aveva lasciato perdere.
Levi invece vedeva il suo moccioso, ogni giorno. Lo vedeva all'ora dei pasti nella mensa comune, dopo l'ultimo incontro nella sala del capitano il giovane non aveva voluto più tornarci.
Lo vedeva allenarsi fuori con gli amici o con Hanji e si stupiva sempre di più di quanto stesse diventando forte, di quanto stesse cambiando fisicamente e di quanto stesse diventato più bello.Il corvino, invece, aveva riempito le ultime pagine da qualche giorno e ne era sollevato. Aveva dato libero sfogo alle sue emozioni e ai suoi pensieri e ne era soddisfatto.
Hanji nelle ultime settimane controllava la salute di ogni soldato, per decidere se mandarli o meno in spedizione. Guardava ogni loro miglioramento e i vari progressi.
Notò come la forza di Eren era aumentata, ma aveva preferito non farlo trasformare visto che la strategia era cambiata un'ulteriore volta.La castana vide che le condizioni fisiche di Levi, non erano delle migliori, si era indebolito e le occhiaie erano diventate più accentuate. Il volto pallido ricordava uno zombie, ma non lo fece notare all'uomo che da solo se n'era accorto.
Eren era a metà tra lo star bene e lo star male.
Stava bene, perché oltre ai suoi amici non parlava con nessuno ed evitava qualsiasi problema, passava le giornate esclusivamente con loro.
Stava male, quando sapeva di star mentendo sulla sua felicità. Non era vero, a lui non gli bastava stare solo con Armin e Mikasa, voleva stare con l'uomo per cui i sentimenti non si erano indeboliti.Il ragazzo era convinto di riuscire a reprimere il suo amore, se non avesse più avuto nulla a che fare con il capitano. Invece, voleva stare con lui e non gli importava di essere umiliato o altro, desiderava restare anche solo a fissarlo mentre parlava o guardarlo semplicemente negli occhi fino a stancarsi.
Ammise che per quell'uomo freddo e riservato avrebbe dato la vita, se fosse stato necessario.
Di giorno, Eren, sorrideva e nascondeva il suo dolore alle persone che gli stavano vicino, mentre di notte piangeva solo e in silenzio.
In un tardo pomeriggio tutto il Corpo di Ricerca venne convocato all'esterno del castello, dove Erwin e i capi squadra tenevano un discorso.
-Ringraziamo tutti i presenti per la loro scelta, anche quest'anno è arrivato il momento di dare il via alla spedizione. Grazie alla vostra volontà e al vostro coraggio riusciremo a scoprire i segreti dei giganti.- Cominciò il comandante. –Domani partiremo per la spedizione.- Annunciò.
I soldati, chi terrorizzato e chi no, portarono la mano destra stretta in pugno sul cuore. Eren era euforico, finalmente avrebbe massacrato altri titani e per una volta si sentì felice.
Quando rientrarono per cena mangiarono e fecero festa, brindarono per la riuscita della missione. Solo a tarda notte si ritirano nelle loro stanze, stanchi.
Uscirono verso metà mattina nel giardino. Gli ex membri della 104esima squadra di riunirono in un punto, non essendo stati affidati ancora a nessuno.
Erwin e i capi squadra spiegarono per l'ultima volta l'utilizzo dei fumogeni e le varie postazioni, raccomandando di non abbandonare la postazione assegnata.Hanji si avvicinò ad Eren, gli sorrise e comunicò ai suoi amici il gruppo da raggiungere. Armin e Jean capitarono insieme, con Reiner mentre Mikasa si ritrovò con Connie e Sasha, nessuno di loro si aspettava di finire con il castano il quale sapeva già con chi doveva andare.
-Eren raggiungi il caporale Levi, nelle stalle.- Gli disse la donna con una pacca sulla spalla.
Il giovane annuì dirigendosi dentro la stalla, che conosceva bene. Il caporale era insieme alla sua squadra e gli spiegava come comportarsi, mentre Eld e Gunther facevano uscire sei cavalli.
Petra salutò il castano con un cenno del capo attirando la curiosità dell'uomo, si voltò verso l'entrata dove Eren aspettava.
Il corvino restò qualche secondo incantato dal più piccolo, era decisamente diverso. Molto più muscoloso e fisicato, i capelli si erano allungati ed erano leggermente arruffati. Solo il viso era rimasto invariato, con un espressione innocente e molto giovanile che il caporale trovava tenera.-Monta su quel cavallo.- Gli indicò Levi, non sapendo come comportarsi. –Ricordati di non stare a più di un cavallo di distanza da me e di non agire per conto tuo.- Continuò.
Eren si limitò ad annuire mentre insieme ai ragazzi usciva dalle stalle, i soldati erano equipaggiati e pronti per la missione.
Erwin annunciò la partenza e tutti marciarono per raggiungere l'uscita. Passarono dal viale principale dove la popolazione acclamava, poco convinta, fatta eccezione per i bambini che con occhi sognanti sorridevano.
Il ragazzo ricordò lui da piccolo, quando ritornando dalla raccolta della legna con Mikasa aveva visto passare l'armata ricognitiva. Capì quei bambini ignari delle sofferenze di tutti i membri del Corpo di Ricerca e sorrise ad uno in particolare che lo fissava incuriosito.
Un bambino basso e magrolino che per certi aspetti assomigliava al caporale, fatta eccezione per gli occhi verde scuro e i capelli lunghi fino alle spalle.
Un pensiero si fece spazio nella mente del ragazzo, non ci aveva mai pensato e dirla tutta non avrebbe mai voluto pensarci.'Come sarebbe essere genitore?'
Quel bambino assomigliava molto sia a lui, sia al corvino, ed era tutto sorridente di essere stato salutato da Eren.
Immaginò un suo ipotetico figlio, che stava con gli amici e che tornando a casa trovava i due papà intenti a cucinare qualcosa. Pensò al suo amato Levi con suo figlio in braccio mentre si faceva a sua volta abbracciare dal giovane.Sorrise. 'Sarebbe bellissimo'.
Le porte si alzarono e i cavalli trottarono fuori, tutti sguainarono le spade salutando gli abitanti mentre sfrecciavano fuori dalle mura.
La 57esima spedizione ebbe inizio.
//Quanto figo Levi nella foto? 😍
Levi: Io sono sempre figo, mocciosa!
😒🙄
...mister modestia...
Quante di voi vogliono Eren Junior? O Levi Junior? 👶🏻👨👨👦
Ricreazione🙃\\
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"Moccioso" //EreRi\\
FanfictionDopo il processo ad Eren Jaeger e all'affidamento di quest'ultimo a Levi Ackerman, per i due inizia il periodo di convivenza al di fuori delle mura. Tra incomprensioni, gelosie e umiliazioni i due si avvicineranno sempre di più fino ad ammettere, a...